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Dalla Brexit a Trump: altro schiaffo all’establishment

Dalla Brexit a Trump: altro schiaffo all’establishment

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C’è un mondo diverso al di là degli schermi freddi della finanza, fuori dai palazzi tirati a lucido della politica, dietro il rigore dei bilanci tutto calcoli e niente cuore.\r\n\r\nC’è un mondo che lotta, che soffre, che fa i conti tutti i giorni con le conseguenze di ciò che viene deciso in uno spazio virtuale che ormai sembra viaggiare in un’altra dimensione rispetto a quella in cui vive la gente comune, lontano anni luce dalla quotidianità di cui però decide i destini pur disegnandoli in una visione che appare sempre più fantastica e lontana.\r\n\r\nE da lì, da quel mondo irreale, quei disegni piombano sugli uomini comuni rendendo la loro vita un inferno: disoccupazione, tasse, percezione di insicurezza con la crisi migratoria e il terrorismo, degrado urbano, povertà. Perché ormai “contano” solo “i conti” di un’economia senza anima, in cui dilaga sempre più un profitto senza etica e la cruda tecnocrazia.\r\n\r\nNon c’è più spazio per i sogni della gente comune, solo per quelli di pochi, ma sono quelli del popolo che danno vita a una grande visione per un intero paese. Ed ecco che quando alle 4.54 del 9 novembre 2016, durante lo spoglio delle schede per le elezioni presidenziali americane,  arriva la notizia che Donald Trump ha vinto in Florida,  risultato che con grande probabilità lo catapulterà alla Casa Bianca, come poi è avvenuto, sono in molti a cadere da quella nuvola su cui hanno preso la residenza e dalla quale  tirano i fili di una vita che non hanno mai vissuto.\r\n\r\nTrump diventa il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America contro ogni previsione e tutti i  pronostici dei sondaggisti che lo davano come sicuro sconfitto nella sfida contro la potente Hillary Clinton. Nel giorno della sua vittoria il nuovo inquilino della Casa Bianca agli americani quel grande sogno lo promette:  “Rinnoveremo il sogno americano”, dice nel suo primo discorso pubblico.\r\n\r\nLa “mano” del popolo al voto stanotte ha tracciato una linea retta dalla Brexit a Trump, ha messo un’altra crocetta in un’altra casella nella direzione di un chiaro schiaffo anti sistema, premiando una candidatura che è vista da tutti i commentatori come un colpo inflitto all’establishment politico, economico, finanziario non solo americano ma mondiale.\r\n\r\nDopo la Brexit, è il secondo campanello che suona forte e chiaro nel dire che siamo alla fine di un ciclo, che la gente comune sta recidendo i fili che la legano alla sfera astratta e surreale di una politica che non dà più risposte se non a se stessa, per riaffermare il proprio ruolo nel decidere la propria sorte.\r\n\r\nNel resoconto dei risultati elettorali vota per Trump l’America bianca e povera, ma anche chi si è integrato e teme l’immigrazione incontrollata di massa, votano per lui molte donne e giovani istruiti e non. Trump vince anche in diversi stati democratici. Lui, la figura “fuori dalle righe” che proprio dalla sua posizione di outsider ha raggiunto il comune sentire degli americani, sfuggito totalmente ai profili più “inquadrati” di sondaggisti, saggisti, analisti, professori che hanno continuato a proiettare  la visione totalmente errata di un’America innamorata della Clinton fino all’ultima scheda aperta. Ponendosi al di fuori degli schemi usuali della politica tradizionale, Trump  è riuscito a conquistare quell’America che vuole fare sogni “spericolati” rispetto all’abitudinario deludente stato delle cose, dimostrando con la propria esuberanza e l’atteggiamento irriverente verso il politically correct di essere il miglior interprete  per questa  sfida dai contorni difficili, quasi oltraggiosi di un sistema consolidato che tritura il cittadino comune.\r\n\r\nSe sarà o meno Trump a realizzare il sogno americano si vedrà nel tempo. Chi non lo farà di sicuro è la Clinton che patisce la peggiore sconfitta della sua carriera politica dopo aver giocato la carta della continuità con il progetto di Barak Obama. Da Tutta Europa arrivano le congratulazioni al nuovo presidente americano. Anche Matteo Renzi invia il suo messaggio di augurio al quale affida probabilmente il compito di raddrizzare la traiettoria di un tiro poco felice che l’ha portato nei mesi scorsi a schierarsi apertamente per la Clinton. Indubbiamente l’arrivo di Trump alla Casa Bianca cambierà molte cose, non solo per gli americani. Sul puzzle della politica estera molti incastri sono saltati o lo stanno per fare. Nuove dinamiche si sono messe in movimento, una su tutte la rilettura dei rapporti tra America e Russia.\r\n\r\nUna nuova pagina di storia è iniziata, dove l’Europa appare ora più sola, e dove si riafferma un principio su tutti: senza popolo non si governa.\r\n\r\n \r\n\r\n(Foto pagina Fb)\r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.