Home Prima Pagina Prato Giardino, irriconoscibile: ecco chi stende un tappeto verde alla villa comunale. Cittadini: più panchine. Intanto compare una pozza di acqua maleodorante.
Prato Giardino, irriconoscibile: ecco chi stende un tappeto verde alla villa comunale. Cittadini: più panchine. Intanto compare una pozza di acqua maleodorante.

Prato Giardino, irriconoscibile: ecco chi stende un tappeto verde alla villa comunale. Cittadini: più panchine. Intanto compare una pozza di acqua maleodorante.

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VITERBO – Una distesa di verde smeraldo che si perde a vista d’occhio per poi smarrirsi ai piedi di alberi monumentali. Istintivamente fai un grande respiro aprendo i polmoni a quell’inaspettata oasi di ossigeno e serenità che si spalanca  dentro l’agglomerato urbano, come un’improvvisa isola felice. Siamo a Prato Giardino che in questi giorni appare come dovrebbe essere, almeno nei sogni e nelle aspettative dei cittadini: un’area verde, pulita, bella da guardare, piacevole da vivere, per una camminata, una corsa, una chiacchiera sopra una panchina con gli amici e le amiche di sempre. Il degrado usuale in questi giorni sta sparendo sotto gli interventi del gruppo cinofilo viterbese che si appresta a organizzare un evento di grande richiamo a livello internazionale come la 50° Esposizione Internazionale Canina che si terrà il 2 e il 3 giugno richiamando migliaia di persone e allevatori da tutto il mondo. Ed ecco che dove c’era la terra sterrata e polverosa, interrotta da spettinati cespugli striminziti di erba secca, vengono stesi tappeti di prato verdissimo. Compaiono colorate composizioni floreali. Spariscono le foglie secche. Prato Giardino torna a brillare di una luce nuova che smorza la tinta triste dell’abbandono, restituisce la vita alla natura rinchiusa in questo posto in uno stato di morte perpetua e rovina perenne. Il luogo che fino a poche settimane fa era diventata la “stazione” di uno spaccio giornaliero, il ritrovo privilegiato di molti stranieri senza nulla da fare, dimenticato da un’accurata e puntuale gestione comunale, in questi giorni si presenta come una villa storica da copertina e da visitare. Mentre i lavori del gruppo cinofilo vanno avanti, un gruppetto di cittadini, che stanno tornando sempre più numerosi a Prato Giardino dopo che le forze dell’ordine hanno definitivamente allontanato gli spacciatori, si gusta la vista. C’è la signora S., un’affezionatissima frequentatrice del parco: “Sono 26 anni che vengo qui. Prima era un vero giardino. C’erano fiori – dice – era sempre pulito. Ora è uno schifo”. “C’è stato un periodo in cui non veniva più nessuno qui. Il cane lo portava mio marito. Io abito qui vicino. Quando lui non poteva portarlo fuori, io non venivo lo stesso. Era pieno di extracomunitari che spacciavano”, dice un’altra signora seduta accanto a lei. In questi giorni, tra l’altro, dietro l’area giochi, si è formata una pozza di acqua stagnante, che continua ad estendersi, forse fuoriuscita dal tombino, e che minaccia di diventare maleodorante e ricettacolo di insetti e zanzare.  Dovendo tracciare un orizzonte temporale in cui il degrado è diventato il signore indiscusso di questo luogo, profondo e inarrestabile, le signore parlando di circa sei, sette anni. Una ragazza seduta sull’erba accanto ai cittadini disposti in fila sulle panchine è più precisa: “Con il sindaco Michelini l’abbandono è diventato totale. Prima, almeno, innaffiavano i pratini, tagliavano l’erba. Adesso è abbandonato a sé stesso. Peccato: questo luogo è un vero patrimonio per Viterbo”. La stessa ragazza, poi, parla anche del problema sicurezza che prima attanagliava questo luogo, allontanando parecchi cittadini per bene, soprattutto donne sole. Ho dovuto chiamare la Polizia perché gli stranieri che venivano qui mi hanno seguito più di una volta. Uno, un giorno, mi ha detto ‘tu mi devi salutare perché questa è zona mia’”. Un problema, questo della sicurezza a Prato Giardino, debellato, almeno per il momento, dalla presenza costante della Polizia con un camper che, ora, è stato spostato a viale Trento, dato che la villa comunale è tornata ad essere fruita senza “inquietudini”.Venivano qui, giocavano prendevano a pallonate tutto, rovinavano le panchine” aggiunge una signora. “Non c’era più un bambino, una mamma”, dicono i cittadini, quasi una decina, seduti su due panchine poste una di fronte all’altra, qualcuno sul prato. Molti ora stanno tornando. Ma non tutti. “Molte amiche nostre se ne sono andate e ancora non sono tornate”, dicono le signore. Ci vorrà ancora del tempo per poter convincere la cittadinanza che a Prato Giardino, ora, tira veramente un’altra aria e la sicurezza è destinata a durare. Se il luogo, però ,sembra tornato tranquillo, il degrado resta. La riqualificazione realizzata in questi giorni dal gruppo cinofilo sarà solo una parentesi se su questo parco non cambierà l’approccio da parte del Comune, considerandolo, finalmente, un’area da valorizzare, perché molto cara ai cittadini che vogliono frequentarla. Oltre a una manutenzione accurata e continuativa i visitatori del parco chiedono più panchine e apprezzano la prospettiva che, come l’evento del 2 e 3 giugno, anche il parco torni ad essere teatro di iniziative culturali, purché compatibili con il suo ecosistema.

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.