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Giorgia Meloni chiude la porta a Viva Viterbo alle prossime elezioni comunali a Palazzo dei Priori

Giorgia Meloni chiude la porta a Viva Viterbo alle prossime elezioni comunali a Palazzo dei Priori

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Giorgia Meloni chiude la porta a Viva Viterbo. “Noi siamo abbastanza rigidi sul tema della coerenza – ha detto la leader di Fratelli d’Italia alla stampa a margine dell’incontro di ieri con i militanti viterbesi in un noto locale del centro cittadino -. Siamo persone che abbiamo idee molto chiare. Una proposta di governo credibile per la città, richiede anche una coerenza, altrimenti si rischia di fare confusione. Non penso che le stesse persone siano spendibili per una proposta e per un’altra diametralmente opposta. Ho sempre avuto dubbi su questo. È necessario, quindi, privilegiare proposte che hanno avuto una loro coerenza soprattutto in un tempo come questo”. L’affermazione non lascia spazio a interpretazioni e arriva in risposta a una domanda esplicita fatta da un giornalista sulla possibilità che Fratelli d’Italia possa allearsi con un movimento che ha fatto parte del centrosinistra al governo del comune di Viterbo, nel caso specifico Viva Viterbo. La posizione di Giorgia Meloni, prevedibile tra l’altro, considerata la linea portata avanti anche a livello nazionale, stronca il balletto delle alleanze andato in scena fino a qualche tempo fa sul tavolo del centrodestra, creando evidenti spaccature tra favorevoli e contrari ad accettare una coalizione con Viva Viterbo. Per quanto riguarda, invece, il nome del candidato sindaco è ancora prematuro farlo, ma tracciare il suo identiki no. “Dovrà essere una persona credibile e specchiata – dice Meloni –  che unisca la coalizione, che conosca il territorio, che sia capace di raccogliere i consensi tra i cittadini che, sappiamo, non votano più per adesione ideologica, ma per credibilità della proposta. Saremo in grado di fornirne una anche a Viterbo”. Coerenza e chiarezza che si dovrà esprimere anche  a livello nazionale. Dunque semaforo rosso per un Gentiloni-bis. “Con i voti di Fratelli d’Italia non accadrà questo. Siamo stato l’unico partito a non sedersi a trattare con Renzi. Cinque Stelle inclusi. Sono l’altra faccia della sinistra. Ora la Raggi si è inventata il mental coach, una sorta di psicologo che deve convincere i Rom a mandare i figli a scuola. In Italia se non mandi i bambini a scuola ti viene tolta la patria potestà”.

La Meloni è fiduciosa sul risultato delle imminenti politiche. “Ci sono buoni margini che il centrodestra possa superare il 40%. Se così non sarà, dovranno chiedermi scusa per aver votato una legge elettorale che ha ottime possibilità di mettere l’Italia in condizioni di ingovernabilità, da noi denunciata nel silenzio generale. Spero, ovviamente, che non accada”. E se così fosse, Meloni ribadisce la sua linea del no inciucio. Niente Gentiloni bis. Per questo i voti di Fratelli d’Italia non ci saranno mai. Chi vota Fratelli d’Italia, sa che ha dato un voto all’argine dei governi inciucio, fatti contro gli italiani  – prosegue Meloni –  che nascono sempre al ribasso, per galleggiare o fare gli interessi di chi ce li ha messi”. L’obiettivo di Fratelli d’Italia è quello di “fare quello che fanno tutte le altre nazioni – dice Meloni – difendere i propri interessi nazionali, il proprio lavoro, la propria famiglia, l’impresa italiana, i propri confini, il Made in Italy. Fare una politica migratoria seria”. Infine: “Al tavolo degli alleati chiederemo di inserire nel programma due punti. Lanciare il più imponente piano di sostegno alla natalità per invertire i dati sulla demografia, perché in caso contrario questa nazione sparirà nel lungo termine, mentre nel breve non sarà più in grado di garantire la tenuta del welfare. Non sono d’accordo con chi dice che poco importa che gli italiani non facciano più figli, tanto li fanno gli stranieri. Il piano di sostituzione etnica non mi convince”. Al secondo punto: “Una clausola del non inciucio – dice ancora – che impegni tutte le forze del centrodestra a non prestare in alcun caso i voti che gli italiani hanno dato ai nostri parlamentari eletti per sostenere governi di inciucio, con due facce della sinistra: Pd e Movimento 5 Stelle. Abbiamo proposto di nominare un comitato dei saggi per vagliare le singole candidature”. A tal proposito “Cercheremo di incontrarci con gli alleati anche prima di Natale – prosegue Meloni – per parlare non solo di politiche ma anche di regioni. Quest’anno tocca anche al Lazio”. Una soluzione potrebbe trovarsi anche per Sergio Pirozzi: “È una persona di centrodestra – dice Meloni – quindi credo che possa rientrare in quel discorso di valutare e collaborare per le scelte migliori da fare”. Infine Meloni ricorda la valenza di dare agli italiani un governo di patrioti: “Non mi riferisco con questo a qualcosa di antico, di museale e risorgimentale – spiega -. Siamo tutti patrioti: l’operaio che lavora bene in fabbrica, la maestra che fa il presepe a scuola, l’imprenditore che non delocalizza e i politici che fanno bene il loro lavoro. In questi anni i governi che ci hanno imposto non hanno lavorato per il nostro interesse, ma quello di qualcun altro. Siamo riusciti a bloccare in commissione l’ultima trovata: mettere in vendita i beni immobiliari del comune anche quelli culturali. Se non ci sbrighiamo a cacciarli via, vendono pure la Fontana di Trevi, altro che Totò e Peppino. Dobbiamo difendere i nostri confini, la nostra identità, le nostre specificità che ci rendono unici”.

All’incontro con Giorgia Meloni è intervenuto tutto il centrodestra: tutto Fratelli d’Italia, ovviamente, con Claudio Ubertini, Mauro Rotelli, Gianluca Grancini, Luigi Buzzi, Giuseppe Talucci Peruzzi. Per Forza Italia si è visto in sala il coordinatore comunale di Viterbo, Giovanni Arena, il consigliere comunale Giulio Marini. E ancora: il sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci l’assessore Leopoldo Liberati, la presidente del consiglio Stefania Nicolosi. A salutare Meloni anche Antonella Bruni responsabile provinciale del Movimento animalista di Viterbo, Simonetta Badini, Andrea de Simone, direttore di Confartigianato Imprese, Paolo Barbieri, il consigliere comunale Elpidio Micci e molti altri ancora.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.