Home Cultura Acquapendente, Museo della Città, Alessi: «Siglato accordo per il restauro di molte opere. Ci sarà anche un laboratorio all’interno del museo»
Acquapendente, Museo della Città, Alessi: «Siglato accordo per il restauro di molte opere. Ci sarà anche un laboratorio all’interno del museo»

Acquapendente, Museo della Città, Alessi: «Siglato accordo per il restauro di molte opere. Ci sarà anche un laboratorio all’interno del museo»

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Una nuova iniziativa porta ancora alla ribalta il museo di Acquapendente, gestito da Andrea Alessi, in qualità di direttore, che con la sua conduzione sta restituendo a questo prestigioso luogo la popolarità che merita.

«In collaborazione con il laboratorio di Restauro della Provincia di Viterbo – spiega Alessi – manderemo in restauro delle opere dalla quadreria di Palazzo Vescovile (Museo della Città di Acquapendente), tra le quali tre tele: Una Madonna con bambino di ambito di Francesco Trevisani della seconda metà del XVIII secolo (inizi); un ritratto del Cardinale Filippo Maria Guidi (1863-1879) di Cesare Cugini (firmato) e un Ritratto di papa Clemente XIV (1769-1774) attribuito a Giovanni Domenico Porta.

Oltre queste opere – prosegue Alessi – che verranno restaurate entro l’anno, il Museo ha siglato anche l’accordo con il Laboratorio specializzato in restauri lignei di Sugaroni Roberta e Roberto». Quest’ultima collaborazione promette di rivelarsi un’iniziativa particolarmente interessante perché permetterà di ricreare proprio all’interno del museo un vero e proprio «laboratorio, nell’ambito del quale saranno effettuati lavori su moltissime opere di Palazzo Vescovile», spiega Alessi.

A beneficiare di questo accurato restauro saranno: 1) Altarolo, IGNOTO DI AMBITO LOCALE, Cristo del Sacro Cuore, legno policromato e dorato; olio su tela, XIX secolo (inizi) 2) Altarolo, IGNOTO DI AMBITO LOCALE, Madonna dei sette dolori, legno policromato e dorato; olio su tela, supporto: XIX secolo (metà); dipinto: XVIII secolo 3) Busto reliquario di Santa Elisabetta martire, legno scolpito e dorato, XVII secolo (inizi) 4) Croce d’altare, legno scolpito e dorato, XVIII secolo 5) 7 Candelieri in legno argentato del XIX secolo 6) un Reliquiario di Santa Giusta in legno policromo firmato e datato 1645 (F.I.L.A.)

«Con quest’ultimo laboratorio – conclude  Alessi –  avvieremo una serie di incontri, convegni e conferenze a fine anno in cui verranno presentati i restauri delle opere d’arte esposte in museo, articolati in due parti e che conterranno sia le novità storico artistiche su ogni singolo manufatto restaurato, sia le varie fasi del restauro.

Durante l’anno poi verranno eseguiti “restauri a vista” con un allestimento in museo di un vero e proprio laboratorio di pronto intervento sulle opere che man a mano verranno ripristinate al loro antico splendore»

(Foto Pagina Fb)

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.