Home Politica Migranti alla ex fiera di Viterbo: ipotesi che genera preoccupazione, parla un’imprenditrice della zona
Migranti alla ex fiera di Viterbo: ipotesi che genera preoccupazione, parla un’imprenditrice della zona

Migranti alla ex fiera di Viterbo: ipotesi che genera preoccupazione, parla un’imprenditrice della zona

0
0

Da venerdì ad oggi sono stati portati circa sette container, raggruppati in un angolo, nell’ampia distesa sterrata di una proprietà privata, recintata, che un tempo serviva come parcheggio l’ex fiera di Viterbo.\r\n\r\nLe indiscrezioni che circolano sempre più insistentemente circa l’arrivo, in quei container, di una settantina di migranti, ma sulle cifre non c’è alcun dato certo, hanno catapultato questo pezzo di terra alle porte di Viterbo su tutti i media locali e nelle discussioni più infuocate che si stanno tenendo in questi giorni a Palazzo dei Priori tra minoranza e sindaco, incalzato sempre più tenacemente da chi vorrebbe avere informazioni su cosa sta avvenendo in quell’area. Domanda alla quale il sindaco non dà risposta, sottolineando che la competenza è della Prefettura.\r\n\r\nI sette container posizionati occupano circa un quindicesimo, forse, dell’area disponibile. Tutti, quindi, si fanno la stessa domanda: chi dice che quello spazio non sarà riempito fino a esaurimento, dando vita a un centro di accoglienza con centinaia di migranti stipati in quei container? La carenza di informazioni ufficiali e dettagliate, del resto, alimenta ansie e preoccupazioni. Nulla serve a interrogare il sindaco che si trincera dietro a quel: “È competenza della Prefettura non so nulla”. E così esplode l’ansia, la paura, la rabbia per uno “spettro” i cui contorni, giorno dopo giorno, sembrano diventare sempre più reali. Sono questi i sentimenti che stanno serpeggiando tra gli imprenditori che circondano l’area con i propri capannoni sedi delle loro attività commerciali. Proprio a fianco dei container c’è quello della signora R. T. che ha confidato tutta la sua preoccupazione.\r\n\r\n \r\n\r\nChe clima c’è tra gli imprenditori della zona?\r\n\r\n“Siamo tutti preoccupati e irritati con le nostre Istituzioni. Si parla tanto di democrazia, poi, nei fatti, nessuno ti dice quello che accade, ti rende partecipe delle decisioni assunte e magari ti prospetta soluzioni per affrontare eventuali disagi che, soprattutto in questo caso, potrebbero verificarsi per noi che abbiamo le nostre attività accanto ai container. Non siamo contrari all’accoglienza. Ma non sappiamo come saranno gestiti questi immigrati. Da quello che stiamo vedendo, quello che si sta materializzando accanto al nostro capannone ha tutta l’area di diventare un lager. In questa area ci sono stati i circhi. Non avevano né luce, né acqua e naturalmente questi venivano a chiederci acqua necessaria per la sopravvivenza degli animali, e noi gliela abbiamo fornita. Fino ad oggi, almeno, è stato così. Ieri, nonostante fosse un giorno festivo, il 1° novembre, sono venuti tre operai a mettere l’acqua. Una velocità del genere non si è mai vista. Se si rompeva una tubatura a un agricoltore sarebbero stati altrettanto veloci?” Ora vediamo in quanti nano secondi installeranno la corrente elettrica.\r\n\r\n \r\n\r\nQuali sono le vostre preoccupazioni?\r\n\r\n“Non so se questo sarà un sito di permanenza o di smistamento. In quest’ultimo caso sarebbe fortemente pericoloso. Il mio timore è anche di natura sanitaria, in quanto oltre alla mia salute io sono responsabile anche di quella dei miei dipendenti. Inoltre temiamo che inizino con sette container e poi, visto che l’area è molto grande, ne arrivino molti di più in futuro fino a creare un ghetto. La mia azienda versa 19.800 euro all’anno di Imu e cosa ho in cambio? Pago un contributo sulla tassa di smaltimento rifiuti senza che ciò accada. La strada che ci consente di arrivare alle nostre aziende è privata, gli operai che hanno allacciato l’acqua per poter svolgere il loro lavoro hanno praticato un’apertura, lasciando, almeno per ora, l’opera chiusa con semplice terra, la prima pioggia creerà una fossa. Sono io la vera ghettizzata. Io produco Pil, il Comune come lo utilizza? Con l’arrivo dei migranti qui a fianco, il mio capannone perderà il suo valore? Può questa decisione delle Istituzioni portare delle difficoltà alla mia azienda? I valori di Impresa vanno anche a determinare i rapporti con la mia clientela, i miei fornitori e Istituti bancari. Questi non sono dettagli, ma verità e regole commerciali. Se accadrà a pioggia tutto ciò, la mia azienda entrerà in difficoltà e sarà inevitabile il peggio, licenziamenti e chiusura. La mia azienda è la mia unica fonte di sopravvivenza, come la tutelo? Non sappiamo assolutamente nulla su ciò che accadrà al di là della siepe che ci separa dall’area che ospita i container. Ci preoccupa anche la sicurezza. Mica posso mettere le guardie armate al cancello. Dietro all’accoglienza in Italia non c’è nessun intento benevolo, ma solo un grande business, un’attività che però calpesta altre persone”.\r\n\r\n \r\n\r\nAvete mai contattato la Prefettura per avere informazioni su cosa stanno predisponendo in questa area?\r\n\r\n“Ho dato mandato al mio Avvocato per scrivere alla Prefettura.\r\n\r\n \r\n\r\nE il sindaco Michelini lo avete contattato?\r\n\r\n“Sì, telefonicamente circa quindici giorni fa, mi ha detto che non sapeva niente. Non si rende minimamente responsabile di quello che accade nella sua città, conosco i doveri e li rispetto, ma conosco anche i miei diritti, lui come pensa di tutelare i cittadini? Ogni giorno che passa si sta perdendo sempre più fiducia nelle istituzioni, noi  chiediamo solo di lavorare tranquillamente e serenamente”.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

tags:
Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.