Home Politica Offese a Fioroni, Ciambella (Pd) si scaglia su opposizione: «Clima avvelenato» Santucci: «Querelatemi, così vi porto tutti in tribunale»

Offese a Fioroni, Ciambella (Pd) si scaglia su opposizione: «Clima avvelenato» Santucci: «Querelatemi, così vi porto tutti in tribunale»

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Mai come ieri avere una certificazione antisismica per il Palazzo Comunale è sembrata una cosa indispensabile. La commissione consiliare convocata per discutere del piano di valorizzazione e alienazione dei beni comunali, ha fatto tremare Palazzo dei Priori fino alle sue fondamenta fisiche e istituzionali. L’espressione è chiaramente metaforica, almeno per il primo aspetto, ma è forse l’unica che può meglio rappresentare l’accaduto. Una pagina di cronaca politica forse senza precedenti e, semmai ce ne fossero già stati nella storia di questo luogo, non sono tra quelli di cui questa generazione probabilmente ha memoria. (GUARDA IL VIDEO)\r\n\r\nCose gridate, altre lasciate intendere, all’interno di un duello senza esclusione di colpi, combattuto sulle parole, ma giocato per incidere sulle emozioni, sullo stato psichico dell’una e dell’altra parte in un clima a tratti di terrore per l’agitarsi dello spettro di querele contro querele e promesse di «viaggi» in Procura.\r\n\r\nUno spettacolo davvero poco edificante, in merito al quale bisognerebbe chiedersi come si è arrivati a tanto.  La parola chiave per capire tutto ciò forse è solo una: «il rispetto». Innanzitutto per le persone, e poi per il dibattito istituzionale e politico, sia nella forma in cui deve essere espresso, sia nella sostanza che deve garantire la libertà di espressione delle idee di tutti, purché, ovviamente, manifestate secondo i canoni adeguati.\r\n\r\nForse è questo che è mancato al dibattito politico che in questi anni si è andato formando al Comune di Viterbo durante l’esperienza Michelini. Il confronto è diventato sempre di più rissa, un braccio di ferro dove il pareggio non è contemplato, ma dove qualcuno deve necessariamente vincere e qualcun altro perdere. \r\n\r\nUna rissa esplicita tra opposizione e maggioranza, e  implicita di una contrapposizione silenziosa, ma che forse ha fatto ancora più rumore, e comunque non meno forte e accesa di quella tra compagini avversarie, che si è consumata, lacerata, tra le componenti interne della maggioranza che, è innegabile, su parecchie cose ha avuto vedute diverse, ma non la capacità di accettarlo e portarlo a sintesi come la buona politica insegna.\r\n\r\nIn questo quadro, con il tassello di un’opposizione sempre attenta, pungente, provocatoria, si è così arrivati alla giornata di ieri, a una battaglia senza quartiere dove i banchi dell’aula sono sembrati più simili a trincee dalle quali scagliare il colpo giusto per annientare l’avversario, con una parte della maggioranza in prima linea e l’altra nelle retrovie, muta, come se tutto ciò non la riguardasse, quasi pensierosa.\r\n\r\nLa cronaca, ben documentata dal video,  parla di un esordio dai toni gravi dell’assessore al Patrimonio, nonché vice sindaca, del Comune di Viterbo, Luisa Ciambella (Pd): «Sono uscite notizie stampa riguardanti una pratica che stiamo discutendo, la Volpara, che ci mette in difficoltà – dice -. Si leggono una serie di castronerie. Nella seduta precedente abbiamo approfondito la questione e i cittadini devono sapere che non c’è nessuna speculazione, nessuna variante automatica, nessuna Viterbo due. Il sindaco, pertanto, sta valutando la possibilità di tutelare l’onorabilità dell’amministrazione comunale riguardo a queste dichiarazioni che non sono rispettose del lavoro fatto».\r\n\r\nNella sala si comincia a sollevare qualche brusio. La testa di qualche consigliere si gira a destra e a sinistra con aria interrogativa cercando una risposta negli occhi degli altri a una situazione che ancora non appare chiara.\r\n\r\nCiambella prosegue: «E poi si verificano strane coincidenze, in concomitanza con la discussione della pratica delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari che riguarda un altro bene del Comune», dice riguardo a quello che si scoprirà essere, nel proseguo della discussione, il terreno del Merlano. «Accadono fatti inquietanti – prosegue-  che arrivano a minacciare personaggi politici che non c’entrano nulla con l’amministrazione comunale, da parte di ambienti che hanno ritenuto fare questo gesto, forse sollecitati da chi decisamente non frequenta l’ambiente sportivo».\r\n\r\nIn sala il brusio diventa più forte. Ci si comincia a chiedere di cosa si stia parlando. Luigi Buzzi (FDI) sbotta elegantemente: «Lei è molto criptica, si capisce poco». «Di che minacce si tratta?» chiede pure Gianluca De Dominicis (M5S).  Meno elegantemente, ma più efficacemente, dipana le nubi Filippo Rossi (Viva Viterbo) dall’alto della sua statura strilla: «E dillo che è Fioroni!»\r\n\r\nCiambella riprende il discorso: «Sono stati fatti gesti di tipo vandalico dal mondo di centrodestra, sembra, ai danni di un personaggio politico viterbese che non c’entra con l’amministrazione comunale». «Si tratta di Fioroni?» incalza Buzzi. Ciambella «Ve lo ha detto Filippo Rossi. In questo caso sì, si tratta di Fioroni».\r\n\r\nIl mistero inizia a svelarsi. Ieri mattina presto è, infatti, spuntato uno striscione sulla rotatoria di Santa Barbara con su scritto: «Dalla stampa rispettato, dagli ultras rinnegato Fioroni merda». All’apertura dei lavori della commissione molti consiglieri si sono detti ignari dell’accaduto.\r\n\r\nIn riferimento ad esso  Ciambella in commissione commenta: «Viviamo un momento complicato, ci sono già state le minacce a Ubertini (FDI),  ora questa è un’altra testimonianza di questo clima avvelenato in concomitanza, non casuale secondo me, con la discussione del piano di valorizzazione e alienazione dei beni comunali. Per questo inviterei ad evitare di fare esternazioni».\r\n\r\nQualcuno chiede dove sia il collegamento, e qualcun altro vede profilarsi un bersaglio stampato sulla propria schiena, è Gianmaria Santucci (Fondazione) che ha rilasciato un’intervista a un noto giornale locale dove parla di  «rischio di speculazione» sulla Volpara. Un’espressione che non avrebbe gradito la maggioranza di centrosinistra del Comune di Viterbo.\r\n\r\nAl riguardo va chiarito che il termine speculazione, di per sé, non sottende nulla di illegittimo. Operazioni speculative vengono poste in essere quotidianamente da operatori specializzati che acquistano e vendono conseguendo un profitto dalle imperfezioni del mercato assolutamente regolari, fisiologiche e legittime. Non entriamo però nel tenore dell’articolo «incriminato» ieri in commissione consiliare, perché non è stato pubblicato dalla nostra testata, pertanto non ci compete la vicenda, rispetto alla quale Ciambella ha annunciato che «l’amministrazione farà i suoi passi».\r\n\r\nChi invece si è sentito tirato dentro alla cosa è stato Gianmaria Santucci, autore dell’intervista, che ieri, subito dopo aver focalizzato il “mirino” di Ciambella su di lui, ha risposto immediatamente al «colpo». Gridando animatamente dai banchi della sala ha detto: «Me lo auguro che mi quereliate, così usciamo dalla buffonata, querelatemi. Querelate il consigliere. Voglio ridere. Vi porto in causa un anno e mezzo, vi porto tutti in tribunale uno ad uno».\r\n\r\n«Perché si innervosisce così?» ribatte Ciambella. Santucci continua: «Il sindaco va a querelare il consigliere che ha fatto un’intervista?».\r\n\r\nSul dibattitto già infuocato, si inserisce la consigliera Daniela Bizzarri (Pd): «Lei dà sempre il peggio di sé, ci ha insultati in commissione. Dice che quell’intervista sono parole non sue, ma inventate dal giornalista». Bizzarri legge in aula il virgolettato delle dichiarazioni rilasciate da Santucci all’organo di stampa dove, secondo la consigliera, si parlerebbe in modo improprio del termine speculazione e dove si chiama in causa il congresso del Pd come causa dei ritardi della macchina amministrativa. Finito di leggere il virgolettato, Bizzarri inizia a lanciare strali all’indirizzo di Santucci che risponde con lo stesso tono. La seduta va totalmente in caciara, gente che urla, come fosse davanti a un incontro di lotta libera,  ognuno si alza e grida all’aria.\r\n\r\n«Che c’entra la Volpara con le primarie – grida Bizzarri – perché insulta così l’assessore Ciambella? Lei Santucci scrive cose che non c’entrano niente con il motivo del contendere. Se alla Procura non ci va lei, ci vado io. Lei si deve vergognare, ha fatto pure l’assessore in provincia. Lei non sta mai calmo, è sempre agitatissimo, deve prendere un caffè corretto, ma corretto bene».\r\n\r\nSantucci ribatte: «Sul congresso del Pd ho risposto alla domanda che mi ha posto il giornalista». In soccorso dell’esponente di Fondazione arriva Luigi Buzzi (FDI): «Sul ritardo dell’approvazione degli atti amministrativi lo dice lo stesso Pd che la causa sono le sue stesse beghe interne».\r\n\r\nSantucci riprende il bandolo della matassa: «Se l’onorevole Fioroni è stato minacciato, gli esprimo tutta la mia solidarietà. Questi gesti vanno condannati. Per quanto riguarda la mia posizione sulla Volpara la ribadisco. Mi auguro che mi quereliate. Ma lo riaffermo: quell’operazione fatta così, può dar luogo a speculazione.  Io non dico che voi lo sapete e siete compartecipi. Non dico questo, ma fare un cambio di destinazione d’uso senza parametri di riferimento, accanto a una zona termale dove avete realizzato il residenziale, significa fare Paparano due, senza progetto, senza vincoli, senza limiti. State aprendo una porta che non ha precedenti in questa città. A un anno dalla fine del mandato, autorizzare una cosa così, è pericolosissimo a mio avviso. Tra un anno non ci saremo più noi. E chi verrà, troverà gli atti come li abbiamo votati. Mi opporrò tutta la vita a questa operazione. Voglio che venga tolto il commerciale, sia chiaro che lì ci deve venire solo il centro espositivo. Querelatemi pure».\r\n\r\nCiambella assicura che con l’emendamento approvato nella precedente seduta di commissione «Faremo solo il centro espositivo e la piattaforma agro – alimentare. I cittadini devono sapere che non c’è nessuna speculazione e nessuna Viterbo due».\r\n\r\nEsplode di nuovo la bagarre. Le grida, probabilmente, sono arrivate pure in strada, sicuramente sono giunte alle orecchie degli uscieri che si aggirano nei corridoi con occhi sgranati e pieni di interrogativi a cui cercano risposte nello sguardo di chiunque li incroci.\r\n\r\n«I lavori di questo consiglio stanno subendo dei comportamenti anche minacciosi da parte di alcuni ambienti a danno di persone che con l’amministrazione  non c’entrano niente – riprende Ciambella con tono pacato –  questo è inquietante, è una vergogna  e noi che facciamo politica, ognuno per quello che può fare, dovrebbe evitare questo aspetto, tanto più di farci fare pressioni e minacce in fase di approvazione di un atto importante come il piano di valorizzazione e alienazione» Ciambella torna criptica e la sala chiede chiarimenti.\r\n\r\n«Ma cosa c’entra tutto ciò con la pratica amministrativa?» dice Buzzi.\r\n\r\n«Voi state dicendo delle cose gravissime» ripete Santucci, «state affermando che il consiglio comunale è stato minacciato».\r\n\r\n«Ci sono indagini in corso – ribatte Ciambella – non posso dire più di questo».\r\n\r\nSantucci continua a chiedere «In quale modo l’episodio vandalico si lega alla discussione di bilancio?»\r\n\r\nCiambella risponde: «Io non lo so, mi è stato riferito da chi evidentemente sta facendo le indagini».\r\n\r\nReplica Buzzi: «Quelle fatte a Ubertini sono vere minacce, non un manifesto».\r\n\r\nIl consigliere comunale di Fratelli d’Italia apre, poi, un altro fronte di riflessione che va al di là delle pratiche, ma investe la natura del dibattito politico. «Lei oggi con questo gesto politicamente sbagliato, ha rovinato il clima – dice all’indirizzo di Ciambella – queste sì che sono in qualche modo ingerenze e intimidazioni che vengono fatte ai consiglieri. Lasci perdere, la magistratura indagherà sui fatti. Non sapevo del manifesto a Fioroni. Ma lasci stare la Volpara. Non unisca le due cose».\r\n\r\nCiambella chiarisce la natura del suo intervento: «Quello che io dico non sono minacce ai consiglieri, ma sono fatti, motivazioni che ho voluto condividere con voi e che mi vengono da situazioni diverse dal Comune. La relazione non me la sono inventata, è stata già documentata».\r\n\r\nBuzzi torna all’attacco: «Questa è un’aula dove dovrebbe dire le cose fino in fondo». E Ciambella finalmente lo fa: «La Volpara non c’entra, nel piano delle alienazioni esiste anche un altro bene». Tutti in sala esclamano: «Il terreno del Merlano». Ciambella alza la mano per confermare che è stato fatto centro.\r\n\r\nAnche Gianluca de Dominicis (M5S), però, non ha gradito l’intervento del vice sindaco Ciambella: «Lei ha detto delle cose per cui sembra che dovrò stare ancora più attento a esprimere le mie idee nelle interviste che rilascio alla stampa. Non sarà stata sua intenzione far capire questo, ma la invito a riascoltare, da questa parte dove sono io, il suo intervento e valutare il tono con cui ha detto certe cose. Quando ho criticato il 20% di residenziale sul termale, approvato legittimamente, per carità, dal consiglio comunale,  era perché temevo una speculazione. Stavo facendo una considerazione politica come abbiamo fatto con la Volpara».\r\n\r\nChiarisce meglio il concetto l’assessore Giacomo Barelli (Viva Viterbo) che nella vita fa l’avvocato: «Mi sono trovato in questa commissione per caso, ma una cosa la voglio dire. C’è un diritto sancito dalla Costituzione, all’art. 21, richiamato pure dal Codice penale.  Nel caso della critica politica c’è un diritto costituzionalmente garantito che va salvaguardato su tutto e su tutti, quello di manifestare liberamente un pensiero. Qualcuno ha detto, oggi, ricordiamoci dove siamo. Ricordiamoci, appunto, che siamo in un  contesto politico e tale diritto va difeso in tutti i modi».\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\nVIDEO \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.