Home Cultura Video mapping in 3D: tutti incollati alla facciata della cattedrale come allo schermo del cinema

Video mapping in 3D: tutti incollati alla facciata della cattedrale come allo schermo del cinema

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Il Duomo di Viterbo: prende fuoco, si spegne, poi si sgretola in mille mattoncini, infine si ricompone, sembra ad un certo punto lanciato ad alta velocità in un canale spazio temporale che lo manipola come creta,  i tre rosoni girano su se stessi, poi riconquistano la loro posizione, prima di vedere sfilare Gloria in Excelsis all’interno della navata centrale della maestosa cattedrale e le colonne trasformarsi in due file di facchini giganteschi che marciano ed escono fuori dalla chiesa per andare verso il pubblico.\r\n\r\nTutto ciò sta avvenendo a piazza San Lorenzo in queste sere. Ma niente panico. Son solo alcune immagini del video mapping in 3D ideato da Luca Anagni per conto del Comune di Viterbo, su proposta avanzata dall’assessore allo Spettacolo e Grandi eventi, Giacomo Barelli,   finanziata dalla Regione Lazio, con il patrocinio del Sodalizio dei facchini di santa Rosa. Un’iniziativa per raccontare il Giubileo e la macchina.\r\n\r\nPer capire se l’idea sia stata buona o meno, basta fare un giro a piazza San Lorenzo. Un cronometro segna il conto alla rovescia sulla facciata del Duomo. Tra una proiezione e l’altra, infatti, passano circa dieci minuti. Intanto la piazza si riempie, ma molti sono già qui, si sono fermati per vedere il bis. A meno cinque inizia il coro dei bambini che chiamano i numeri a ritroso fino allo zero. Finito il countdown inizia lo spettacolo. Non è una semplice proiezione di luci. In realtà la luce sembra nascere dalla cattedrale, la sua sagoma, i suoi elementi architettonici si “accendono” di effetti e fonti luminose per raccontarsi insieme al Giubileo e alla macchina di santa Rosa. La cattedrale sembra dominata da uno spirito che la scuote da dentro, un’energia che catapulta la sua struttura antica in altre dimensioni, lanciandola a tutta velocità nell’universo infinito e buio che si avverte dietro lo schermo scuro della notte. La durata è di circa otto minuti in cui, oltre alla potente colonna sonora, si sentono  solo gli “oh” prolungati dei bambini. Tutti, adulti e piccolini, assistono, rapiti, con lo sguardo incollato sulla facciata della cattedrale come fosse il grande schermo del cinema. Ma a differenza di quanto avviene nelle sale cinematografiche, il travolgente “film”,  alla fine strappa un fragoroso applauso con cui gli spettatori segnalano la loro presenza e il loro gradimento per  l’invisibile artista sulle scale del Duomo che è stato capace di un simile prodigio.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.