Home Politica Ruota panoramica a Prato Giardino, bocciata pure dall’esperta Tullio: «Creerebbe distruzione. Non c’entra niente con il progetto ottocentesco. Con i soldi della ruota sistemazione e manutenzione del parco per diversi anni»

Ruota panoramica a Prato Giardino, bocciata pure dall’esperta Tullio: «Creerebbe distruzione. Non c’entra niente con il progetto ottocentesco. Con i soldi della ruota sistemazione e manutenzione del parco per diversi anni»

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Una boutade grossa come una ruota panoramica a Prato Giardino. La proposta di installare la gigantesca struttura che avrebbe dovuto catapultare i cittadini a trentacinque metri di altezza circa, avanzata da Fratelli d’Italia e subito sposata dal gruppo di Viva Viterbo, dopo il consiglio comunale, viene bocciata pure dall’architetto paesaggista, Maria Cristina Tullio,  che ha lavorato al preliminare di master plan di Prato Giardino, ricostruendo con competenza e minuzia di particolari la storia della villa comunale e proponendo un interessante progetto per restituirle quell’identità andata persa in anni di interventi fatti “a caso”, prima con la sostituzione di piante diverse da quelle caratterizzanti la fisionomia del parco, per arrivare, poi, da ultimo in tempi recenti, all’intitolazione al famoso e stimatissimo cantautore italiano Lucio Battisti il cui legame con l’identità e la storia, anche attuale, di questo posto, però, è rimasto incomprensibile ai più. E allora, considerato lo stato del degrado in cui versa Pratogiardino, anziché salire su una ruota panoramica, esperienza sicuramente esaltante ed entusiasmante, sembrerebbe più saggio restare con i piedi per terra.

«Con i soldi della ruota panoramica – spiega l’architetto paesaggista Maria Cristina Tullio – si potrebbe fare tutta la sistemazione del giardino più una manutenzione per diversi anni». Ma non solo: «Come paesaggista che ha studiato il giardino e la sua storia – prosegue l’esperta –  questo è un luogo ricco di storia, di sovrapposizioni di epoche diverse, fin troppo ricco, è un posto dove forse dovremmo alleggerire alcune presenze di piante spontanee o inserite in epoche diverse  fuori dal loro contesto tematico, perché era comunque un giardino di piante esotiche, di piante di collezione».

A Pratogiardino, dunque, la ruota non gira: «Non c’è lo spazio – spiega la Tullio –  dovremmo molto rovinarlo per inserire una struttura che non è consona alla sua dimensione e al suo spazio che è di quattro ettari e mezzo. La realizzazione di una ruota del genere ha un costo che forse non giustificherebbe un intervento lì, perché creerebbe comunque distruzione. Dovremmo fare delle fondazioni enormi, dovrebbe occupare parecchio spazio, e non si inserirebbe nelle logiche del progetto ottocentesco da cui è partito tutto.  Forse ci potrebbero essere altri luoghi più adatti, più grandi, perché è una bellissima cosa la ruota panoramica, ma forse non in questa posizione».

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.