Home Politica Troili attacca il Corano: non mi importa un fico secco della sanzione di Egidi

Troili attacca il Corano: non mi importa un fico secco della sanzione di Egidi

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Il consiglio comunale indetto per ricordare Nadia Benedetti, uccisa nell’attentato di Dacca in Bangladesh il primo luglio insieme ad altri otto italiani, ha portato dentro Palazzo dei Priori, insieme allo spettro del terrorismo, anche il dibattito ideologico che inevitabilmente si innesca in uccisioni di stampo jihadista, come quello di una settimana fa, rivendicato dall’Isis a pochi giorni dalla strage. Da una parte Giulio Marini (FI) dall’altra Arduino Troili (Pd). In mezzo il Corano e tutto quello che c’è dentro. Si parla di amore o di morte? Marini vede nell’attentato di Dacca un gesto di pura violenza ordito da menti malvage, difficilmente ricollegabile a una qualsiasi religione, per quanto dura possa essere. Quale religione potrebbe ordinare un gesto tanto terribile? Il Corano: è la risposta di Troili, in linea con la posizione espressa dal giornalista e scrittore egiziano Magdi Allam, secondo il quale il testo sacro dell’Islam predicherebbe di conquistare il mondo con l’uso della spada e l’uccisione degli infedeli.\r\n\r\n“Ho letto una versione in italiano del Corano e non ho trovato le ragioni di simili violenze – commenta Marini all’indomani del consiglio comunale -. Ho, quindi, ascoltato con stupore le considerazioni del consigliere Troili – prosegue – penso che sia comunque opportuno, in questi giorni di lutto, mettere da parte la discussione sul Corano. Quello che è successo a Dacca, a mio avviso, è il frutto di menti sconvolte dalla malvagità e da un cieco istinto verso la violenza”.\r\n\r\nDi diverso avviso Arduino Troili che ribadisce la sua posizione, anche dopo aver appreso la reazione di sdegno del segretario provinciale del Pd, Andrea Egidi. “Le parole che si leggono su alcuni quotidiani on line pronunciate del consigliere Troili – ha commentato Egidi sulla sua pagina Facebook e ribadito al telefono – se confermate, pongono lo stesso fuori dalla cultura e dai valori fondativi del PD. Mi auguro – prosegue – che il consigliere Troili smentisca e che il gruppo, se ciò non avvenisse, si dissoci in modo netto ed inequivocabile. Di fronte al silenzio nei confronti di queste valutazioni vergognose, mi sentirò in dovere di chiedere agli organismi competenti se quelle parole sono compatibili con la permanenza di
Troili nel PD”.\r\n\r\nUn avvertimento che non ha smosso di un millimetro Troili dalle sue convinzioni. “Non mi importa un fico secco”, è la sua risposta, e conferma le tre parole che hanno fatto saltare su tutte le furie il segretario provinciale del Pd: “predicazione, conversione spada”, il succo, del Corano secondo Troili. “Non c’è reciprocità con una cultura di questo tipo – dichiara il consigliere Pd – provate ad andare in questi paesi indossando una catenina con il  crocifisso al collo. Vi intimeranno di toglierla o vi arresteranno. Io – prosegue – ho visitato Israele, Giordania, Egitto che sono, tra l’altro i paesi più moderati. Tutti sanno che i musulmani non si integrano. Egidi può dire quello che vuole, ma la realtà è questa”.\r\n\r\nDi fronte al richiamo del Pd, e all’eventualità di essere messo fuori, Troili risponde: “la verità è verità. Non si può modificare. Io la penso così e non cambio idea”. Una posizione, quella di Troili,  che non deve essere intesa tout court una difesa della religione cristiana, di cui ricorda anche lo slancio di  conquista territoriale espresso dalle Crociate, piuttosto il progresso della civiltà occidentale che ha saputo superare le connotazioni altrettanto barbare di quel contesto storico, in parte giustificato da un’epoca arretrata rispetto a quella di oggi, per riappropriarsi di alcuni valori universali conquistati nel tempo: la vita, la pace, l’amore, il rispetto della diversità.\r\n\r\nValori che, se fossero alla base dell’agire e del pensare individuale, a prescindere dall’appartenenza a un determinato credo, allora ridurrebbero a mere caratterizzazioni culturali, quali poi sono, le differenze di religione, in nome delle quali, invece si parte alla conquista e alla sopraffazione lancia in resta di che la pensa in un altro modo, inseguendo obiettivi, o,  più spesso, diventando lo strumento per raggiungerli,  che con la religione  poco hanno a che fare.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\n(In foto il consigliere Arduino Troili – pagina Fb)

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.