Home Cultura Riapre il Teatro dell’Unione, Zingaretti: «Lavoreremo per un cartellone nazionale. Faremo di tutto per aiutare questo luogo»

Riapre il Teatro dell’Unione, Zingaretti: «Lavoreremo per un cartellone nazionale. Faremo di tutto per aiutare questo luogo»

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Dopo circa sei anni al Teatro dell’Unione si riapre il sipario, e cambia pure il colore: da rosso a blu. «Spero che vi piaccia», dice un emozionato Alvaro Ricci (Pd) che sul palco si prepara a illustrare tutti i lavori fatti nei tre stralci, non prima di avere ringraziato tutti coloro che sono intervenuti in qualche modo nella radicale opera di riqualificazione, rigorosamente indicati in un minuzioso elenco. Nessuna menzione per  l’ex sindaco Giulio Marini, rimasto seduto in platea ad assistere,  che ha attuato il primo dei tre stralci.     «Il terzo stralcio – spiega Ricci – per un importo a base d’asta di 1 milione e 800 mila euro si è concluso in tempi ridottissimi, sei mesi, nonostante la complessità dell’intervento. Questo significa efficienza e buona amministrazione. In tal senso ci ha agevolato anche la deroga antincendio, ottenuta grazie all’ingegner Nigro e al comandante dei Vigili del Fuoco, che ci ha evitato 18 porte tagliafuoco, un oltraggio alla bellezza del teatro che abbiamo scongiurato, mantenendo i livelli di sicurezza. Siamo stati i primi in Italia a ottenere questa deroga.  Senza di essa non saremmo riusciti, forse, a rispettare i tempi».

L’assessore Ricci passa, poi, a illustrare il sistema antincendio, all’avanguardia: « Si articola in tre sezioni  – spiega – un intervento a pioggia attivato sopra il teatro e sotto il palco,  uno che prevede la nebulizzazione  e uno sopra la straordinaria volta del teatro per salvaguardare, in caso di incendio, oltre ai presenti, anche gli affreschi del Canevari». Opere che avevano riportato delle «fessurazioni con l’ultimo sisma – svela Ricci – recuperate dal dott. Joppolo».

Ricci ripercorre i 3 stralci effettuati:  «Il primo, per circa 500 mila euro, ha previsto la tinteggiatura dei prospetti esterni su Piazza Verdi e via Rosselli e l’impermializzazione. Il secondo stralcio per due milioni di euro ha riguardato impianti elettrici e climatizzazione, completati con l’ultimo stralcio». Ricci prende poi in mano il telecomando e apre il sipario: «Diciotto metri di altezza, vale a dire come un palazzo di sei piani –   spiega – e un palco di circa 400 metri quadrati, il terzo più grande d’Italia. Non ci bastava, lo abbiamo addirittura ampliato di altri 100 metri. La fossa per l’orchestra ora resta sotto e può ospitare fino a 40 orchestranti. Vorrei ringraziare la Regione Lazio per aver autorizzato il ribasso d’asta del 38%, facendoci risparmiare 600 mila euro da riutilizzare per il Ridotto».

La ristrutturazione del teatro dell’Unione è stata cofinanziata da Regione e Comune: «Rispettivamente un milione e 350 mila euro e circa un milione –  spiega Ricci – una spesa autorizzata da tutto il consiglio comunale».

Ha ripercorso la storia del Teatro dell’Unione il sindaco Michelini: «Ci sono diverse tesi sul perché del nome – ha detto -. Una ricollega il termine Unione al fatto che sia stato realizzato da una società di palchettisti, famiglie finanziatrici a cui venivano riservati, come contropartita, i palchi. Un’altra tesi ricollega il nome di Teatro dell’Unione ai tempi in cui esso ha visto la luce, quando si parlava di Unità d’Italia, altri ancora lo spiegano con il fatto che qui venivano sia nobili che persone di censo meno elevato. La prima opera che si tenne al Teatro dell’Unione fu il Rigoletto, chiamata, a quel tempo, Viscarello. Il teatro, risalente alla prima metà dell’Ottocento, ricalca l’architettura classica e fu progettato da Virgilio Vespignani, autore, a Viterbo, del cimitero monumentale e della ristrutturazione del Caffè Schenardi».

Uno sguardo al passato e uno, doveroso al presente: «Oggi il Teatro Unione 2.0, secondo una terminologia moderna – spiega Michelini –  deve riacquistare calore,  e lo fa se le persone decidono di essere partecipi e di sentirsi proprietari di questo luogo. Per tale motivo da dopo domani sarà aperto alla cittadinanza che vorrà visitarlo con visite guidate, mentre il 4 luglio avremo il concerto della Banda Nazionale della Marina».

Ha concluso il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: «Nelle nostre città sono sparite le piazze – ha detto – luoghi di aggregazione, sostituiti dalle vie. Ma esse sono importanti, perché rappresentano punti di aggregazione che consentono di prevenire l’emarginazione, la delinquenza, la solitudine. Senza questi luoghi  dove si forma la comunità, la società diventa più povera. Un teatro è un luogo di aggregazione. Nei palchi, nel foyer ci si conosce, si scambiano opinioni. Si passa una serata e si fa comunità. Oggi il Teatro dell’Unione riprende il suo cammino e io sono sicuro che ne beneficeranno non solo quelli che ne fruiranno, ma anche quelli che non ci metteranno mai piede, perché vivranno in una città che ha un nuovo polmone culturale e di aggregazione civile. Noi  faremo di tutto per aiutare questo luogo.  Pur con un bilancio pieno di buchi, abbiamo voluto dare attenzione ai teatri. Oltre a quelli di Acquapendente, Fabbrica di Roma, Soriano nel Cimino, stanno per aprire quelli di Vallerano, Gradoli, Canepina e Vignanello. Abbiamo anche investito sui cinema, digitalizzando le sale. Abbiamo salvato quello di Vitorchiano, Montefiascone, Castiglione in Teverina, Vasanello, Bagnoregio, Vetralla, Soriano». Riguardo al teatro dell’Unione, Zingaretti conclude: «Lavoreremo per un cartellone nazionale, perché questo luogo è uno dei polmoni culturali di tutta la nostra regione, pertanto è molto importante. Faremo di tutto perché la ruota di questa meraviglia inizi a girare. Possiamo disincagliare i fondi europei e riprogrammare. “Si può fare”: è il nostro motto, semplice e insieme rivoluzionario».

 

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.