Home Prima Pagina Cittadinanza benemerita ai facchini, se ne potrebbe discutere a porte chiuse. Giacomo Barelli: “Una vergognosa questione politica”
Cittadinanza benemerita ai facchini, se ne potrebbe discutere a porte chiuse. Giacomo Barelli: “Una vergognosa questione politica”

Cittadinanza benemerita ai facchini, se ne potrebbe discutere a porte chiuse. Giacomo Barelli: “Una vergognosa questione politica”

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La proposta in consiglio comunale di discutere il riconoscimento della cittadinanza benemerita ai facchini di santa Rosa, protagonisti del Trasporto effettuato in occasione del Giubileo della Misericordia nel 2016, in una commissione “a porte chiuse” ha sollevato una critica presa di posizione da parte dell’ex assessore della giunta Michelini, Giacomo Barelli.

“La cittadinanza benemerita ai Facchini del Sodalizio è diventata una vergognosa questione politica”, dice Barelli.

In realtà sembra che, pur riconoscendo il valore del Sodalizio e dei facchini, protagonisti fondamentali di una tradizione fortemente identitaria, nonché, di durata secolare, per la città, in merito alla proposta, avanzata dal presidente del consiglio comunale, Marco Ciorba, diverso tempo fa, potrebbero emergere delle “sfumature”, non di poco conto. L’idea originaria, infatti, sarebbe quella di procedere alla concessione della cittadinanza benemerita ai “singoli” facchini che hanno partecipato al Trasporto straordinario. E proprio in merito a questo carattere di “eccezionalità”, starebbe emergendo la posizione di chi potrebbe sollevare qualche “variante” alla proposta, anche alla luce del ripetersi del passaggio in via Marconi riproposto pure quest’anno, per motivi di sicurezza che, permanendo anche nei prossimi anni, probabilmente, lo trasformeranno, nei successivi trasporti in un tratto “ordinario”.  Insomma, in alcuni ambienti politici, si penserebbe non tanto a un riconoscimento ai singoli, quanto al Sodalizio nel suo complesso.

Sulla pratica della concessione della cittadinanza benemerita ai facchini Barelli prosegue: “Premetto di essere d’accordo e di averla sempre sostenuta, ma discuterne addirittura ‘a porte a chiuse’ è una cosa a dir poco vergognosa’. Una benemerenza – prosegue – o si dà o non si dà, riconoscendo il valore delle persone a cui si conferisce e non ha certo bisogno di una becera discussione ‘politica.

È una cosa che si fa con il cuore, perché si sente il desiderio e la volontà di riconoscerla, non è certo il frutto di un calcolo politico, altrimenti meglio non riceverla.

Il comune di Viterbo avrebbe dovuto fare questa cosa in un attimo, non certo trasformarla in una volgare diatriba amministrativa da portare in un’inutile commissione e per giunta a porte chiuse, dopo non essere riuscito ad approvarla in consiglio per ben due volte.

A Viterbo è la storia che ha consacrato i facchini benemeriti per quello che hanno fatto da sempre per la città,  per il trasporto e per la nostra santa Rosa, e che fa sì che sia un onore, a cui ogni ragazzo viterbese aspira, servire la nostra Santa, entrando a far parte del Sodalizio.

Nei secoli  ai ‘cavalieri di santa Rosa’ hanno reso omaggio tantissime autorità nazionali ed internazionali, Papi e Santi e da ultimi gli stati del mondo intero con il riconoscimento UNESCO , all’unanimità. Non credo che i viterbesi, e gli stessi facchini del Sodalizio, abbiano necessità di attendere una burocratica concessione di benemerenza da parte di un organo pro tempore come il Consiglio Comunale che è riuscito a litigare anche su questo, trasformando una cosa sacrosanta, scontata direi, in un umiliante dibattito per la città, non certo per gli uomini del Sodalizio.

Non mi interessa cosa faranno in Comune, hanno già fatto troppo e male a mio avviso, e credo se ne faranno tutti una ragione, qualsiasi sia l’esito di quella che ormai è una messa in scena. Agli amici facchini del Sodalizio – conclude Barelli – mi piace dedicare la frase del grande scrittore irlandese James Joyce che dice “mentre tu hai una cosa può esserti tolta. Ma quando tu dai, ecco, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.