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Raddoppio della Cassia, l’Ance suona la sveglia

Raddoppio della Cassia, l’Ance suona la sveglia

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Del raddoppio della Cassia da Monterosi fino a Viterbo si parla ormai da circa cinquant’anni, tanto che l’opera è entrata di fatto nel novero delle grandi incompiute della provincia. Infatti, il primo tratto che da Roma arrivava fino a Le Rughe, fu iniziato nel lontano 1972, per poi fermarsi successivamente a Monterosi“. Così Fabio Belli, delegato ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per le infrastrutture, che interviene sull’argomento, ripercorrendo le tappe principali.

La pratica del raddoppio ha ripreso il cammino nel 2001 per ottenere le varie autorizzazioni amministrative, con l’inclusione nella delibera del Cipe 121/2001 per il programma Sistemi stradali e autostradali; quindi nel 2008 la Regione Lazio pubblicò il bando per l’affidamento dell’incarico per la Progettazione definitiva e servizi connessi per i lavori di costruzione, del completamento e dell’adeguamento a 4 corsie della S.S. Cassia, nel tronco tra il km 41,300 (Monterosi) e il km 74,400 (innesto sulla trasversale Orte-Civitavecchia, presso attuale uscita Viterbo Sud). L’ATI, formata da Bonifica spa e SAIM srl, si aggiudicò il bando e depositò l’elaborato definitivo nel giugno 2010. Il progetto di un’arteria a 4 corsie per una larghezza totale di 22 metri e una lunghezza complessiva di circa 33 km, che transita esternamente ai centri abitati di Sutri, Capranica e Vetralla, si fregia di vari pareri sostanzialmente positivi, tra cui quelli dei Ministeri dell’Ambiente e Beni Culturali e quelli delle conferenze dei servizi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Al momento attuale spiega Belli – per appaltare l’opera, in base alla nuova legge sugli appalti del 2016, mancano ancora all’appello il progetto esecutivo e il relativo finanziamento. Noi dell’Ance ci battiamo da anni per la realizzazione di questa importante infrastruttura, che agevolerà i collegamenti con la capitale. Il Lazio, come a tutti noto, è una regione che concentra il 90 per cento delle prospettive economiche e produttive sulla capitale, che per tali motivi rappresenta un potente volano di sviluppo. Migliorare i collegamenti con Roma, significherebbe offrire a Viterbo la possibilità di sfruttare al meglio un grande bacino di opportunità, che farebbe rinascere molte economie oggi in sofferenza. Di contro, con questo nuovo collegamento, Roma e i romani avrebbero l’opportunità di avvicinarsi a un bellissimo territorio naturale ancora incontaminato, ricco di aria salubre, di acque termali, di laghi e di boschi“.

Per questi motivi – conclude il delegato Ance – in questa fase delicata di campagna elettorale, sollecitiamo la politica, la quale deve cogliere l’opportunità di inserire nei suoi programmi impegni concreti, anche per questa opera fondamentale per lo sviluppo del territorio, la cui realizzazione è ormai diventata improrogabile. Come associazione, chiediamo quindi ai candidati un impegno serio, al fine di adoperarsi per concludere l’iter amministrativo e trovare i fondi necessari per costruire questa importante infrastruttura. Questi fondi potranno essere diluiti nel tempo, in quanto l’opera può essere realizzata in quattro stralci funzionali; il primo fino allo svincolo di Sutri, il secondo fino allo svincolo per Capranica, il terzo fino allo svincolo per Vetralla e l’ultimo fino al ricongiungimento della trasversale Orte-Civitavecchia presso l’attuale svincolo Viterbo Sud“.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.