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Vincolo idrogeologico, canile Novepani, spunta un’autorizzazione della Provincia rilasciata nel 2006

Vincolo idrogeologico, canile Novepani, spunta un’autorizzazione della Provincia rilasciata nel 2006

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Era il 31 maggio 2006 e la provincia di Viterbo  rilasciava l’autorizzazione ad effettuare «movimento terra relativo alla costruzione di box per cani» in località Novepani, a condizione che le modalità esecutive si conformassero alle prescritte condizioni, con validità tre anni. Undici anni fa si superava, così, in modo piuttosto semplice, sembrerebbe, quel vincolo idrogeologico, anche se non l’unico, che in questi mesi ha tenuto incollati ai banchi, in sedute interminabili di  commissioni consiliari, consiglieri di maggioranza e opposizione, nell’ambito del dibattito innescato con l’assessore competente, Luisa Ciambella (Pd), sulla possibilità di realizzare un parco canile proprio a Novepani, dove, attualmente, sorge il canile municipale. L’assessora ha più volte sollevato il problema dei vincoli sull’area, quello idrogeologico e quello boschivo, come reale ostacolo alla realizzazione del parco canile in quel sito, più volte indicato, invece, da consiglieri di maggioranza e opposizione, come quello più idoneo per dare vita alla nuova struttura, fino ad arrivare all’approvazione dell’ordine del giorno nel consiglio comunale di martedì pomeriggio, con il quale, in sostanza, si «sconfessa» l’indirizzo della giunta fissato nella delibera 2015 che indica la realizzazione tramite un project financing di un canile tradizionale in località Pratoleva.  Una scelta radicalmente superata dall’ordine del giorno presentato a firma di Maria Rita de Alexandris (Viva Viterbo) e Francesco Serra (Pd) che «dice alla giunta» di  riprendere  le linee di indirizzo approvate con la delibera del 2013 e cioè: la realizzazione di un parco canile a Novepani attraverso un bando pubblico e una gestione pubblica affidata prioritariamente alle associazioni animaliste. Un consiglio comunale che ha suscitato scalpore proprio perché andato a correggere un indirizzo preso dalla giunta in solitaria, scatenando una guerra giocata all’ultimo «sangue», politicamente parlando, tra le correnti interne della maggioranza di centrosinistra, dove i colpi di scena non si sono risparmiati. Tra questi anche l’estrazione dal «cilindro» di Giulio Marini (FI) proprio dell’autorizzazione a costruire il canile in località Novepani, rilasciata dalla Provincia in deroga al vincolo idrogeologico, a dimostrazione che «volere è potere». «Il vincolo idrogeologico – dice Giulio Marini – era sembrato il problema centrale in questi mesi, un ostacolo difficilmente superabile, a detta di Ciambella. La certificazione rilasciata dalla Provincia nel 2006 ci dice che non è proprio così. Questi atti amministrativi ci dimostrano che queste strutture possono essere mantenute sull’area in cui stanno. Se l’amministrazione comunale deciderà di delocalizzarle, sarà solo una decisione politica». Anche per quanto riguarda il «vincolo boschivo» Marini afferma: «Il problema non c’è. Se ci fossero stati tutti questi vincoli, nel 2012, quando ero sindaco di Viterbo, non avrei acquistato per conto dell’ente quel terreno dove insiste il canile». Marini l’ha spiegato piuttosto chiaramente, con toni sfociati in un vero e proprio attacco all’indirizzo di Arduino Troili, durante il consiglio comunale sul parco canile. Il consigliere comunale del Pd affermava, infatti, che la presenza del canile a Bagnaia potesse inquinare le falde acquifere, sollevando, inoltre, la questione relativa a presunti abusi edilizi nella costruzione del canile. A queste dichiarazioni Marini ha esibito il certificato di autorizzazione della Provincia di Viterbo del 2006, in merito al vincolo idrogeologico, e i permessi a costruire rilasciati dal dirigente Emilio Capoccioni che, pare, però, riguardino solo una parte del canile. «Bisogna prendere gli atti e leggerli – ha detto Marini in consiglio con un tono piuttosto animato all’indirizzo di Troili –  Ho acquistato il terreno a Novepani, di  proprietà dell’Enpa,  con la garanzia che fosse tutto in regola. Lei consigliere dice cose inesatte – ha continuato Marini rivolto a  Troili – c’è un certificato di autorizzazione del vincolo idrogeologico attestante che si poteva realizzare il canile a Bagnaia. Lei poteva essere messo a conoscenza di questo atto. C’è, inoltre, un permesso a costruire che certifica la costruzione del canile a Bagnaia. Il mio acquisto per il Comune nel ruolo di sindaco è legittimo. Non ci sono da fare tante storie. Basta con questa polemica. Se volevate opporvi al canile a Bagnaia, lo potevate fare nel 1982, non adesso, dopo quarant’anni».

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.