Home Politica Centro accoglienza ex fiera Viterbo, la nota del Comune alla Prefettura, Marini (FI): “Ci aspettavamo un’ordinanza di sgombero non un cortese invito a chiudere”
Centro accoglienza ex fiera Viterbo, la nota del Comune alla Prefettura, Marini (FI): “Ci aspettavamo un’ordinanza di sgombero non un cortese invito a chiudere”

Centro accoglienza ex fiera Viterbo, la nota del Comune alla Prefettura, Marini (FI): “Ci aspettavamo un’ordinanza di sgombero non un cortese invito a chiudere”

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Tempo scaduto: per il campo ex fiera è ora di chiudere. Lo dice il dirigente del settore Urbanistica del Comune di Viterbo, con una nota inviata alla Prefettura, dove si riassume la posizione dell’ente locale, già esposta nei vari incontri di consiglio e di commissione, per poi sancire l’inevitabile: «si chiede di comunicare allo scrivente settore VII, con ogni sollecitudine, la data esatta di inizio di rimozione di tutte le opere installate ed eseguite significando e ribadendo che, se ciò non dovesse tempestivamente essere messo in atto, si configurerebbe la fattispecie dell’intervento di trasformazione urbanistico – edilizia dell’area, effettuato in assenza dei necessari permessi e nulla osta di rito con tutte le gravi conseguenze sanzionatorie a carico dell’attore».

Il Comune, dunque, chiede alla Prefettura quando pensa di smantellare il campo, ricordando che ciò deve avvenire «tra il 13 e il 19 marzo e in ogni caso entro e non oltre il mese stesso». È in questo arco di tempo, infatti, che terminano i novanta giorni di «tolleranza» «di opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee, eseguite con la semplice comunicazione senza quindi la necessità di un titolo edilizio abilitativo”. In altre parole, se le opere realizzate nel campo in prossimità dell’ex fiera «non saranno smantellate e non sarà ripristinato lo stato “ante” entro novanta giorni, scaduti tra il 13 e il 19 marzo», si configurerà un «illecito edilizio», avverte il Comune. «La stessa Prefettura – ricorda la nota del settore urbanistica – il 22 novembre 2016, a firma del prefetto, ha ribadito e precisato che l’allestimento dei moduli abitativi è a carattere provvisorio e per non più del tempo suddetto». Il Comune precisa anche le modalità di calcolo dei novanta giorni: «Il giorno dell’ultimazione dei lavori di allestimento del centro, non è mai stato comunicato a questo settore VII e pertanto una data certa da cui far partire il conteggio dei giorni non è conosciuta. A tal fine, tuttavia, è sufficiente fare riferimento all’esito dell’ultimo sopralluogo effettuato sull’area dall’ufficio “controllo edilizio” di questo Comune il 25 novembre 2016 e all’accertamento che ne è scaturito riportato con ampia documentazione fotografica nella relazione tecnica dell’addetto datata 28 novembre 2016 nella quale sono elencate le opere e i lavori risultati ultimati». L’ufficio comunale ha stimato che l’opera fosse stata completata per “circa l’80%” e che per giungere alla sua definitiva ultimazione sarebbe stato necessario presumibilmente «qualche altra settimana», arrivando, quindi, «alla metà del mese di dicembre». A partire da questo momento sono decorsi i 90 giorni, secondo il metodo utilizzato dal settore urbanistica che, considerando eventuali errori di valutazione, ha allungato il termine ultimo per lo smantellamento del campo «entro fine marzo». L’atto inviato dal dirigente all’urbanistica alla Prefettura non soddisfa Giulio Marini (FI) che ne ha preso conoscenza proprio in questi giorni: «Una nota istituzionalmente elegante – dice – ma in tutta sincerità più che un sollecito ci attendevamo un’ordinanza di sgombero del campo, come lo stesso dirigente aveva annunciato in commissione. Questa nota non mi sembra per niente perentoria, ma, direi, dilazionatoria. Insomma, mi sembra un atteggiamento molto morbido. Cosa significa poi «nel più breve tempo possibile»?. La nota ha tutta l’aria di un ultimo avviso, più che un’imposizione decisa a sgombrare e a ripristinare il campo. In proposito la mia critica è diretta alla figura del sindaco che doveva farsi portatore di una linea politica più netta e decisa, da tradurre con i conseguenti atti amministrativi da parte degli uffici di tutt’altro tono da quello adottato»

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.