Home Politica Di Stefano (CasaPound): “Salvini molli Berlusconi e cacci i clandestini”. Taglia: “A Viterbo il teatrino della politica”

Di Stefano (CasaPound): “Salvini molli Berlusconi e cacci i clandestini”. Taglia: “A Viterbo il teatrino della politica”

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VITERBO – Simone di Stefano, segretario nazionale di Casapound, a Viterbo ieri per la presentazione della candidatura a sindaco di Viterbo di Claudio Taglia ribadisce la linea esplicitata in questi mesi: “Primo turno da soli, al secondo siamo disponibili a parlare con tutti quelli che sposeranno i nostri temi”, dice Di Stefano, “Puntiamo a vincere, ma se così non sarà, i voti che prenderemo li faremo valere. Li costringeremo a orientare la politica sui nostri temi. Questo voto che prendiamo a Viterbo ci servirà per prenderli per la cravatta e spostarli sulle nostre posizioni. Al secondo turno saremo disponibili al dialogo con chiunque sposi i nostri temi ed abbia il coraggio di mettersi in casa un alleato come CasaPound che sarà inflessibile, fungerà da pungolo per chiunque amministri questa città”. Presente all’incontro anche Umberto Ciucciarelli, candidato all’uninominale della Camera per CasaPound il 4 marzo scorso. Cavallo di battaglia per il partito di destra: “clandestini zero”. “Usciremo dallo Sprar”, dice Taglia che tocca anche termalismo e sanità, settore, questo, in cui condanna l’operato del sindaco Leonardo Michelini che “non ha evitato lo smantellamento degli ospedali periferici”. Ma il tasto che Taglia prova a pigiare per suonare la sua carica alla corsa verso Palazzo dei Priori è “Il teatrino della politica che ha preso il sopravvento. Ma vi sembra normale – chiede al suo pubblico – che né il centrodestra, né il centrosinistra abbiano il sindaco e che questo debba essere scelto dalla segreteria romana?”. L’attacco, poi, di Taglia a Forza Italia:La dobbiamo definire un partito? C’è un solo padrone che decide le strategie. E non pensate che a sinistra stiano tanto meglio.  Guardate cosa sta succedendo al Pd sul piano nazionale”. Fondamentale per Casapound è, invece, “l’autodeterminazione delle comunità sul loro territorio – afferma Di Stefano – lasciamo massima libertà nel decidere la politica e la figura da candidare – assicura il numero uno di CasaPound -. Questa è la nostra grande differenza con gli altri partiti. Non c’è bisogno che da Roma qualcuno dica si deve fare così. Sono strasicuro che le scelte prese a Viterbo sono quelle migliori per il movimento sul territorio”, spiega Di Stefano, prima di introdurre l’analisi politica nazionale. “Sono due mesi che provo a capire quello che sta succedendo. Lo avevamo detto in campagna elettorale che con questa legge nessuno avrebbe vinto.   Non è andata come pensavano Forza Italia e Partito Democratico, con un crollo andato oltre le loro aspettative, che ha mandato in fumo il loro chiaro disegno di fare l’ennesimo governo tecnico con Salvini e Di Maio all’opposizione. Ma gli è andata male – dice Di Stefano riguardo all’asse Pd-FI -. Ora Cinque Stelle e Lega, se veramente vogliono, possono cambiare questa nazione nella direzione che deve intraprendere per salvarsi, facendo un governo insieme, e realizzare quei quattro o cinque punti promessi in campagna elettorale.  Se veramente ci fosse la volontà di rivoluzionare la nazione, di combattere i poteri forti, basterebbe mettersi insieme per fare un governo, ma sappiamo che non lo possano fare perché il Cinque Stelle prende ordini direttamente da una società privata che a sua volta risponde ai poteri forti che dice di voler combattere – dice ancora Di Stefano -. Lo abbiamo misurato sul campo, dove abbiamo visto un Di Maio chinato durante le consultazioni, nel dire ‘noi siamo il partito della tranquillità, della moderazione, l’Europa è la nostra casa, manteniamo la moneta unica’. Hanno praticamente cambiato linea su tutto. Salvini, da parte sua, è legato mani e piedi a Berlusconi. Non lo può abbandonare, perché rischia di perdere Liguria, Lombardia, Friuli, dove governano insieme. Da qui nasce l’impasse, l’incapacità di concretizzare il voto di protesta raccolto a pieni mani da Lega e Cinque Stelle che sono cresciuti in maniera esponenziale. In questo quadro,  avere raccolto l’1%, partendo da uno 0,3% è già per noi un ottimo risultato. A Viterbo abbiamo conquistato una percentuale tra le più alte d’Italia che ci fa ben sperare per le elezioni comunali. Dobbiamo farci conoscere per quello che siamo veramente e non per l’immagine distorta che passa sui media. I nostri punti sono: lavoro, famiglia, casa, bambini, salari, immigrazione. Con quest’ultima, nostro cavallo di battaglia, perché non possiamo perdere il controllo del territorio. Pure a Viterbo chi sbaglia, chi bighellona, chi non ha mezzi di sostentamento, chi non ha titolo di stare qui, se ne deve andare.   La città deve diventare inospitale per chi sbaglia, compiendo anche un reato minimo. Ci sono tanti modi, ordinanze, per cacciare via la gente”. CasaPound vuole “un comune inflessibile con i  centri prefettizi, individueremo i posti fuori norma, fosse pure una presa attaccata nel posto sbagliato, questo vuol dire voler colpire quelle cooperative che mangiano su queste persone. Per l’immigrazione spendiamo un sacco di soldi, tolti alla fiscalità generale. Ci impongono il pareggio di bilancio, dobbiamo lasciar morire le vecchiette senza pensione, non possiamo spendere, poi per l’accoglienza ci sono una marea di soldi. Trentacinque euro al giorno per mantenere una persona 24 ore su 24, con vitto, alloggio, è un importo risicato, per cui queste cooperative lucrano due volte, ai migranti non danno niente. Laddove vedremo i centri di accoglienza che non fanno quello che devono li obbligheremo a chiudere”. La parola d’ordine per CasaPound è: “Clandestini zero. Con il 30% di disoccupazione giovanile Gentiloni dice che abbiamo bisogno di immigrati. Dobbiamo allontanare questa manodopera a basso costo disposta ad essere schiavizzata”, prosegue Di Stefano. Sulla questione immigrazione il suo pensiero non può non andare a Salvini: “Se vuoi cacciare via i clandestini, devi amministrare la nazione. Molla Berlusconi e fai un governo con i Cinque Stelle, fatti dare il ministero dell’Interno e caccia via gli immigrati. Il 17% degli italiani ha dato a Salvini il mandato a fare questo.  Alla fine faranno un governo solo per cambiare la legge elettorale. Anche se, una volta partito, voglio vedere chi staccherà la spina. Non lo fermerà più nessuno. A Viterbo puntiamo a vincere per dare un segnale anche alla politica italiana. Questa inconcludenza ha rotto le scatole, così come ha stancato Salvini di rimanere appiccicato a Berlusconi, e il Cinque Stelle di cambiare idea dalla sera alla mattina. Sull’euro sono stati inquietanti con Grillo che torna a proporre il referendum, significa considerare i propri elettori degli ipnotizzati. A un certo punto tutti i media tifavano per un governo Pd Cinque Stelle perché sanno che sono addomesticati.  L’unico voto di protesta è quello dato a CasaPound. C’è bisogno di un voto di rottura che spaventi”.

 

Tiziana Mancinelli

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(In foto da sin.: Claudio Taglia, Simone di Stefano, Umberto Ciucciarelli)

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.