Home Politica Agibilità e vulnerabilità sismica scuole, Michelini spende 400 mila euro, Mazzola 9.300: ” Viterbo non è emergenza sismica, le schede non vanno fatte”
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Agibilità e vulnerabilità sismica scuole, Michelini spende 400 mila euro, Mazzola 9.300: ” Viterbo non è emergenza sismica, le schede non vanno fatte”

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Potevamo spendere questi soldi per altre cose, ma abbiamo deciso di destinarli alla prevenzione del rischio sismico”. Questa la posizione del sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, e dell’assessore al bilancio del Comune di Viterbo, vice sindaco, Luisa Ciambella, in una conferenza stampa tenutasi il 31 ottobre 2016 in cui hanno annunciato lo stanziamento di 400 mila euro per la compilazione di schede e il calcolo della vulnerabilità sismica degli edifici scolastici all’indomani della fortissima scossa di terremoto registrata nelle Marche che ha portato gli inquilini di Palazzo dei Priori a disporre la chiusura delle scuole.\r\n\r\nAlla dichiarazione dei due timonieri del Comune di Viterbo ha risposto oggi, dal vicino Palazzo Gentili, il presidente, Mauro Mazzola: “Ve li potevate risparmiare”, è il succo del suo discorso. “Viterbo non è zona dichiarata ad emergenza sismica. Le schede che ha fatto fare il sindaco del Comune di Viterbo non andavano fatte”, ha risposto Mazzola, “la Provincia già dalla prima scossa del 24 agosto si è attivata per i controlli. Così come abbiamo fatto in occasione della seconda. Abbiamo preso tre tecnici esterni, Clemenzi, Purchiaroni, Belella, con la stessa qualifica di quelli utilizzati da Michelini, sono esperti inseriti nell’elenco nazionale di ingegneria per l’ emergenza, 1600 tecnici in tutta Italia,  ma noi abbiamo preferito affidarci a persone di Viterbo, perché stanno qui e sono brave”.\r\n\r\nLa precisazione di Mazzola arriva in risposta alle polemiche esplose in seguito al diverso comportamento adottato da Comune e Provincia nel disporre la chiusura delle scuole e nell’effettuare i controlli. Il primo ha previsto di spendere 400 mila euro per la compilazione di schede  e il calcolo della vulnerabilità,  chiudendo le scuole per cinque giorni. Il secondo ente ha speso “9.300 euro per due sopralluoghi nelle scuole della provincia di Viterbo che sono rimaste aperte”, spiega il funzionario responsabile dell’Edilizia scolastica della provincia di Viterbo, Di Pietro.\r\n\r\nUno dei tecnici presenti alla conferenza stampa indetta da Mazzola spiega qual è la procedura in caso di terremoto.\r\n\r\n“Il consiglio dei ministri individua le zone ad emergenza sismica e istituisce la Digomac – dice – I luoghi  individuati possono attivarsi per avere una squadra di esperti che esegue questi controlli. Viterbo non è stata dichiarata una zona ad emergenza sismica. Quindi non era necessaria questa procedura attivata dal Comune di Viterbo. Basta guardare il centro storico ci sono tante case vecchie non mi pare che si siano registrati dei danni. Quello che ha fatto il Comune è  una sua scelta”, dice spiegando che non c’è l’obbligo perché non c’è il rischio sismico che prevede simili procedure.\r\n\r\n“Se la colpa della Provincia è quella di avere operato con serietà urgenza e coscienza, allora mi prendo tutta la responsabilità”, dice Mazzola, “A Rieti che è una zona toccata dal terremoto – prosegue – si è fatto del tutto per garantire il servizio scolastico. I nostri tecnici hanno controllato le scuole, appurato che non c’era pericolo, quindi il servizio scolastico non è stato interrotto. E poi è il sindaco che è autorizzato a chiudere tutte le scuole, in qualità di autorità di Protezione Civile. Michelini invece prima fa un’ordinanza dove dispone la chiusura di tutte le scuole, poi ne fa un’altra dove chiude solo quelle comunali. Ma che vuol dire? Fino ad ora sono stato zitto, non volevo soffiare sulla polemica, oggi, però, dico che abbiamo lavorato bene, velocemente e con tecnici professionisti. Facciamola finita con le polemiche.\r\n\r\nLe scuole provinciali hanno tutte l’idoneità statica, non è facile trovarla nelle scuole. Il controllo che è stato fatto ha accertato che essa non è stata assolutamente compromessa.  Ci doveva essere stato un problema veramente grave perché ciò avvenisse. Le foto che riportano danni in alcuni edifici scolastici circolate in questi giorni su alcuni organi di stampa non si riferiscono al terremoto, ma a danni preesistenti. Chi le ha inviate non si è reso conto che erano di agosto ed erano state già state protocollate dalla provincia il 22 settembre 2016. Voglio rimanere fuori dalle polemiche. Le criticità presenti nelle scuole le conosciamo. Abbiamo anche trovato finanziamenti per gli istituti scolastici senza fare tante storie e tante scene”.\r\n\r\n \r\n\r\n(In foto Mazzola mostra la foto circolata per documentare danni dovuti al terremoto  in una scuola, che invece, secondo il Presidente della provincia, sarebbe antecedente all’evento sismico)\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.