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S.Rosa: nessuna traccia del concorso di idee per museo macchine, probabile bando solo per una teca

S.Rosa: nessuna traccia del concorso di idee per museo macchine, probabile bando solo per una teca

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Con un incontro tra pochi, alla presenza di tre giornalisti “incontrati per caso” secondo la versione dell’assessore Giacomo Barelli della giunta Michelini di centro sinistra è stata presentata la catalogazione e la lucidatura dei pezzi delle ultime cinque macchine di Santa Rosa custodite presso un capannone situato alle porte della città.\r\n\r\nUn annuncio trionfale di ciò che, secondo Barelli, sarebbe il primo passo per la realizzazione del museo delle macchine di Santa Rosa, stando a quanto riportato dalla stampa, risicata, presente.\r\n\r\nUn passo che giunge in estremo ritardo rispetto alle proposte uscite fuori dal tavolo convocato sulla realizzazione del museo delle macchine di Santa Rosa a febbraio dell’anno scorso. In quell’occasione il sindaco Michelini aveva lanciato l’idea di sistemare i pezzi ed esporli nel mese di agosto prima del Trasporto 2016, un’edizione memorabile perché caduta nell’anno giubilare, che ha visto un allungamento eccezionale del percorso fino al Sacrario e l’uscita in processione del corpo della Santa dal suo santuario. Un’ottima occasione per vedere esposti i pezzi delle vecchie macchine, che si è tramutata nell’ennesimo appuntamento mancato della giunta Michelini.\r\n\r\nLa sistemazione dei componenti degli ultimi cinque modelli arriva solo ora, a gennaio, pronti per essere esposti, magari sotto la neve per essere testati contro l’attacco artico di questi giorni. Un atto tuttavia doveroso quello di restituire dignità alle vecchie macchine assicurandone lo stato di conservazione, che non può che essere apprezzato, pure se in ritardo.\r\n\r\nMa è  anche un passo nel deserto, se la meta è il museo delle macchine, sempre più evanescente. Degli impegni presi al tavolo di discussione circa un anno fa, cosa ha portato avanti il Comune di Viterbo?\r\n\r\nIn quella sede era stata richiesta la fissazione di una data per bandire un concorso di idee indispensabile per rendere concreta, al di là delle buone intenzioni, la prospettiva del museo. Il sindaco era rimasto sul vago: “valuteremo”, aveva detto, considerando anche la possibilità di chiedere un supporto all’università di Roma per la stesura di una bozza. A un anno dal tavolo non sembra esserci traccia né del concorso di idee, né di nessun altro atto propedeutico alla sua emanazione. Considerando che tra circa 12 mesi suonerà il rompete le righe per l’amministrazione Michelini, sempreché superi lo scoglio di un bilancio di previsione 2017 che si annuncia a dir poco disastroso, la lucidatura e la catalogazione delle macchine ci sembra più un atto fine a se stesso, anche se sicuramente dovuto e indispensabile, ma di certo non un passo verso il museo, come avrebbe dichiarato Barelli, per la realizzazione del quale, più che lucidare le macchine, servirebbero atti concreti di indirizzo dei quali non ci giunge notizia.\r\n\r\nCircola voce, però, che il Comune qualcosa stia facendo: pare, infatti, che negli uffici comunali sia in preparazione un bando per la realizzazione di una teca a San Sisto destinata ad accogliere Gloria, l’attuale macchina di santa Rosa,  tutto l’anno, durante il quale resterà esposta ai visitatori.\r\n\r\nUn’opera che potrebbe avere il tempo di “nascere” entro la fine del mandato  Michelini. Cosa impossibile per il museo. Se pure il Comune si fosse mosso per tempo, forse sarebbe riuscito solo a pubblicare il concorso di idee lasciando alla coalizione successiva il merito di realizzare un’opera che sarebbe veramente storica per la città. Ma noi non vogliamo pensare che sia questo il motivo della scelta. Più volte Michelini si è dichiarato sostenitore della continuità amministrativa tra governi di diversi sindaci, principio in virtù del quale proprio Michelini ha potuto inaugurare diverse opere del progetto Plus per le quali aveva trovato i finanziamenti il suo predecessore Giulio Marini.\r\n\r\nCerto invece è che la teca è meno “costosa” del museo e meno complessa da realizzare. Se il motivo fosse la mancanza di fondi allora ci permettiamo di invitare l’assessore competente, Giacomo Barelli, a gettare un occhio sull’operato della sua collega di giunta, Raffaella Saraconi, assessore all’urbanistica della giunta Michelini, che proprio qualche settimana fa ha potuto annunciare alla città di avere ottenuto un finanziamento di circa 17 milioni di euro, parte dei quali andranno a concretizzare quello che fino a poco tempo fa era un sogno più impossibile del museo delle macchine: l’interramento del passaggio a livello di Piazzale Gramsci. Dunque i soldi ci sono. Ci deve, però, essere la capacità e l’impegno di ottenerli, che va ben al di là di quella sufficiente a una routinaria attività di conservazione delle vecchie macchine.\r\n\r\nAuguriamoci solo che, se dovesse trovare conferma l’indirizzo del comune verso la realizzazione della teca, questa non significherà il definitivo accantonamento della realizzazione del museo delle macchine. Un’opera a cui questa città non può assolutamente rinunciare né per la presunta incapacità  del governo attuale di trovare fondi, né per la filosofia del meglio un uovo oggi che la gallina domani.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.