Home Politica Nel centrodestra una poltrona per tre, chi guarda allo scranno più alto di Palazzo dei Priori?
Nel centrodestra una poltrona per tre, chi guarda allo scranno più alto di Palazzo dei Priori?

Nel centrodestra una poltrona per tre, chi guarda allo scranno più alto di Palazzo dei Priori?

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È presto per parlarne, ma non per pensarci. C’è chi lo sogna  da quando è nato. Da grande farò il “Sindaco”. O, più realisticamente, da quando ha iniziato a muovere i primi passi, ma anche i secondi e i terzi, nel mondo della politica, subendo attimo dopo attimo il fascino di quella fascia tricolore che avvolge di un’aura solenne chi la indossa.\r\n\r\nSe anche i tempi per gli enti locali sono sempre più difficili, tra spietati tagli alle finanze e sempre più numerosi obblighi da assolvere, cercando di non restare impigliati in una giungla giuridica ogni giorno più intricata e fitta, fare il primo cittadino è ancora l’ambizione di molti, anche se non di tutti. Sicuramente un traguardo che si pone chi concepisce la politica, oltre che un servizio alla collettività, un percorso a tappe nella conquista della piramide del potere.\r\n\r\nE allora ecco che a distanza di poco più di un anno dalla scadenza del mandato Michelini, non se ne parla, almeno in via ufficiale, ma alle candidature e alle possibili alleanze ci si pensa. Eccome. Nel centrodestra lo slogan più gettonato è quello di “andare tutti insieme” a prendere voti dall’elettore. L’esperienza, e i numeri, insegnano che solo uniti si vince, un’intenzione, però, difficilmente concretizzabile come dimostra il fiorire di liste  che ha frammentato l’universo di centrodestra alle elezioni del 2013.\r\n\r\nE poi: uniti con chi? Quali sono i matrimoni, ma anche i divorzi, che si profilano all’orizzonte a salutare la primavera del 2018, quella che riporterà alle urne i viterbesi per scegliere il prossimo sindaco? Le previsioni non sono facili, considerando anche il quadro fluido della politica nazionale e locale dove, non solo i partiti, ma anche i movimenti civici contribuiscono a delineare un contesto variegato e molto “liquido”, al punto che non è raro assistere anche ad avvicinamenti e mescolamenti, seppur sotterranei, tra i due fronti di destra e sinistra. Sempre più sottili, a dire la verità. Di questi tempi, vista l’incertezza del “borsino” politico e la mancanza di riferimenti stabili all’interno dei partiti, la scommessa meno rischiosa è al centro, da dove il passo è più breve e veloce sia per andare a destra sia a sinistra. Direzione, quest’ultima, che non comparirebbe più sulla bussola di Moderati e Riformisti. Il partito di centro, formato con molte figure di spicco del centrodestra, governa attualmente a Palazzo dei Priori con il Partito Democratico. Un matrimonio poco felice che, con grande probabilità, approderà a un netto  divorzio. E vista l’esperienza, i Mo.Ri. potrebbero volerci pensare bene a buttarsi in un’altra unione, anche con i partiti di destra, da cui diversi provengono. Al momento sembrerebbero più propensi a fare una corposa campagna acquisti per porsi, al prossimo turno elettorale, come il punto di riferimento per una nuova alleanza, stavolta di centrodestra, e con un proprio nome per il candidato sindaco. Chi avrebbe saltato l’area di centro per “atterrare” direttamente a sinistra, sarebbe il gruppo Gal, composto da Sergio Insogna e Chicco Moltoni che, si dice, sarebbero molto vicini in questo periodo a Francesco Serra.\r\n\r\n Sulla sponda “destra”, le idee per le candidature a sindaco non mancano. Al momento sarebbero tre, destinate ad aumentare  da qui al 2018. Chi ci penserebbe da sempre, essendo figlio d’arte, sarebbe Giovanni Arena, figlio dell’ex sindaco Salvatore, che ora potrebbe avere il campo libero da eventuali concorrenti, peccato che se ne siano andati insieme ai voti. Attualmente Arena è coordinatore comunale di Forza Italia. Un incarico strategico in un partito, però, che non riuscirà più a fare miracoli, come ha dimostrato anche la scarsa affluenza dell’incontro in Provincia dello scorso venerdì con Annibale Marini, presidente del comitato nazionale per il “no” alla riforma costituzionale.  Non più di quaranta persone hanno risposto all’appello dei vertici comunali e provinciali, dipingendo un partito in lento disfacimento, dilaniato dalle divisioni interne e senza più l’appeal di Berlusconi al comando. Grande assente all’incontro con Annibale Marini, il capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, Claudio Ubertini, che ha più volte ribadito l’idea di essere disposto a sposare felicemente un progetto civico valido alle prossime elezioni comunali. Se così non fosse, Ubertini, sarebbe proiettato più verso destra che verso il centro da Moderati e Riformisti.\r\n\r\nMa non c’è solo Arena ad ambire alla poltrona di primo cittadino. A guardarla con desiderio da tanto tempo ci sarebbe anche Gianmaria Santucci (Fondazione) che ha già tentato invano l’impresa nel 2013 con la lista “Fondazione per Santucci sindaco”, incassando un discreto, ma insufficiente 5,71%. L’enfant prodige, sempre meno enfant, ma ancora “sull’isola che non c’è”, si dice che vorrebbe riprovare  a compiere il “prodige”, ma dovrebbe stringere le alleanze giuste. I bene informati parlano di una corte serrata a Fratelli d’Italia, con al suo attivo l’8% del 2013. Se la matematica non è un’opinione, presupponendo anche un incremento dei consensi in questi cinque anni, “il matrimonio”, eventuale, tra i due lascerebbe ancora l’oceano tra Santucci e la fascia tricolore da sindaco. A lanciargli una ciambella potrebbe pensarci il mondo del civismo, questo sì che c’è, ma probabilmente, almeno al primo turno, pure con un proprio candidato sindaco.\r\n\r\nL’ipotesi Santucci, quindi, per diventare realtà, dovrebbe passare da una larga convergenza che includa anche i partiti di centro destra, dove Santucci ha militato, essendo stato sia all’Udc, sia a Forza Italia, ma, pare, senza lasciarsi alle spalle grandi “simpatie”. E così, per quanto riguarda il centro, sembrerebbe esclusa, anche piuttosto decisamente, la condivisione della candidatura del leader di Fondazione da parte di Moderati e Riformisti, alcuni dei quali provenienti dall’ex Udc e non proprio “appassionati” di Santucci.\r\n\r\nStesso discorso con una parte di Forza Italia, che non coltiverebbe grande simpatia per Santucci e potrebbe sostenere proprio Arena. Senza dare per certo il sostegno dell’altra parte. Se Ubertini potrebbe sposare il progetto civico di Fondazione, altri potrebbero essere allettati da un’altra alternativa: Daniele Sabatini. Tra i probabili candidati si fa anche il nome dell’attuale capogruppo di Cuoritaliani alla Regione Lazio. Per l’ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Viterbo la corsa alla carica di primo cittadino, potrebbe offrire più probabilità di successo rispetto a quella per la Regione Lazio, dove il contesto confuso e precario del quadro politico potrebbe esercitare maggiormente le proprie turbolenze. Per quanto riguarda “Noi con Salvini”, invece, la scelta del candidato sindaco passerebbe per il tavolo regionale. Se al gruppo di Umberto Fusco ed Enrico Contardo toccherà esprimere il sindaco su Viterbo, difficilmente appoggeranno un esponente civico. Chissà se lo stesso discorso, infine, prevarrà anche nelle decisioni di Fratelli d’Italia.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.