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Centro storico  “pourparler” in consiglio comunale di Viterbo

Centro storico “pourparler” in consiglio comunale di Viterbo

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Il consiglio comunale torna a occuparsi del centro storico.\r\n\r\nUna retorica sempre di moda. È la minoranza a proporlo con un ordine del giorno di Gianmaria Santucci (Fondazione). Il Movimento Cinque Stelle, con Gianluca de Dominicis, ne presenta un altro. Niente di strano. L’importante che se ne parli. E basta. Il centro storico è, infatti, uno di quegli argomenti che sembra buono per fare un po’ di “stretching” verbale, mutuando un termine dallo sport.\r\n\r\nIn realtà per sapere quale sia in merito la reale politica dell’amministrazione comunale ci vorrebbe poco, e senza passare dalle “chiacchierate” in consiglio comunale. È infatti sufficiente aprire alla sezione “Trasparenza” sul sito istituzionale i documenti di programmazione economico finanziaria e vedere se e quali obiettivi, ricollegabili alla tutela e allo sviluppo del centro storico, sono stati inseriti nei prossimi anni di mandato del sindaco Michelini e, soprattutto, quante risorse sono state destinate ad essi per la loro realizzazione.\r\n\r\nPer capirne ancora di più, si potrebbero andare a guardare altri atti amministrativi, che grazie all’obbligo della trasparenza sono sempre più facilmente consultabili dal cittadino, e vedere in quale direzione sta andando il “bastimento” di Michelini. Tutto ciò richiede tempo e pochi sono probabilmente  i cittadini  che metterebbero da parte i loro quotidiani e più urgenti impegni per andare a scartabellare le carte pubbliche, scoraggiati anche dalla convinzione, sempre più fondata, che tanto, poi, non cambierebbe nulla.\r\n\r\nE così la politica fa il suo corso.\r\n\r\nSi avvita su se stessa, si contorce, si dibatte nello scontro tra fazioni opposte, producendo una mole impressionante di parole, che non riescono a partorire nemmeno il topolino, ma a ben  occupare il tempo di una seduta o più di consiglio comunale.\r\n\r\nNel caso del Comune di Viterbo, inoltre, la regola sembra essere, salvo rare eccezioni, quella dello scontro più che della condivisione, che farebbe sedere tutti intorno a un tavolo, minoranza e opposizione, a definire i programmi a medio termine.\r\n\r\nQuesto si evince anche dalla conclusione, a fine consiglio, della consigliera di Viterbo 2020 Chiara Frontini: “ormai la tendenza  è che la minoranza chiede consigli straordinari presentando degli ordini del giorno e la maggioranza, che non presenta mai nulla, li boccia, senza, peraltro, proporre alternative”.\r\n\r\nLa presentazione di ordini del giorno non è comunque inutile. I programmi, infatti, se ci sono, si possono anche cambiare. Ma per farlo bisogna avere un’idea. E, purtroppo, sul centro storico, non ce n’è una. O meglio: ce ne sarebbero anche troppe, ma non c’è la coesione, tra minoranza e maggioranza e probabilmente nemmeno all’interno della stessa maggioranza, per adottarne “convintamente” una e metterla in pratica.\r\n\r\nEd ecco che il consiglio comunale volge verso l’inevitabile epilogo: bocciati entrambi gli ordini del giorno. Nessuna controproposta formalizzata dall’altra parte.\r\n\r\nUnica eccezione in questo quadro statico e ammuffito, l’assessore all’urbanistica Raffaela Saraconi che con il master plan sta cercando di imprimere alla macchina amministrativa una rotta più “moderna e illuminata”. E se anche degli interventi proposti dal gruppo universitario che ci sta lavorando, non ne venisse realizzato neanche uno, Saraconi segna un punto a suo favore per avere almeno provato a cambiare la cultura gestionale della macchina amministrativa, adottando un approccio sistemico, partecipato e prospettico, per quanto, allo stato attuale, sembra essere diventato difficile anche occuparsi delle cose di oggi o di domani.\r\n\r\nIl consiglio comunale straordinario sul centro storico si risolve in un “riaprire” vecchie ferite, ma senza trovare la cura, nella speranza che il dolore risvegli il malato.  E così Claudio Ubertini (Forza Italia) rimarca l’ovvio, anestetizzato, che un centro storico da cui se ne vanno tutti, residenti e commercianti, ha veramente poche probabilità di vita. “”Il problema – dice Ubertini – viene da lontano. Dagli anni Ottanta, precisamente, con l’apertura dei grandi centri commerciali alle porte di Viterbo. Se non si parte dal ripopolamento, il centro storico è destinato a morire. Sono tre anni che parlate di come valorizzarlo, ma finora non avete fatto nulla. Da qui al termine del vostro mandato elettorale – dice – forse riuscirete solo a spostare gli uffici comunali nei locali dell’ex Tribunale”.\r\n\r\nIn consiglio ognuno fa la sua prognosi, portando in superficie i “bubboni” più  grossi. Come si può parlare di “rinnovo del grafo di rete – osserva De Dominicis all’indirizzo della maggioranza – se la Francigena che gestisce il trasporto pubblico locale non solo non ha i mezzi sufficienti, ma nemmeno i soldi per comprarli?” E il bubbone scoppia. Perché, come osserva un antico detto, “non si fanno le nozze con i funghi”, e quando ciò avviene, ecco che nelle pubbliche amministrazioni si inizia a scrivere “il libro dei sogni”, con l’immancabile duro risveglio davanti al ragioniere capo che stila l’ennesimo bilancio di previsione fotocopia del precedente, dove l’unica prospettiva è il mantenimento di quanto già fatto, tutto compreso, anche le inefficienze.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\nL’ordine del giorno sul centro storico presentato dal consigliere Gianmaria Santucci:\r\n

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  • mettere finalmente in funzione il cosiddetto “osservatorio allargato per il centro storico”finora abbandonato a se stesso;
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  • favorire il ripopolamento del centro storico con una serie di defiscalizzazioni delle imposte e tasse comunali per gli affitti per imprese e residenti ad iniziare dai provvedimenti sulla TARI;
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  • stabilire la fortissima riduzione dell’imposta per l’occupazione del suolo pubblico per imprese e iniziative nel centro storico senza fine di lucro;
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  • approvare un piano finanziario che preveda convenzioni vantaggiose per i commercianti che vogliano mettere a disposizione parcheggi per i propri clienti;
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  • restituire vitalità alle piazze liberate dalle auto con interventi pubblici privati che in varie stagioni dell’anno possano riportare turisti e visitatori nel centro storico;
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  • stendere un nuovo piano del traffico all’interno del centro storico che escluda la chiusura di Porta Romana e valuti complessivamente l’apertura a doppio senso di Valle Faul ed una nuova viabilità per il quartiere Pianoscarano;
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  • mettere finalmente a regime un progetto complessivo di segnaletica e servizi on demand a specifica destinazione attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie;
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  • produrre un nuovo piano TPL, adeguato alle necessità delle città nel centro storico che preveda i collegamenti di scambio con i parcheggi a ridosso delle mura;
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  • provvedere al trasferimento del mercato di Piazza del Sacrario sempre all’interno della cinta urbana;
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  • provvedere immediatamente con interventi di urgenza, viste le prossime festività di S. Rosa, ad una messa in sicurezza del centro storico, visti anche i fatti delittuosi”
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\r\n \r\n\r\nL’ordine del giorno sul centro storico presentato da Gianluca de Dominicis:\r\n

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  • predisporre un’adeguata alternativa al transito dei veicoli attraverso l’utilizzo di navette dai parcheggi esterni alle mura già esistenti verso il centro e la pianificazione di nuove aree di parcheggio esterne alle mura, oltre alla possibilità di incrementare i mezzi a disposizione della società gestore del trasporto pubblico locale per l’espletamento di tale servizio.
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  • Valutare la possibilità di un bando annuale che individui una serie di eventi culturali che si alternino per tutto l’anno all’interno delle mura cittadine
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  • Interventi di attento e costante controllo del territorio con presenza di forze di Polizia Locale soprattutto in orari serali e notturni al fine di arginare episodi di violenza e malcostume oltre che al rispetto dei divieti di circolazione parcheggio
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  • Proporre un protocollo di collaborazione con le forze dell’ordine competenti per un attento e costante controllo del rispetto delle norme di cessione di immobili in locazione onde arginare situazioni di illegalità
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  • Destinare l’imposta di soggiorno dei prossimi due anni ad interventi mirati al miglioramento dell’offerta turistica nel centro storico
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  • Trasferire tutti gli uffici comunali in edifici di proprietà comunale insistenti all’interno della cinta muraria
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  • Possibilità di defiscalizzazione per le attività commerciali del centro e di locazione gratuita in locali di proprietà comunale per giovani artigiani che volessero avviarvi nuove attività commerciali.
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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.