Home Politica Appello di Salvini: “Basta insulti, Di Battista e Berlusconi si mettono sullo stesso piano”.
Appello di Salvini: “Basta insulti, Di Battista e Berlusconi si mettono sullo stesso piano”.

Appello di Salvini: “Basta insulti, Di Battista e Berlusconi si mettono sullo stesso piano”.

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ROMA –Faccio un appello: smettetela con gli insulti a vicenda, con le ripicche con i veti, con i bisticci, con le polemiche. Basta, altrimenti non se ne esce e non si lavora”. Accorato invito lanciato da Matteo Salvini, dalla sua pagina Facebook per mettere fine a quella che, con il passare dei giorni, assume sempre di più i contorni di una zuffa da pollaio, con reciproche, furiose, beccate sui lembi più sensibili del tessuto personale dei vari interlocutori politici, piuttosto che, come era pure lecito attendersi, sui punti del programma, letteralmente scomparso sotto la linea dell’orizzonte della furiosa polemica tra Berlusconi e i Cinque Stelle. Negli ultimi giorni la giostra dell’insulto ha preso a girare vorticosamente, catapultando la politica all’infuori del baricentro dei temi veri del Paese.  “Continuo a mantenere l’atteggiamento zen, sereno, costruttivo, pacifico, di buonsenso dimostrato dalla Lega nelle ultime settimane – dice Salvini dalla sua pagina Facebook – non comprendo le polemiche delle ultime ore, gli insulti, non capisco Di Battista né Berlusconi, si mettono sullo stesso piano”, dice il leader leghista, ribadendo il “rifiuto a pensare a un governo che coinvolga il Pd, che negli ultimi 6 anni ha fatto l’esatto contrario di quello che voglio fare io. Un governo bocciato, più che da Salvini, da milioni di italiani – prosegue -.  Ma finché da parte di qualcuno l’unica parola conosciuta sarà l’insulto, e questo qualcuno può essere il mio alleato Berlusconi o il signor Di Battista, finché continueranno le offese, i capricci, i veti, i protagonismi, non se ne esce. Il centrodestra ha vinto, ha il dovere di governare e di ascoltare e coinvolgere i secondi arrivati, i Cinque Stelle, ritengo non ci siano eletti ed elettori pericolosi, dire questo è irriconoscente nei confronti degli italiani, del buonsenso e della democrazia. Chi prende i voti è legittimato. Noi siamo pronti a governare, speriamo altri esercitino lo stesso buon senso e spirito costruttivo che stiamo esercitando noi della Lega”.

La prossima settimana, intanto, potrebbe essere quella della svolta, con il capo dello Stato fermamente intenzionato a porre fine alle estenuanti trattative tra partiti rivelatesi finora vane, più per veti e ripicche personali che per incompatibilità programmatiche di cui, a dire il vero, non si è sentito parlare granché. Le strade che potrebbe tentare Sergio Mattarella saranno fondamentalmente tre: affidare un incarico esplorativo alla presidente di Camera o a quello del Senato, oppure dare un pre incarico a Salvini o Di Maio, o, infine, pensare a un governo di traghettamento. Sempreché, in questa pausa di fine settimana, non intervenga qualche elemento di novità nel dialogo tra partiti, ipotesi che sembra, francamente, impossibile, almeno prima delle elezioni in Molise e Friuli.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.