Home Politica Fuoco incrociato su Barelli, Volpi (Pd): “L’allontanamento di Viva Viterbo da Mo.Ri. potrebbe avere un prezzo politico”

Fuoco incrociato su Barelli, Volpi (Pd): “L’allontanamento di Viva Viterbo da Mo.Ri. potrebbe avere un prezzo politico”

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“La presenza di Viva Viterbo all’interno della maggioranza ci ha sempre creato difficoltà”. È la candida affermazione di Marco Volpi (Pd), rilasciata con la spontaneità e la trasparenza di chi ha sempre cercato di seguire la linea della coerenza. Il motivo di tale disagio sarebbe stato: “Il legame politico che esiste tra alcune persone dell’organizzazione del Caffeina festival e chi gestisce settori affini alla cultura come membro della giunta Michelini”. Il riferimento di Volpi è chiaramente all’assessore Giacomo Barelli, candidato, ma non eletto, nella lista di Viva Viterbo, rientrato “dalla finestra” a Palazzo dei Priori come assessore esterno nominato, prima alla Cultura, poi al Turismo e ai Grandi Eventi, in rappresentanza dei due consiglieri comunali eletti nella stessa lista, Filippo Rossi, direttore artistico di Caffeina, e Maria Rita de Alexandris. Tutto nel rispetto della regola e delle normative vigenti, per carità. Ma, forse, almeno secondo Volpi, una certa “forma” istituzionale avrebbe dovuto suggerire scelte diverse per la composizione della giunta Michelini”.\r\n\r\nViva Viterbo è sempre stata croce e delizia per la coalizione di centrosinistra. Una delizia quel 9% circa conseguito dalla lista capeggiata da Filippo Rossi che ha rappresentato nel turno di ballottaggio delle amministrative 2013 una garanzia di vittoria in più per Michelini contro il sindaco uscente Giulio Marini. Ma anche una croce, tracciata su caselle pesanti della compagine del potere di Palazzo dei Priori: un assessorato occupato da Barelli, una presidenza del consiglio assunta per diverso tempo da Filippo Rossi. Un bel bottino per una lista che ha espresso soli due consiglieri comunali, avrebbero pensato i gruppi ben più folti, ma, in proporzione, con meno posizioni di rilievo, all’interno della maggioranza, dilaniata anche dal confronto tra i due più grandi blocchi del Partito Democratico da un lato e Moderati e Riformisti dall’altro. Ma anche all’interno dello stesso Pd, tra la corrente dei Serra-panunziani e quella dei fioroniani che, tuttavia, proprio in questi ultimi mesi si sarebbero incontrate su una stessa, unica, linea comune: “Chiedere la testa, politicamente parlando, di Barelli”. A mettere sulla graticola il giovane assessore non sarebbero state, però, le sue variegate gaffe, clamorosa quella con Vittorio Sgarbi e, l’ultima, nei confronti della stampa locale, quanto l’allontanamento di Viva Viterbo da Moderati e Riformisti. Una “mossa” che molti vedono come una ritrovata fiducia del gruppo di Viva Viterbo nell’impresa di “correre” da soli alle prossime elezioni amministrative del 2018, puntando dritti al ballottaggio, magari a bordo della slitta di Babbo Natale, che tanti consensi ha ricevuto nella prima edizione del Caffeina Christmas Village di quest’anno.\r\n\r\n“In molti abbiamo la percezione – dice Volpi – che l’allontanamento di Viva Viterbo da Moderati e Riformisti possa comportare un prezzo politico da pagare per il gruppo di Filippo Rossi”. Un prezzo la cui valuta potrebbe essere proprio l’assessorato di Giacomo Barelli. A mantenere ancora l’esponente di Viva Viterbo in giunta, sarebbe addirittura il sindaco, ma ancor di più la matematica applicata a una coalizione di governo con numeri ristrettissimi. Con i tre consiglieri, Sergio Insogna, Chicco Moltoni e Goffredo Taborri, passati all’opposizione, considerando le assenze croniche di chi non può garantire la presenza alle sedute di consiglio per impegni di lavoro irrinunciabili, la maggioranza di Michelini è oramai appesa a un filo che potrebbe spezzarsi al primo passo falso. Quale potrebbe essere proprio la rimozione di Barelli, con il conseguente venir meno dell’appoggio in consiglio comunale di Maria Rita de Alexandris e di Filippo Rossi. Con altri due consiglieri in meno la situazione per la compagine di governo potrebbe diventare estremamente critica. Ci sono poi da considerare i rapporti non proprio idilliaci che corrono tra una parte del Partito Democratico e Moderati e Riformisti. Il punto di non ritorno sarebbe stato l’elezione a presidente del consiglio comunale di Marco Ciorba della lista Oltre le Mura, che avrebbe rafforzato, secondo una parte del Pd, i Moderati e Riformisti a cui la lista civica si ricollega, facendo pendere dalla loro parte gli equilibri a Palazzo dei Priori. “Io non ho votato”, dice Volpi (Pd).\r\n\r\nChissà che ora non sia proprio la “caccia” a Barelli a riunire la maggioranza in un unico blocco compatto, magari anche con un pizzico di goliardia come quella che è trapelata  dalla risposta dell’assessore   Ciambella (Pd) a De Dominicis (M5S) che chiedeva come mai Barelli fosse al deposito delle vecchie macchine di santa Rosa con tre giornalisti. “Non so, io al giro turistico non c’ero”, ha risposto ridendo di gusto la vice sindaco.\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.