Home Prima Pagina Fioroni guarderebbe al Parlamento Europeo, Arena e Marini: “Non si capisce ancora quali saranno le alleanze”

Fioroni guarderebbe al Parlamento Europeo, Arena e Marini: “Non si capisce ancora quali saranno le alleanze”

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Un quadro politico molto fluido quello che resta in attesa del verdetto della consulta del 24 gennaio chiamata a valutare alcuni aspetti di incostituzionalità dell’Italicum.\r\n\r\n“In Italia siamo in una fase in cui non si capisce quali siano le alleanze”, dice Giulio Marini, ex coordinatore provinciale di Viterbo di Forza Italia. E mentre a Bruxelles si festeggia la vittoria del neo eletto presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, uomo che abbiamo visto spesso accanto al partito locale di Forza Italia, Marini da Viterbo afferma che tutto ciò “non avrà nessuna influenza sulle alleanze che si formeranno in Italia tra i vari partiti, che avranno come riferimento un quadro tutto interno al nostro paese”.\r\n\r\nIl nodo delle alleanze si scioglierà solo dopo la consulta del 24 gennaio, e la svolta verso un sistema maggioritario o uno proporzionale. Fino a questa data, ormai prossima peraltro, sul quadro politico si può solo fantasticare. Se da un lato sembra altamente possibile la riconferma del centrodestra formato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dall’altro c’è anche chi non esclude la nascita del sempre annunciato Partito della Nazione, con conseguente compattamento al centro degli schieramenti moderati che potrebbe annullare le distanze tra Forza Italia e la parte moderata del Pd, inglobando anche Nuovo Centro Destra \r\n\r\n“Ci sono delle situazioni nazionali in evoluzione”, dice Giovanni Arena, attuale coordinatore comunale di Forza Italia di Viterbo,  che a livello locale vede una riconferma della tradizionale alleanza tra partiti di centrodestra.\r\n\r\nSe invece dovesse formarsi un nucleo centrale di moderati con Forza Italia insieme al Pd, Arena confessa: “Certo mi troverei molto in difficoltà, ma essendo un uomo di partito, cercherei di comprenderne le ragioni”.\r\n\r\nAllo stato attuale siamo nel campo della fantapolitica, anche se i commenti di Matteo Salvini all’elezione di Tajani definito dal leader leghista “domestico della Merkel” stanno facendo seriamente scricchiolare l’asse della tradizionale alleanza tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.\r\n\r\n“Sono situazioni che sono al di sopra di noi, della nostra dimensione locale – dice Arena in merito al gioco delle alleanze che si sta disputando  sul tavolo nazionale – da parte mia preferisco una politica del ragionamento, piuttosto che i toni esasperati finalizzati a drenare voti, anziché elaborare programmi, dimenticando che poi bisogna governare”.\r\n\r\nLe bocce, dunque, sono tutte ferme, anche se per poco. A muoversi, invece, è la situazione interna al Partito Democratico con una demarcazione sempre più netta tra la parte moderata e quella più radicale. Due mondi ben visibili, a livello locale, durante l’inaugurazione della sede di Moderati e Riformisti che ha visto la presenza del gruppo di Giuseppe Fioroni dell’ala più centrista del Pd.\r\n\r\nChiaro il suo intervento: “Io voglio vincere e da soli a Viterbo che ha una vocazione non di centrosinistra, non vinceremo. Moderati e Riformisti è un nuovo soggetto politico sediamoci e parliamo. Non mi sento di dire ‘no grazie’ a priori. Se vogliamo andare da soli, possiamo solo sperare nel PD, Provvidenza Divina”.\r\n\r\nUn Fioroni sul quale, negli ultimi mesi, si è concretizzata in modo molto forte l’indiscrezione di una candidatura a sindaco di Viterbo.\r\n\r\nUna prospettiva che poco convince alcuni fedelissimi del big del Pd, pronti a scommettere che anziché allo scranno di primo cittadino, Fioroni stia in realtà guardando al Parlamento europeo.\r\n\r\nDel resto l’antipolitica e il vento della protesta soffia così forte, da scoraggiare anche un pesce grosso come lui dal tentare imprese avventurose in acque poco chiare.\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.