Home Nazionale Paolo Gentiloni a Viterbo lancia la fase due del bando delle periferie e firma la convenzione per 17 milioni di euro per le periferie viterbesi.

Paolo Gentiloni a Viterbo lancia la fase due del bando delle periferie e firma la convenzione per 17 milioni di euro per le periferie viterbesi.

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In una mattina sprofondata nella nebbia, presso la sede della Cna di Viterbo, è arrivato Paolo Gentiloni con un magnifico regalo per Viterbo. Sotto l’albero dell’imminente Natale ci sono ben 17 milioni di euro per la riqualificazione delle periferie a iniziare dal Poggino. Un dono non di certo caduto dal cielo, magari dalla slitta di Babbo Natale, ma frutto di una progettazione dei mesi scorsi con la conseguente partecipazione al bando delle periferie dove la città di Viterbo è riuscita a piazzarsi tra le città beneficiarie del finanziamento. Ad accogliere oggi il presidente del consiglio i massimi vertici della Cna e dell’amministrazione locale. Presente gli onorevoli Giuseppe Fioroni e Alessandro Mazzoli, il consigliere regionale Enrico Panunzi, il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, la vice sindaco Luisa Ciambella, il nuovo Prefetto Giovanni Bruno, gli assessori Sonia Perà, Maurizio Tofani, Raffaela Saraconi, assessore all’Urbanistica, settore responsabile della progettazione valsa 17 milioni di euro di contributi. In sala il presidente del consiglio comunale Marco Ciorba, i consiglieri comunali Daniela Bizzarri, Paolo Moricoli, Paolo Simoni, Aldo Fabbrini e tanti altri ancora.

La presenza del premier Paolo Gentiloni  a Viterbo, da dove ha voluto lanciare l’inizio della seconda tranche di finanziamenti, i primi 24 comuni hanno firmato la convenzione a marzo, è sicuramente un forte segnale di importanza che il governo ha dato alla città dei Papi. Gentiloni non è stato il solo pezzo forte della giornata. Accanto a lui anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha rinnovato i suoi impegni per la Tuscia, innanzitutto i 14 milioni di euro di interventi  sull’ospedale di Belcolle.

Ringrazio in particolare gli  imprenditori – ha esordito Gentiloni, dopo una presentazione del sindaco Michelini – e chi  ha sempre creduto in questo territorio, chi ha continuato a lavorare. La presenza delle piccole e medie imprese ha permesso al Poggino di mantenere la sua vitalità e le sue potenzialità. Senza il vostro lavoro in questi anni ora sarebbe difficile lanciare questo progetto. Mi auguro che oggi si apra una pagina nuova, dentro un percorso che il governo sta sviluppando in tutta Italia e al quale siamo più affezionati: il rilancio, la riqualificazione e la rigenerazione delle aree urbane, in particolare quelle  periferiche. L’idea da cui siamo partiti è molto semplice: le città per un paese come l’Italia sono una risorsa straordinaria per cui dobbiamo prendercene cura, mantenere e migliorare tutta questa bellezza. Questo è un obiettivo di interesse per tutto il Paese. Il punto essenziale è cercare di evitare  il degrado e restituire la qualità all’insieme del tessuto urbano. Negli ultimi 10, 15, anni abbiamo assistito nel mondo a una specie di doppio movimento: da una parte i paesi emergenti del mondo con  1 miliardo e 200 milioni di persone uscite dalla povertà. Penso ai grandi giganti asiatici e anche ai paesi dell’America Latina che hanno subito processi di urbanizzazione impressionanti. Le città con 10 milioni di abitanti si sono moltiplicate negli ultimi 20 anni in modo straordinario. Contemporaneamente nel vecchio continente e anche negli Stati Uniti si è sentito il peso della difficoltà economica soprattutto in parti di tessuto urbano. Le cicatrici della crisi negli ultimi dieci anni hanno attraversato il mondo più industrializzato e si sono avvertite in particolare nei quartieri periferici e nelle aree industriali. Dobbiamo però essere consapevoli – ha proseguito Gentiloni nella sala della Cna – che queste aree sono parte integrante della qualità del nostro tessuto urbano. Investire per ridare loro sostenibilità, dignità, inclusione, è un progetto a cui il governo tiene molto. Due anni fa fu varato un bando con cui sono stati approvati 120 progetti tra aree metropolitane e capoluoghi provinciali. Abbiamo messo insieme risorse per 3 miliardi e 800 milioni di euro, di cui 2 miliardi di finanziamento statale e 1 miliardo e 800 di finanziamenti privati.  Un progetto, dunque, esemplare anche dal punto di vista del mix di risorse pubbliche e private. I primi 24 vincitori – ha ricordato Gentiloni – hanno firmato a marzo, a Palazzo Chigi,  le convenzioni che danno il via ai progetti. Oggi mi fa piacere far partire da Viterbo la fase due, quella che porterà alla firma le altre quasi cento città. I progetti sono già finanziati. Mi auguro di poter visitare molti cantieri. L’ho già fatto con le prime 24 città vincitrici del bando ed è stata un’esperienza straordinaria vedere quante iniziative ognuno di questi luoghi è stato capace di mettere in atto per rigenerare e ridare slancio ai propri territori. Il nostro obiettivo è investire su questo patrimonio che abbiamo ereditato, non possiamo permettere che in alcune parti esso sia aggredito dal degrado e dall’abbandono”.

Un fenomeno, secondo  Gentiloni, che non è una questione di “distanza” ma si può verificare “tanto nelle periferie, quanto nel centro della città”. Fondamentale per arginare  il degrado, la capacità di fare squadra anche sul piano finanziario mettendo insieme: “forze statali, regionali, comunali”, spiega il premier Gentiloni.

“Nel nostro obiettivo – prosegue – non c’è solo la rigenerazione urbana, ma anche quella ambientale, dei servizi sociali, sportivi, educativi. Qui a Viterbo inauguriamo la fase due con un progetto che vuole dare più qualità urbana a una zona, il Poggino, che ha mantenuto la sua competitività grazie alle imprese esistenti. Interveniamo con un progetto che vale circa 22 milioni di euro,  di cui 17 di finanziamento statale e che comprende diverse opere di ammodernamento di impianti sportivi, realizzazione di piste ciclabili, parcheggi, scuole, asili nido. Ma non dobbiamo guardare i singoli interventi, quanto la visione di insieme che essi andranno a definire e che potrà permettere nel corso degli anni di valorizzare appieno tutte le potenzialità di queste aree. Il messaggio del governo con questi progetti è quello dell’impegno a ricucire i nostri tessuti urbani. Il rammendo del territorio – ha concluso il premier Gentiloni – ha un impatto anche sociale perché permette di sanare le ferite lasciate dalla crisi economica”.

Il premier si congeda con un’ultima raccomandazione, quella che tutti vorrebbero sentire,  per fugare un timore piuttosto comune: “L’Italia è piena di progetti finanziati, che poi trovano difficoltà nella realizzazione. Quest’ultima è una delle parti più difficili”. Ma a Viterbo non accadrà, parola di Paolo Gentiloni: “Oggi dobbiamo prendere un impegno. Non sono solo progetti sulla carta. Se lavoriamo tutti insieme possiamo migliorare il patrimonio delle nostre città”.

 

Tiziana Mancinelli

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*** articolo in corso di aggiornamento

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.