Home Politica Sulla Volpara la Pasqua non porta «consiglio»: altro banco di prova per la maggioranza Michelini

Sulla Volpara la Pasqua non porta «consiglio»: altro banco di prova per la maggioranza Michelini

0
0

Il «pallino della Volpara» gira in mano a ogni amministrazione che si sia succeduta a Palazzo dei Priori da circa 47 anni e ancora nessuno è riuscito a fermarlo.\r\n\r\nLe ultime mani nelle quali è finito, in ordine di tempo, sono quelle dell’assessora al Patrimonio, nonché vice sindaca, Luisa Ciambella (Pd). Ma il pallino non ne vuole sapere di fermarsi. Del resto la questione della Volpara non è propriamente quella più facile su cui definire un indirizzo. Trentasei ettari attualmente a pascolo su cui, se passasse la proposta di Ciambella di cambiare la destinazione d’uso e classificare l’area in G3, potrebbe sorgerci sopra «quasi» di tutto. «Anche un’altra città», ha fatto più volte notare provocatoriamente Gianmaria Santucci (Fondazione) agitando pure lo spauracchio dell’ennesima mazzata al centro storico che fa sempre audience, ma anche, in questo caso, alle attività fuori le mura.\r\n\r\nTimore subito spazzato via dall’assessora Ciambella non solo a parole, ma anche stabilendo dei paletti al cambio di destinazione d’uso della gigantesca area, mettendo nero su bianco che sarebbe intenzione dell’amministrazione comunale «realizzare un centro fieristico espositivo congressuale ed agroalimentare» riprendendo un progetto avanzato dalle precedenti giunte di centrodestra, forse nel tentativo di trovare un punto di mediazione con l’opposizione che tra i suoi componenti conta alcuni di quelli che in passato lo avevano già proposto. Mossa da manuale, peccato che nella minoranza di centrodestra abbondino le vecchie volpi della politica, e quel manuale già l’hanno letto. La proposta di Ciambella non prende «all’amo» la minoranza che vota no. E questo ci può pure stare da parte di chi fa l’opposizione. Quello che, invece, è suonato come un campanello d’allarme è stata l’astensione del compagno di maggioranza, Marco Volpi (Pd), riconducibile a quella parte  che ha messo al tappeto Ciambella sul parco canile, e anche quella che ha fatto modificare il progetto termale del Paliano, chiedendo una riduzione della percentuale di residenziale. Insomma la questione Volpara  potrebbe essere una spina in più nel fianco di una maggioranza già martoriata dagli scontri interni. E chissà che qualcuno non possa andare a far compagnia all’opposizione dietro la trincea del “no” al piano della sua valorizzazione, che la trasformerebbe da pascolo a qualcos’altro. È appunto quel “qualcos’altro” ad agitare »il sonno» dei consiglieri.\r\n\r\nPure se Ciambella ha espresso l’indirizzo verso un polo espositivo e agroalimentare, Gianmaria Santucci (Fondazione) protagonista di una discussione piuttosto animata all’ultima commissione consiliare, ha sostenuto che, una volta cambiata la classificazione, sarà l’imprenditore al quale sarà ceduta l’area a decidere cosa farci e, secondo l’esponente di Fondazione, potrebbe anche infischiarsene dell’indirizzo dato dal Comune e realizzare dell’altro. «Io voglio che venga scritto con chiarezza in questa delibera cosa volete fare sulla Volpara e cosa, invece, viene escluso – dice Santucci –  Leggendo questo documento non si capisce. Insomma io voglio sapere se lì ci verrà il commerciale». L’assessora Ciambella risponde di no: «Lì non faremo il commerciale». «Bene – ribatte Santucci –  allora scrivetelo». In realtà, va pure specificato che, in sede di presentazione della variante urbanistica in consiglio, si potrebbe cambiare la destinazione. In sostanza, la proposta portata da Ciambella in commissione, con la motivazione seppur nobile di valorizzare un terreno attualmente a pascolo, avrebbe come unica cosa «certa» il passaggio a G3, per il resto potrebbe restare solo una bella idea ed aprire a molte altre soluzioni rispetto a quella prospettata di un progetto espositivo e agroalimentare. Gianluca Grancini (FDI) lancia, addirittura, la proposta di farci un campo da golf. Chiaramente una provocazione. Pure per il Movimento Cinque Stelle votare la proposta sulla Volpara sarebbe come firmare una cambiale in bianco. Resta da vedere, ora, come reagirà la maggioranza in consiglio comunale, se l’operazione Volpara sarà un altro fronte che marcherà ancora una volta le differenze tra le anime interne, oppure andrà in porto, aprendo la strada a una trasformazione urbana profonda della città, considerata l’ampiezza dell’area, i cui effetti  sfuggono, per ora, a ogni previsione, ma che certamente richiedono una scelta consapevole di responsabilità. L’arrivo della Pasqua, in proposito, è provvidenziale perché ha impedito di convocare il consiglio comunale, «allontanando» la prima seduta di bilancio al 19 aprile, pare, pure, per una certa difficoltà ad avere i numeri con qualche consigliere fuori per questo periodo di festa.  Il tempo per riflettere e cercare le giuste quadrature di certo non mancherà.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.