Home Politica Centro accoglienza migranti ex fiera in Procura, Capoccioni: “Basta avvisi, ora ordinanza per illecito edilizio a Prefettura e proprietario dell’area. Pratica già aperta in Procura»
Centro accoglienza migranti ex fiera in Procura, Capoccioni: “Basta avvisi, ora ordinanza per illecito edilizio a Prefettura e proprietario dell’area. Pratica già aperta in Procura»

Centro accoglienza migranti ex fiera in Procura, Capoccioni: “Basta avvisi, ora ordinanza per illecito edilizio a Prefettura e proprietario dell’area. Pratica già aperta in Procura»

0
0

Già da stamattina l’ordinanza di smantellamento immediato dei container e ripristino dei luoghi, potrebbe stare sul tavolo del dirigente all’Urbanistica, Emilio Capoccioni, pronta per essere trasmessa alla Prefettura e alla proprietà del terreno su cui, diversi mesi fa, iniziarono a spuntare le piccole abitazioni mobili, destinate a dare vita a un centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo in prossimità dell’ex fiera di Viterbo. Una vicenda che ha fatto esplodere immediatamente un’accesa polemica: innescata dall’opposizione in consiglio comunale, aveva generato diverse scintille anche in maggioranza. I container, infatti, erano stati posizionati su “un terreno agricolo”, a diversi chilometri dal centro urbano, immersi tra i capannoni industriali e la campagna della Cassia Nord, senza servizi (acqua e fosse Imhoff)  che poi sono stati realizzati successivamente. Il bilancio delle spese di tutta l’operazione è arrivato a circa 266 mila euro, come ha reso noto, qualche settimana fa, il Ministero dell’Interno in risposta a un’interrogazione del  senatore di Forza Italia, Francesco Aracri, qualche mese fa in visita al campo, con l’impegno di approfondire la situazione.

A destare clamore, più di ogni altra considerazione, pensata o urlata dai tanti che a vario titolo si sono interessati al centro profughi, è stato, fin dall’inizio, l’ipotesi di “abuso edilizio” sollevato inizialmente dalla minoranza, per poi diventare successivamente il binario su cui gli uffici dell’urbanistica si sono dovuti muovere. “Novanta giorni e non di più”: è stata la risposta del dirigente del settore, Emilio Capoccioni, nello stabilire la durata massima della permanenza della struttura, oltre la quale si sarebbe palesata l’ipotesi di abuso edilizio. I novanta giorni di tolleranza sono scaduti il 19 marzo, ma i container sono ancora lì e al comune di Viterbo non resta che attivare la procedura prevista in questi casi.

«A seguito della segnalazione effettuata dal consigliere Gianmaria Santucci – dice il dirigente – ho subito mandato un tecnico del mio settore sul posto a scattare fotografie. Da esse è emerso che gran parte dei container non sono stati rimossi, ma sono ancora lì. Da questo deduco che l’operazione di smantellamento è stata annunciata, iniziata, ma non  è stata portata a compimento. Questo adesso comporterà, alla luce di questa constatazione, da parte del settore Urbanistica, un provvedimento immediato senza ulteriori avvisi, perché di avvisi la Prefettura ne ha avuti tanti».

Si tratta di «un’ordinanza di immediata rimozione e smantellamento delle opere e dei manufatti installati senza titolo abitativo – spiega il dirigente – come tutti i provvedimenti di questa natura, sarà rimessa alla Procura della Repubblica e a tutti gli enti e le autorità interessate, quindi anche al presidente della giunta regionale del Lazio. È la prassi, la ritualità. In primis il provvedimento, che è un’ordinanza di illecito edilizio, andrà all’autorità giudiziaria.  Si tratta di un provvedimento diretto a chi avrebbe commesso l’illecito edilizio, quindi Prefettura e proprietà dell’area, perché sarebbero i primi responsabili. La Procura, in realtà, è già a conoscenza di questa vicenda – spiega il dirigente che sarebbe stato sentito nei giorni scorsi come persona informata dei fatti. La Procura, attraverso i funzionari della polizia locale, sarebbe già andata negli uffici comunali ad acquisire gli atti che «saranno integrati con l’ordinanza che il Comune sta per emettere. Nonostante il provvedimento – spiega il dirigente – la Prefettura potrebbe nei prossimi giorni concludere lo smantellamento e procedere al ripristino dei luoghi, facendo venire meno l’ordinanza. Naturalmente stavolta verificheremo che all’annuncio segua l’effettiva rimozione del campo. Il Comune non concederà ulteriori ritardi, solamente i giorni necessari allo smontaggio tecnico del campo».

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

 

 

 

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.