Home Cultura Vendita isola Bisentina, Mazzoli: «Il soggetto pubblico non può acquistarla. Ma vigileremo su questo patrimonio». Sabatini: «Positivo l’ingresso di un privato disposto a investire»

Vendita isola Bisentina, Mazzoli: «Il soggetto pubblico non può acquistarla. Ma vigileremo su questo patrimonio». Sabatini: «Positivo l’ingresso di un privato disposto a investire»

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L’idea che molti abitanti della Tuscia hanno accarezzato da quando l’isola Bisentina è stata messa sul mercato, di vederla diventare una proprietà pubblica, sembra destinata a naufragare ancor prima di mettere i remi in acqua.  Un investimento troppo alto per le casse pubbliche, anche quelle regionali e ministeriali e, soprattutto, nessuna buona idea, progettuale, a giustificarlo. Ad aprire la doccia gelata sulla testa di chi aveva intravisto una qualche possibilità, sono le dichiarazioni di Alessandro Mazzoli, deputato del Partito Democratico, e Daniele Sabatini, consigliere regionale del Lazio che riportano tutti sulla “terraferma”. Il mantra che rompe l’incantesimo è il solito tormentone, valido in tutte le stagioni: «Niente nozze con i funghi». E così la Bisentina,  sembra oramai una certezza, convolerà ancora una volta tra le braccia di un soggetto privato. Alcune voci, poi smentite dal sindaco di Capodimonte, dopo una conversazione con la principessa Angelica del Drago, attuale proprietaria, davano la trattativa molto vicina alla conclusione con la Fondazione Rovati, ente dedito alla rivalutazione dei beni artistici e della promozione delle iniziative culturali

«Nelle settimane scorse, quando ho ricevuto le prime voci circa la probabile cessione – dice Mazzoli –  sono andato subito al Ministero dei Beni Culturali per capire quale fosse la competenza in questo caso. L’elemento di rassicurazione, dal mio punto di vista, è che, essendo un’area totalmente vincolata, qualunque operazione dovrà passare al vaglio della Sovrintendenza dei Beni Culturali, quindi del Ministero. Per quanto sia legittimo che il proprietario attuale ritenga di dover, o poter, vendere quel bene, essendo esso vincolato, ci sarà una supervisione e un controllo pubblico su come avverrà la transazione e sulle finalità e obiettivi che un nuovo, possibile, acquirente, perseguirà. Io credo che l’unico interesse che noi possiamo avere, è che non ci siano operazioni speculative su un’area di quel tipo, e su un patrimonio straordinario come quello». Riguardo alla possibilità di un acquisto da parte del soggetto pubblico, Mazzoli, con grande trasparenza, sgombra il campo da ogni possibile illusione: «Purtroppo non c’è. Non mi sembra che oggi ci sia possibilità che le istituzioni  possano acquistare l’isola. Non credo sussistano le condizioni per un passaggio dal privato al pubblico, per ragioni, immagino, di disponibilità di risorse. Però non si può escludere nulla, ma ad oggi non mi pare un’ipotesi credibile».

Stessa “idea” quella espressa da Daniele Sabatini: «È evidente che c’è una questione importante relativa al patrimonio pubblico, insistente sull’isola già di proprietà privata. Essa presenta rilevanti potenzialità, ma anche un pericolo a causa delle condizioni in cui si trova in questo momento, soprattutto a livello di sicurezza. Investimenti, seppur di natura privata, che intendano avvicinarsi per rimettere in sicurezza e ridestinare alla fruibilità pubblica degli spazi importanti, belli, forse unici, del nostro territorio, credo siano positivi. Non c’è dubbio, poi, che le istituzioni possano tornare a giocare un ruolo importante. Dubito, e questo spero non sia letto come un’ammissione di colpa delle pubbliche amministrazioni, che ci sia una possibilità di acquisto da parte delle stesse. Si parla di diverse decine di milioni di euro per rimettere, almeno, in sicurezza il patrimonio dell’isola. Credo, quindi, che le istituzioni, in questo momento, sarebbero in difficoltà. Se arrivassero investimenti sani, puliti, che intendano spendere anche per il turismo del nostro territorio, credo non sia qualcosa di così negativo come può apparire in prima battuta. È evidente poi che il ruolo delle istituzioni debba essere altrettanto serio, di  coordinamento, riguardo alla  fruibilità dell’isola, come, per esempio, metterla in rete con altre località importanti della nostra provincia. Penso sia questa la parte che, in questo momento,  possano fare le pubbliche amministrazioni. Ricercare una sinergia tra pubblico e privato. Un ingresso di quest’ultimo non lo vedo come un qualcosa di negativo, tutt’altro: credo costituisca una buona opportunità per quel territorio, viste anche le condizioni attuali, dopo decenni in cui non si è intervenuti»

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

(In foto: da sinistra Alessandro Mazzoli e Daniele Sabatini)

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.