Home Politica Opposizioni all’attacco, il Comune di Viterbo seduto su una bomba chiamata Rsa

Opposizioni all’attacco, il Comune di Viterbo seduto su una bomba chiamata Rsa

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Qualche volta si sbaglia, e quasi sempre gli sbagli hanno un costo, soprattutto quando si amministra la cosa pubblica. Non avere fatto ricorso, a suo tempo, contro la decisione della Regione Lazio di ridurre la compartecipazione  alle rette  Rsa, scaricando la differenza sul Comune di Viterbo, ha messo l’ente locale in un vicolo quasi cieco, da dove, ora, l’unica scappatoia potrebbe essere quella di pagare con i soldi dei cittadini viterbesi quanto non più garantito dalla Regione Lazio. Non solo non ci si è opposti alla decisione di quest’ultima di ridurre la propria partecipazione al pagamento della retta, ma il Comune di Viterbo ha cercato di scaricare il barile sulle famiglie degli ospiti di Rsa e per salvaguardare il bilancio dal rischio economico finanziario che si materializzerebbe dovendo pagare la parte lasciata scoperta dalla Regione, ha adottato la delibera 142/2015, rinominata la delibera della vergogna, con la quale ha esonerato dal diritto al contributo comunale coloro che pur stando al di sotto della soglia del reddito ISEE possiedono un patrimonio immobiliare o mobiliare.\r\n\r\nLa delibera è stata impugnata e il  Consiglio di Stato ha bocciato con un parere negativo l’operato del Comune di Viterbo, richiamandolo a prendere in considerazione per l’assegnazione del contributo solo il reddito ISEE. Per gli anni 2015 e 2016, quindi, il Comune potrebbe dover sborsare una somma  molto più alta di quella prevista in base alla delibera adottata e poi bocciata dal Consiglio di Stato.\r\n\r\nLa questione, che potrebbe avere dei pesanti contraccolpi sul bilancio e quindi sulla stabilità del Comune,  è arrivata oggi in commissione consiliare, per capire cosa intende fare l’amministrazione comunale e, soprattutto, a quanto ammonterà l’esborso che il Comune di Viterbo dovrà sostenere per le Rsa in base alla normativa richiamata dal Consiglio di Stato.\r\n\r\nAl momento, però di discutere il punto non si è visto in aula né il sindaco, né il dirigente ai servizi sociali e tantomeno i due assessori competenti, Luisa Ciambella al Bilancio e Alessandra Troncarelli ai Servizi sociali. È esplosa la rabbia e la protesta  tra i banchi dell’opposizione e tra le famiglie presenti, giunte a Palazzo dei Priori proprio per avere notizie sulle intenzioni dell’amministrazione comunale, finché i rappresentanti dell’esecutivo Michelini sono venuti in commissione.\r\n\r\nGianmaria Santucci (Fondazione) : “Dite che non avete applicato la delibera. Ma non è del tutto vero. Innanzitutto se il provvedimento non ha avuto seguito è solo perché noi non vi abbiamo mai votato il regolamento attuativo. Ma l’errore più grande è stato quello di mandare la lettera alle cliniche dove comunicavate i diversi criteri adottati con la delibera. Automaticamente le cliniche hanno iniziato a rivalersi sulle famiglie dei pazienti non più coperte dalla partecipazione comunale. La lettera preannuncia l’applicazione della delibera. È stato un avviso di sfratto che avete mandato a queste persone che si sono dovute indebitare per continuare a mantenere i propri parenti nelle strutture Rsa. Sono iniziati una serie di atti giudiziari, che non sono stati più rivolti al Comune ma direttamente alle famiglie. È vero che l’amministrazione ha aumentato i fondi, ma il risultato di non fare ricorso contro la Regione oggi produce il risultato che  prima avevamo dei pazienti interamente coperti dalla partecipazione statale con soldi che provenivano dalle tasse che i cittadini pagavano alla regione. Adesso i fondi vengono dal Comune e le tasse che i cittadini versano alla Regione Lazio saranno mandati a Frosinone. E non abbiamo più nemmeno il servizio. Il problema è politico. O il sindaco Michelini va da Zingaretti e trova una soluzione oppure il problema non si risolverà raschiando 50 mila euro qua e là. Mi stupisco che non ci sia stata una riunione con i consiglieri regionali”. “Non è vero, inoltre,  quello che dice il Sindaco Michelini che quello del Consiglio di Stato è un parere e non una sentenza. Si tratta di un parere che si tramuterà in sentenza. Siamo già con un piede nel baratro, serve un tavolo con la Regione. Il Comune non terrà botta. Avete sistemato il 2014 svuotando le casse comunali e ora non avete più soldi per coprire il 2015. E questo è un problema perché mentre nel 2014 potevate ancora attivare una difesa contro la Regione Lazio che ha adottato il provvedimento sulle Rsa a giugno/luglio 2014, per il 2015 non avete nessuno strumento di tutela se non quello di pagare, mentre per il 2016 non si sa nemmeno cosa bisogna fare”.\r\n\r\n“Questo evento sposterà gli equilibri di bilancio – prosegue Antonella Sberna (FI) – sono due anni che vi diciamo che ci sono punti problematici nella delibera, prima c’è stata la sentenza sull’ISEE, poi il richiamo della Regione, ora il Consiglio di Stato. E il sindaco dice che è tutto a posto”.\r\n\r\nIl ricorso alla Regione sarebbe stato fatto, secondo Giulio Marini (FI), se ancora ci fosse stata la giunta Polverini, motivando, quindi, l’inerzia del Comune con una sorta di sudditanza alla giunta Zingaretti dello stesso colore politico dell’amministrazione locale. “Se non era del vostro stesso colore sicuramente vi sareste ribellati alla decisione della Regione Lazio”, dichiara, “ora dovete prendere e andare a Roma, dovete spaccare i tavoli, non a fare le passeggiate per le Olimpiadi, ma per far sì che Zingaretti ripari il dramma che ha creato”.\r\n\r\n \r\n\r\nStesso tono Luigi Buzzi (FdI): “Governate Comune,  Provincia e Regione e dovete andare a chiedere l’elemosina. Il problema si è creato da subito ed è politico. Ve lo avevamo detto che non eravamo d’accordo con questi atti”.\r\n\r\nGianluca De Dominicis (M5S): “Vi vantavate tanto delle delibera salva bilancio e ridevate del sindaco di Civitavecchia che ha messo i soldi in bilancio. Il tetto massimo che avete stabilito nella delibera di 500 mila euro non basta e ora dovete andare alla Regione a chiedere i soldi non le Olimpiadi. Potete anche togliere delle risorse da altri capitoli”.\r\n\r\n“Il Comune di Viterbo per quanto ne so ha messo più soldi degli altri comuni anche di quello di Civitavecchia – ha replicato l’assessore al Bilancio, Luisa Ciambella –  Non pensate che siamo andati alla Regione a fare passerella”.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.