Home Politica Provincia, opposizione: “Gestione Nocchi superficiale. Partecipate piene di debiti di cui non si sa nulla. Pareggio di bilancio lontano, ma si danno oltre 20 posizioni organizzative”
Provincia, opposizione: “Gestione Nocchi superficiale. Partecipate piene di debiti di cui non si sa nulla. Pareggio di bilancio lontano, ma si danno oltre 20 posizioni organizzative”

Provincia, opposizione: “Gestione Nocchi superficiale. Partecipate piene di debiti di cui non si sa nulla. Pareggio di bilancio lontano, ma si danno oltre 20 posizioni organizzative”

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Viterbo – Se la  Provincia resta ancora nel limbo di chi non è né vivo né morto, data la decisione degli italiani con il voto referendario di non abolirla, imprimendo una retromarcia al governo che, invece, aveva iniziato l’iter per sopprimerle, i consiglieri provinciali di opposizione, neo eletti, “politicamente” sprizzano vita da tutti i pori e così, già stamattina, a pochi mesi dal varo della nuova amministrazione provinciale targata Pietro Nocchi (Pd), hanno fatto le pulci a passato e presente, agli atti, cioè, adottati dal nuovo presidente, ma anche a quelli presi dal precedente Mauro Mazzola (Pd).

E di “carne al fuoco” sembra essercene parecchia, secondo quanto illustrato oggi da Alessandro Romoli (Udc), Gianluca Grancini (FdI), Elpidio Micci.  Tra i punti finiti sotto la lente della minoranza c’è sicuramente la questione “partecipate”. “Alcune delle partecipate della Provincia si trovano in uno stato orrendo – commenta Gianluca Grancini (FDI)  – La Cogeo Terme, partecipata al 33% da Palazzo Gentili, ha 1 milione e 200 mila euro di debiti e non è presente in bilancio dal 2011. Abbiamo chiesto in consiglio lumi, ma sono caduti tutti dalle nuvole.  La società è stata costituita dal 2010. Ritengo grave – prosegue Grancini – che la Provincia non si informi sulle attività delle sue società. Un’altra è la Esco Tuscia, partecipata da Palazzo Gentili all’ 89%. Il suo amministratore unico dichiara questo – dice Grancini procedendo alla  lettura di una lettera – ‘a causa del tantissimo tempo sprecato nelle verifiche e riconciliazioni contabili, non sono nelle condizioni, oggi, di formalizzare ai soci un nuovo piano industriale, ma solo di illustrare le azioni che vorrei intraprendere e che mi impegno a formalizzare entro il corrente anno’. Anche questa società – prosegue Grancini – ha prodotto un debito di oltre un milione di euro. In consiglio provinciale abbiamo chiesto di dismettere queste società, che nessuno controlla e nessuno sa cosa fanno. Crediamo sia molto grave non occuparsi dei propri asset. Un’altra società è il Cobalb che per legge doveva essere confluito dal 2016 in Talete. Oggi ci sono tre persone impiegate che lavorano, ma la Provincia non dice nulla in merito a tutto ciò. Noi chiederemo di metterci le mani, cercando di non procurare danni all’ente”. La minoranza avrebbe chiesto di uscire da alcune partecipate, ma “hanno votato per mantenerle”, dice Romoli.

C’è poi l’annuncio dell’imminente impiego di 5 milioni di euro per interventi sui Lavori Pubblici. “Qualche giorno fa il presidente Nocchi se n’è uscito con un comunicato stampa sui prossimi interventi riguardanti le strade provinciali – dice Micci – Mi sembra una scorrettezza verso la minoranza, perché il piano doveva prima essere portato in commissione consiliare, dove avremmo potuto prenderne visione anche noi consiglieri di opposizione. Al suo insediamento Nocchi aveva invitato a un clima di collaborazione, ma così predica bene e razzola male. Mi sembra, inoltre, paradossale che per intervenire sulle strade la Provincia debba vendere degli immobili di proprietà, nel caso specifico la ex caserma dei Carabinieri e il palazzo della Prefettura”. Beni che “producevano delle entrate per l’ente con il canone di locazione – dice Romoli – della serie ‘sto male, vendo queste quattro cose che ho e sto peggio”. E la situazione di Palazzo Gentili non sarebbe proprio rosea finanziariamente parlando: “Anche quest’anno – dice Romoli – non raggiungeremo il pareggio di bilancio. Un fatto per noi grave che avrebbe richiesto dei correttivi sulla spesa e invece l’amministrazione si affida alla benevolenza del governo che, si augurano, deciderà anche quest’anno, considerando la situazione delle province, di non applicare le penali. Anche la vendita della caserma e del palazzo della Prefettura sono  atti della precedente amministrazione Mazzola, poiché, però, quella attuale di Nocchi sta difendendo le scelte di chi l’ha preceduta, faremo verifiche sugli atti di entrambi gli esecutivi”.

I 5 milioni di euro che saranno spesi sulle strade deriverebbero “1 milione e 733 mila euro dall’amministrazione Meroi e i 3 milioni 390 mila euro dalle vendite immobiliari”. Al vaglio dell’opposizione anche i provvedimenti adottati dalla giunta Mazzola sul personale: “Parte del personale è transitato in Regione – dice Romoli – altri hanno ottenuti delle progressioni orizzontali, da cui sono rimasti esclusi circa 50 dipendenti. Oltre a questo sono state riconosciute 25 barra 26 posizioni organizzative, con evidente impatto economico sul bilancio provinciale. È vero che molte di queste persone, lo vediamo, portano avanti l’ente, ma forse oltre 20 posizioni organizzative sono un po’ troppe. Stiamo lavorando molto anche sul dimensionamento scolastico – continua l’esponente dell’Udc – stiamo sollecitando l’amministrazione provinciale di chiedere a quella regionale di rendere possibile la formazione delle classi della scuola primaria con 10 alunni anziché 15 nei piccoli Comuni, poiché, data la bassa natalità, si rischierebbe in caso contrario di depauperare un patrimonio scolastico che nei centri di minore dimensione rappresenta una vera ricchezza”.

L’opposizione starebbe cercando di salvaguardare anche la scuola di Agraria di Bagnoregio, Tarquinia, Civita Castellana e il plesso scolastico di Vetralla, per il quale “abbiamo chiesto il ripristino della dirigenza scolastica”, commenta ancora Romoli, prima di tracciare, insieme a Micci e Grancini, un bilancio non molto favorevole su questi primi mesi del mandato Nocchi per quel che riguarda la gestione dell’ente. “Abbiamo dovuto apprendere dai giornali, anziché in consiglio provinciale, che la Regione ha restituito delle deleghe alla Provincia. Dovrebbero essere, ci dicono, formazione, servizi sociali, cultura e sport”. Una mancata comunicazione che l’opposizione non ha per niente gradito: “Noi vogliamo svolgere il nostro ruolo di consiglieri provinciali – parla Romoli per tutti – rappresentiamo più del 40% dei consensi, riscontriamo, però, una certa superficialità in un approccio del genere che finisce per svilire gli atti adottati proprio per mancanza di coinvolgimento di tutti i consiglieri.  A tre mesi dalle elezioni non sono state ancora formate le commissioni consiliari permanenti. Percepiamo una gestione rallentata, quando la Provincia, proprio per le vicissitudini innescate dalla riforma Delrio, che l’ha svuotata in senso economico e funzionale, meriterebbe tutt’altro passo”, conclude Romoli.

 

Tiziana Mancinelli

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.