Home Politica Regolamento Polizia Municipale, tra “color che son sospesi”. Altro stop in consiglio comunale.

Regolamento Polizia Municipale, tra “color che son sospesi”. Altro stop in consiglio comunale.

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Ancora uno stop per il regolamento di Polizia municipale nel consiglio comunale di ieri. Parte della maggioranza non vota l’articolo relativo ai gradi, salvo poi votare il documento nel suo complesso. Ma in sala sono solo 16 consiglieri di maggioranza, il numero richiesto per l’approvazione è 17 voti favorevoli. Dalla votazione finale, tra l’altro, si astengono dall’esprimere una posizione in virtù dell’art. 47 comma 4 i consiglieri Melissa Mongiardo (Pd) e Marco Volpi. E il regolamento resta lì, ad aspettare tempi migliori, semmai arriveranno.

Prima di procedere alla votazione l’assessore alla Polizia Municipale, Luisa Ciambella (Pd), ha  fatto un appello alla sua maggioranza. “Lungi da noi dal costringere i consiglieri ad assumere responsabilità che non esistono”, ha  detto, ricordando che “su questa situazione che si è innescata, non abbiamo fatto il nostro dovere. I sindacati, eccetto una sigla, sono entrati in stato di agitazione. Non stiamo facendo un atto illegittimo – ha sottolineato in merito alla necessità di approvare il regolamento e recepire, così la normativa regionale – oggi si è creato un danno alla città: il nostro Corpo dei vigili urbani è in stato di agitazione che potrebbe sfociare in uno sciopero, in un periodo in cui Viterbo è interessata da importante iniziative culturali. Ognuno è libero di fare quello che vuole – ha proseguito Ciambella – protrarre questa situazione, però, creerà dei disservizi”, puntualizza, per dire che, se il settore della Polizia Locale prima poteva avere delle difficoltà come la carenza di organico, i mezzi in dotazione, e quant’altro, ora, l’assenza pure del regolamento aggiornato alla normativa regionale, è certamente causa di ulteriori disagi. La “situazione” di cui parla l’assessore Ciambella è lo stallo, in cui si è arenata la pratica del regolamento che doveva essere approvato dl mese di febbraio.

La Polizia locale di Viterbo è finita dunque tra quelli che “son sospesi” dove peraltro non starebbe nemmeno in compagnia, dato che nel Lazio, il comune di Viterbo sarebbe  l’unico rimasto a non aver ancora recepito il nuovo regolamento. A frenare il voto dei consiglieri ci sarebbe una precedente delibera di giunta che assegna dei gradi onorifici a quattro agenti che, con il recepimento della normativa regionale, decadrebbero  in quanto superiori alla fascia di inquadramento delle quattro unità. Da qui, il timore del consiglio comunale di fare un passo falso ed esporsi a eventuali ricorsi, tanto che sull’argomento sono stati richiesti dei pareri all’Anci per capire se la competenza dell’approvazione del regolamento sia della giunta o del consiglio. Uno è stato richiesto dal gruppo composto da Francesco Serra, Melissa Mongiardo, Marco Volpi e Mario Quintarelli, l’altro dal sindaco Leonardo Michelini. La segretaria generale del comune di Viterbo si era già espressa in merito alla questione,  specificando che la competenza fosse del consiglio comunale. Posizione che ha ribadito nella seduta di consiglio di ieri. Il gruppo dei consiglieri, però, ha voluto sentire un’altra “campana”. L’iniziativa, però, anziché sbrogliare la matassa l’ha intricata ancora di più. Nella seduta di consiglio comunale di ieri, infatti, si è scoperto che i due pareri sono uno l’esatto contrario dell’altro e non risolvono il quesito.  Sulla questione si è aperto anche un acceso dibattito tra le consigliere Daniela Bizzarri (Pd) e Melissa Mongiardo (Pd). Quello ricevuto dal sindaco Leonardo Michelini a firma del direttore generale dell’Anci dice che la competenza ad approvare il regolamento è del consiglio comunale, mentre quello ricevuto dal gruppo dei consiglieri dall’agenzia Ancitel dice che debba essere la giunta ad approvarlo. “Il tema di stasera – ha ribadito Ciambella – non è il giallo dei pareri, ma approvare il regolamento. Decidiamo se portare la Polizia Locale allo sciopero o no”. Nessun salvagente è arrivato in proposito dall’opposizione. Il Movimento Cinque Stelle è stato, al contrario, piuttosto critico. “Il regolamento doveva essere portato in discussione da mesi – ha detto  il portavoce Gianluca de Dominicis –  non è responsabilità di noi consiglieri, né di maggioranza, né di opposizione se è arrivato solo ora, ma di chi ha creato questo ritardo.  La vicenda dei pareri conferma il nostro sospetto che la loro richiesta era solo una scusa per prendere tempo. E la cosa meravigliosa è che avete avuto due pareri contrastanti sullo stesso identico quesito. Due anni e mezzo fa avevo già posto il problema della delibera di giunta che assegna i gradi, ma lo avete archiviato come la solita cosa grillina”.

Facciamo finta di non sapere quale sia il problema – dice Claudio Ubertini (FdI)  – non sono i pareri, ma il provvedimento che assegna i gradi. Ritirate questo atto e non c’è difficoltà a votare il regolamento. Non potete scaricare questo problema sui consiglieri comunali. La maggioranza per senso di responsabilità ha votato di tutto e di più”.

Sul prolungarsi della discussione del regolamento e il conseguente ritardo della sua approvazione, interviene anche Melissa Mongiardo (Pd): “Non c’è da parte nostra nessuna intenzione di sabotare la discussione  e portare gli agenti allo sciopero. Non è colpa nostra se la pratica è arrivata ora. Ci tengo a precisare che non ci deve essere addebitata nessuna responsabilità in questo. Il regolamento va approvato – conferma Mongiardo –ma va a modificare un qualcosa che ha stabilito qualcun altro – dice con riferimento alla delibera di assegnazione dei gradi – per questo abbiamo voluto dei chiarimenti su chi sia la competenza ad approvarlo”.

A questo punto si fa sentire anche la segretaria comunale: “Sono io che devo lasciare i pareri a questo consesso – precisa con una compostezza dietro alla quale può immaginarsi un certo disappunto per la ricerca di conferme altrove da parte dei consiglieri su una posizione che lei stessa aveva già chiarito – i pareri arrivati da una parte e dall’altra – dice – confermano l’inutilità della richiesta”. La segretaria, quindi, rassicura un’altra volta il consiglio che “non c’è conseguenzialità tra la delibera e l’approvazione del regolamento, che è un atto dovuto”.

Ma Marco Volpi (Pd) resta sulla sua posizione: “Noi cerchiamo di tutelarci. Io sono informatico, non so di legge. L’amico Chicco Moltoni,  confortato da pareri più che legittimi, è stato ugualmente indotto in errore – dice con riferimento alla questione Cev – noi vorremmo evitarlo.  Vorremmo arrivare alla fine di questi 5 anni senza lasciare strascichi. Il regolamento è stato licenziato molto velocemente dalla commissione e sotto questo punto – precisa riguardo all’articolo sui gradi – è emerso subito un legittimo dubbio, doveva essere portato in consiglio per essere risolto, ma è rimasto un nodo irrisolto. Su quell’articolo non prenderemo posizione”, annuncia.

Livio Treta, invece, propone di “approvare il regolamento e poi revochiamo gli effetti della delibera”. Si passa alla votazione: l’articolo sui gradi viene approvato senza i voti dei cinque consiglieri: Serra, Mongiardo, Volpi, Cappetti, Quintarelli. Il regolamento nel suo complesso viene votato da tutta la maggioranza eccetto, Volpi e Mongiardo, ma i voti favorevoli non raggiungono la soglia richiesta e il regolamento resta ancora nel cassetto.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.