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Una decina in piazza a dire “Basta razzismo” insieme a Luisa Ciambella (Pd)

Una decina in piazza a dire “Basta razzismo” insieme a Luisa Ciambella (Pd)

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Viterbo – Il consiglio comunale si ferma, la città, no. Ognuno prosegue con la propria quotidianità e in piazza a dire “Basta razzismo” si ritrovano in una decina o poco più, capeggiati da Luisa Ciambella che per l’occasione offerta dall’organizzazione di una forma di protesta contro il presunto odio razziale che si starebbe creando in Italia,  ha richiesto una sospensione del consiglio comunale di 30 minuti.  Una decina, forse quindici, persone sono scese in piazza del Comune per il sit-in tenendo in mano un mega striscione con  hashtag “Basta razzismo”. Uno sparuto gruppetto di persone a cui si sono aggiunti durante la pausa del consiglio comunale oltre a  Luisa Ciambella l’altra consigliera comunale del Pd, Martina Minchella e gli ex Christian Scorsi  Paolo Moricoli. Nel tempo della manifestazione qualcun altro si è avvicendato sulla piazza, ma difficile contare più di venti persone anche nei momenti più “frequentati”. Colpa del periodo vacanziero secondo Ciambella. Nessun altro consigliere comunale ha preso parte all’iniziativa.

 

Di seguito la nota stampa letta da Luisa Ciambella in piazza, in qualità di capogruppo PD del comune di Viterbo – Coordinatrice della segreteria regionale del Pd:

Ognuno è libero di esprimersi sul tema del razzismo a proprio modo ma a 80 anni dalla emanazione delle leggi razziali del 1938 da parte di Re Vittorio Emanuele III , scritte di proprio pugno da Mussolini, veder risvegliare nel nostro Paese l’intolleranza e l’odio razziale in una continua escalation su tutto il territorio nazionale deve mobilitare ed indignare la coscienza di ogni persona. Le istituzioni debbono fare la loro parte non dicendo che il problema non esiste ma operando per prevenire e reprimere ogni forma di razzismo. È dovere di tutti i cittadini stigmatizzare questi comportamenti prendendo le distanze senza rifugiarsi nell’indifferenza frutto di sottovalutazione e superficialità. Quando parliamo di razzismo oggi parliamo di quella linea di confine estremamente mobile che è rappresentata dalla paura del diverso che porta inevitabilmente a violare la dignità della persona facendo propria una concezione dell’uomo che non appartiene alla storia della nostra Repubblica fondata sulla Carta Costituzionale e sui valori dell’antifascismo.

L’intolleranza razziale si espande potendo coinvolgere in tempi ed in modi diversi tutti coloro che per stile di vita, religione, estrazione sociale, razza, orientamento sessuale, possono essere considerati fuori da una autoreferenziale normalità. Il nostro Paese ha già vissuto questi momenti che sono  iniziati a carico dei diversi con intimidazioni verbali, intimidazioni fisiche, danno alle cose e poi alle persone in un crescendo di esasperazione e rabbia ben prima dell’emanazione delle leggi razziali, tutto questo si può ripetere, la nostra Costituzione, i nostri valori di comunità democratica e libera vanno difesi e conquistati ogni giorno, un conto sono le scelte che io non condivido delle politiche sull’immigrazione che il governo può legittimamente assumere, altra cosa sono i toni e i modi autoritari che non esprimono l’autorevolezza del leader ma evocano solo l’autoritarismo “dell’uomo solo al comando” che nei momenti di crisi e paura è sempre da evitare. Ancora peggio se il Ministro degli Interni che tutela la sicurezza di tutti prova a ignorare questo fenomeno o a banalizzarlo perché si possono generare due rischi: 1) sottovalutano la violenza razziale che esiste nel nostro paese l’emulazione o la rabbia possa aumentare esponenzialmente fenomeno già vissuto decenni fa con grande dolore nel nostro paese 2) l’altro, altrettanto inquietante, è che l’escalation possa innescare delle reazioni e creare ulteriori incidenti. Siamo certi che questo il ministro degli Interni non lo vorrà. Ma nessuno dica dopo questa nostra iniziativa che il Pd cerca pretesti, è doloroso constatare che c’è chi pensa che solo il centro sinistra debba condannare le aggressioni razziste, io rivolgo il mio appello a tutti i cattolici che hanno votato Lega, ai tanti ex diessini che hanno votato 5 Stelle: guardate nel profondo del vostro cuore e della vostra anima, e parlate non abbiate paura, dobbiamo farci sentire rispettandoci a vicenda per le rispettive scelte elettorali, ma abbiamo il dovere etico e morale di non tacere rispetto a questa montante intolleranza razzista in Ita

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.