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Insogna (PSI): «Questa amministrazione tiene l’anima con i denti»

Insogna (PSI): «Questa amministrazione tiene l’anima con i denti»

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«La vicenda dei lavori di via Cairoli conferma, qualora ce ne fosse bisogno, una gestione amministrativa confusa e poco lineare nelle scelte  di ogni tipo  fatte dal Sindaco Michelini in questi 4 anni e mezzo». La dichiarazione arriva dal consigliere di opposizione, Sergio Insogna (PSI).

«I lavori si sa quando iniziano, e non si sa quando finiscono – prosegue – un’ evidente trascuratezza e una sorta di menefreghismo oramai pervade l’azione di governo micheliniano. Fare le cose tanto per farle, in tempi e in modi sbagliati, spesso e volentieri danneggia e preoccupa i cittadini, in particolare, in questo caso, anche i  commercianti situati su via Cairoli. Il Comune non ha nemmeno concertato i lavori  con le associazioni di categoria. Si è scelto di farlo ora, perché è la politica e le esigenze pre-elettorali  che dettano i tempi e i modi.

A nessuno di questi signori, titolari della politica illuminata cittadina, interessa  se ci sono soggetti che subiscono disagi e danni economici: per loro poco conta. Importante sarà apparire nel 2018 come quelli che hanno lasciato il segno negli ultimi mesi, costi quel che costi.

Spero almeno che il Sindaco abbia la sensibilità di prevedere sgravi, o riduzioni di tasse comunali, per i cittadini residenti, a fronte dei disservizi procurati, e per i commercianti che per mesi vedranno compromesse le entrate economiche delle loro attività, con il rischio pure di chiudere a fine lavori.

Per quanto mi riguarda, faccio una richiesta specifica di una riduzione fiscale in capo a questi soggetti. Le somme da utilizzare potrebbero essere ricavate dal ribasso d’asta dei lavori medesimi. Con Michelini solo arroganza, presunzione e approssimazione.

Davvero è grottesco che i 2 milioni e 200 mila  euro per rifare le strade nel 2014  siano scomparsi all’epoca, e ora sbucano fuori nei 3 milioni dichiarati, ma da tutti da verificare. I contenuti milionari delle promesse pre-elettorali si moltiplicano, ma è tutto un ciarlare.

Un teatro comunale di pregio e prestigio come quello dell’Unione inaugurato in una riunione condominiale di maggioranza, perché il Presidente Zingaretti era nei paraggi. Ora dicono che tra un anno sarà tutto a posto. Nel frattempo si registra la chiusura tombale del teatro Genio.

La vicenda del Teatro Unione è diventata l’esempio per eccellenza della demagogia, dell’inconsistenza e dell’inconcludenza di questa amministrazione che “regge l’anima con i denti”.

Da annotare lavori iniziati, lasciati a metà, da finire con tempi lunghissimi o addirittura promessi e non effettuati, come le  scuderie Sallupara, la palestra e la scuola di S.Barbara, il Campo Scuola, l’impiantistica sportiva carente e inadeguata, la pulizia delle fontane, compresa quella a sfera, Pratogiardino, il trasferimento degli uffici comunali a piazza Fontana Grande, l’rea Camper, la chiusura del Centro Storico, lo spostamento del mercato dal Sacrario, i locali Via S.Pietro,  il Museo delle Macchine di S.Rosa, il Museo nei portici comunali, il Museo Civico,  rotatorie varie, marciapiedi, servizi pubblici carenti e poco funzionali e bandi di  appalti di servizi scaduti che ancora debbono essere pubblicati, regolamenti e piani da approvare, sviluppo termale bloccato ed evanescente  e chi più ne ha più ne metta.

Smaltimento rifiuti ed igiene urbana sono un calvario amministrativo di difficile risoluzione, appesantito  anche dalla notevole inciviltà di cittadini e soggetti estranei alla città.

I territori degli ex comuni, frazioni e realtà rurali, illusi dalle promesse e disillusi dai fatti. Settori come sport, volontariato, cultura, abbandonati a se stessi e che sopravvivono per l’eccezionale lavoro e la pazienza delle numerose associazioni e/o privati cittadini esistenti ed operanti nel territorio cittadino. La tradizione che per il Sindaco è diventata un optional, e spesso sconfina nel folklore e nell’esibizionismo.

Un consiglio comunale che è costretto a lavorare in condizioni tecnico-logistiche ridicole, sempre in seconda convocazione, causa defezioni maggioranza, le commissioni permanenti non più operative e funzionali alla discussione costruttiva di pratiche amministrative importanti e strategiche. Non si verbalizza più nulla, e questa situazione è tollerata e garantita anche da un Presidente del Consiglio inadeguato.

Gli uffici ed i dipendenti comunali sono demotivati, afflitti e privi di certezze amministrative, si lavora in maniera occasionale, frammentata e a compartimenti stagno.

Il disastro amministrativo della gestione Michelini è conclamato e consolidato in ogni settore di competenza della Giunta Municipale, con le chiacchiere non si fanno strade, marciapiedi, strutture ed infrastrutture, non si migliorano i servizi pubblici essenziali per la vivibilità cittadina, non si fa economia e sviluppo, non si crea un progetto complessivo utile alla Città di Viterbo.

Si sente dire in giro che questo Sindaco evanescente ed inconcludente si voglia ricandidare, buona notizia per i suoi oppositori, ma per ricandidarsi ci vuole qualcuno che sostenga questa candidatura.

I cittadini e gli elettori, in questi 4 anni e mezzo, si sono fatti un’idea sull’affidabilità del Sindaco, dei componenti la Giunta, dei consiglieri comunali tutti. Al momento del voto tireranno le opportune e motivate conclusioni.

Non credo proprio che la Città di Viterbo possa fare sconti o dare ulteriori occasioni di governo a chi l’ha sedotta nella precedente campagna elettorale ed abbandonata nel momento in cui ha governato.

Chi politicamente vivrà, vedrà», conclude Insogna.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.