Home Politica Turismo a Viterbo: cresce o no? Marini (FI): «Secondo alcuni dati, a mio avviso, non è aumentato»

Turismo a Viterbo: cresce o no? Marini (FI): «Secondo alcuni dati, a mio avviso, non è aumentato»

0
0

Viterbo brulica di turisti: ma quanti ce ne sono? Ce ne potrebbero essere di più? Chi è il turista che arriva a Viterbo? Cosa trova e cosa vorrebbe trovare? Queste e tante altre sono le domande che dovrebbe porsi chi sta dietro alla gestione del settore del turismo al comune di Viterbo, tanto più che proprio il numero di presenze in città sembra diventato il cavallo di battaglia del sindaco Leonardo Michelini. Domande che probabilmente in comune si saranno pure posti, ma difficilmente potrebbero avere trovato adeguata risposta. Nell’ultima seduta di commissione si è scoperto, infatti, che l’unico dato che il comune utilizzerebbe per l’analisi del turismo sarebbe proprio la tassa di soggiorno che fornisce, però, un macro dato aggregato e quindi piuttosto generico e poco segnaletico di molteplici situazioni che invece potrebbero rivelarsi strategiche nella gestione del turismo nell’ottica di una crescita non solo quantitativa, ma anche di qualità. L’imposta di soggiorno, infatti, non dice nulla sulla durata del pernottamento medio, così come non offre un monitoraggio di quei turisti che non dormono in città, ma  che ripartono alla sera e che negli anni potrebbero essere aumentati, ma anche diminuiti. Questo non è dato saperlo, secondo la discussione che si è tenuta nell’ultima commissione consiliare. Le aliquote per l’anno 2017, ad esempio, variano tra 1 euro, 1,20 fino ad arrivare a 2,50 euro per persona/pernottamento. L’imposta prevede poi esenzioni, agevolazioni e diverse graduazioni anche in base alla durata del soggiorno. Basarsi sull’incasso totale derivante dal pagamento  della tassa di soggiorno, senza altri dati e indicatori più analitici per indagare il fenomeno turistico, rischia non solo di perdere la visione di alcuni aspetti rilevanti, ma anche di fornire risultati fuorvianti anche solo sul segno, positivo o negativo, del trend del flusso di turisti. E così, proprio sul terreno più debole della rilevazione e dell’analisi, l’opposizione prepara la sua partita.\r\n\r\n«Volevo capire – ha detto Marini nell’ultima seduta di commissione destinata alla discussione sulla destinazione degli introiti della tassa di soggiorno – il numero di presenze effettive a Viterbo.  Mi sto rendendo conto che è molto difficile avere dati sul flusso turistico. Ma sto facendo uno studio decennale e già nel 2010 risultavano 226 mila presenze nella città di Viterbo. La tassa di soggiorno incassata l’anno scorso ammonta a 180 mila euro che, divisi per l’importo unitario, ci danno come risultato circa 120 mila presenze». Ma l’assessore al turismo del comune di Viterbo, Giacomo Barelli (Viva Viterbo), non condivide l’analisi di Marini: «Sono 200 mila turisti all’anno – dice – Non funziona così, il terzo giorno non si paga. I dati della tassa di soggiorno ci dicono che i turisti aumentano». «Ho delle perplessità in merito, non è semplice capirlo» ribatte Marini. «I dati che abbiamo, confermano un trend positivo, ma certo non sono sufficienti per uno studio più approfondito, per questo pensavo che potremmo anche dare un incarico all’università e pensare a istituire un osservatorio» replica Barelli. Ma secondo Marini non è necessario: «C’è già l’osservatorio regionale» spiega «molto presto le darò i risultati della mia ricerca, quindi si prepari. Dallo studio che ho fatto i turisti non sono aumentati. Se fosse così, allora, c’è stato un effetto negativo ed è proprio quello che sto cercando di capire». Una visione che non incontra il consenso di Barelli: «Non so quali siano i parametri che lei utilizza», dice e Marini va al cuore del tema politico: «Sto analizzando i dati istituzionali  e posso dirle che il turismo a Viterbo non è nato nel 2014 – dice l’ex sindaco citando il primo anno della giunta Michelini – ma già nel 2010 si parla di 226 mila presenze sulla città». Barelli resta fermo sul suo punto: «La nostra impressione supportata dai dati è che il turismo sia aumentato, ma non abbiamo detto che esso sia nato nel 2014. Sicuramente c’è anche un trend nazionale molto positivo, con cui siamo in linea e di cui senza dubbio beneficiamo come altre città. Ma dire che il turismo sta diminuendo, non mi sembra una cosa vera».\r\n\r\nAltro punto poi è la destinazione dell’incasso derivante della tassa di soggiorno che starebbe finanziando, secondo quando relazionato in commissione, la spesa corrente dell’ente, quindi quella connessa al funzionamento della macchina amministrativa, più che essere reindirizzata sulla fonte che la genera, cioè il turismo.\r\n\r\n«È sbagliato – sostiene Marini – alimentiamo la spesa corrente e non la utilizziamo a fini turistici». «Nessuno dice che va impiegata sul turismo – dice Barelli – ma che deve creare le condizioni per il suo incremento». Insomma, sottigliezze, tra le cui pieghe, però, si potrebbero celare politiche e visioni anche molto diverse.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.