Home Politica Tajani a sostegno di Arena: “È lui il cambiamento. Amministrazione Michelini utilizzo zero dei fondi europei”
Tajani a sostegno di Arena: “È lui il cambiamento. Amministrazione Michelini utilizzo zero dei fondi europei”

Tajani a sostegno di Arena: “È lui il cambiamento. Amministrazione Michelini utilizzo zero dei fondi europei”

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VITERBO – “Giovanni Arena è il vero cambiamento per questa città”. A dirlo è Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo arrivato ieri a Viterbo per sostenere direttamente la candidatura a sindaco del forzista che in ballottaggio, il 24 giugno, dovrà vedersela con Chiara Frontini. Ad accogliere Tajani una certa folla, partita dal gazebo allestito a piazza delle Erbe e finita a fare da pubblico in un noto locale del Corso, dove il parlamentare europeo, da sempre vicino a Viterbo, ha spiegato perché, secondo lui, i viterbesi dovrebbero votare Arena. Accanto a Tajani anche gli onorevoli Paolo Barelli, Francesco Battistoni, Umberto Fusco, Mauro Rotelli, il coordinatore provinciale di Forza Italia Dario Bacocco, Giulio Marini e il giornalista Giovanni Masotti. Tra il pubblico anche il più votato in assoluto  di questa tornata elettorale con oltre 800 preferenze: Elpidio Micci, proprio di Forza Italia. “La cosa più bella da regalare ai viterbesi – ha esordito Tajani – è l’unità del centrodestra. Una cosa in cui il popolo italiano crede e che ha premiato con le elezioni politiche del 4 marzo, ma anche le amministrative, visti i risultati di Viterbo, Terni e Siena”. Stoccata, nemmeno troppo velata, ai Cinque Stelle: “Sono completamente spariti dai ballottaggi”. E sottolinea: “Votare il centrodestra, oggi, a Viterbo, vuol dire scegliere un modello di amministrazione. Arena rappresenta il cambiamento di  questa città, ha già battuto il centrosinistra e ora dovrà confrontarsi con una lista minore. Non è la stessa cosa – avverte Tajani – essere candidati del centrodestra o di una lista civica. Significa avere una città diversa rispetto agli ultimi anni. Nella città che ha in testa Giovanni, ogni cittadino, dal più giovane al più anziano sarà protagonista. Le porte del Comune saranno aperte a tutti, non agli amici degli amici – dice Tajani che tira fiato su un lungo applauso del pubblico che ascolta, per poi riprendere il suo caloroso intervento a sostegno del candidato sindaco di Forza Italia –  Arena rappresenta la garanzia di una città diversa, a misura di cittadino, più sicura, più illuminata, con più controlli per strada, con una maggiore collaborazione tra Comune e forze dell’ordine. L’amministrazione comunale dovrà anche contribuire a formare dal punto di vista culturale i giovani, educandoli al rispetto delle persone. Penso alle donne:  devono poter girare sicure per la città. Nessuno deve pensare che possano diventare oggetto di qualsiasi forma di violenza, non solo fisica. Si fermano questi comportamenti solo educando i giovani. Io ho applicato la sanzione più dura che sia stata mai inflitta a un parlamentare europeo a un deputato polacco che ha sostenuto che le donne debbano essere pagate di meno, perché esseri inferiori. Noi – prosegue Tajani – nasciamo tutti da una donna. Rispettare una donna, vuol dire rispettare la vita”. Donna, ma anche famiglia, e, dunque, giovani. Tajani parla anche di loro: “Sono loro la nostra risorsa migliore e dobbiamo impedire  che vadano via dalle nostre città. Sono loro il nostro futuro. È impensabile che un giovane debba attendere un iter burocratico di un anno per aprire un esercizio commerciale. Basta burocrazia: i giovani vanno aiutati”. E, infine, Tajani dedica un passaggio all’Europa: “Va cambiata”, dice, sottolineandone l’importanza che una realtà del genere riveste e che potrebbe avere se adeguatamente “rivista”. “Un ultimo sondaggio dice che il parlamento europeo è l’istituzione più popolare in Italia, una stima cresciuta quest’anno del 7%”, informa Tajani che guardando più sul locale afferma: “L’utilizzo dei fondi europei da parte di questa amministrazione comunale è stato pari a zero. E di cose da fare con queste risorse ce ne sono.  A Bruxelles diamo più soldi di quelli che incassiamo. Bene ha fatto Arena ad indicare ai viterbesi quanto si può fare con questi soldi che l’amministrazione uscente non ha fatto – dice Tajani sventolando un grande volantino elettorale – Ci sono progetti che riguardano le città e io farò di tutto per sostenere la prossima amministrazione affinché trovi le porte aperte in Europa”. Tajani difende poi le norme approvate: “Grazie ad esse abbiamo difeso i nostri prodotti, tra cui anche la ceramica, il Made in Italy, soprattutto ora che siamo sotto attacco di Trump.  Sui nostri prodotti non dobbiamo mollare. Con Francesco Battistoni abbiamo già difeso la nocciola della Tuscia dai tentativi dell’Olanda di produrne una nel loro paese spacciandola per viterbese”. Insomma se un’amministrazione ha rapporti forti a Bruxelles per la città si aprirebbero tutti altri scenari, è il concetto espresso da Tajani: “Questa è una città bellissima, ma pochi la conoscono, questo va cambiato”, dice, prima di toccare un altro importante tasto: “Puntare sulla formazione dei dipendenti comunali, affinché possano essere più utili per i cittadini. Nel rapporto tra questi ultimi e la macchina amministrativa dovremo dare una svolta”. Tajani, prima di concludere, torna sull’utilizzo dei fondi europei da parte dell’amministrazione Michelini: “Zero, hanno preso zero euro, diversamente da Giulio Marini sindaco”, dice ricordando i fondi Plus per poi scivolare sul tema caldo di questi giorni: “L’immigrazione”. “Non possiamo e non dobbiamo rinunciare alla nostra identità. Questa è la Città dei Papi, se ce lo dimentichiamo, nessuno ci rispetterà. Se la difendiamo: sì. Nessuno vuole cacciare chi scappa dalla guerra, ma qui devono rispettare le nostre regole, le nostre leggi, altrimenti se ne tornano a casa propria.  L’immigrazione è un problema storico: o tutta l’Europa lo prende per le corna o farà esplodere tutto il sistema”. E qui partono nuovi applausi. “Dobbiamo bloccare il flusso dalla Libia – prosegue Tajani – come è stato fatto con la Turchia, investendo la stessa somma, 6 miliardi di euro che abbiamo speso per questa tratta. Io stesso andrò in Libia e in Niger prima delle vacanze, i paesi da dove partono e dove passano i flussi più consistenti di migranti. Va data stabilità alla Libia creando un governo, come c’era prima dell’intervento di Sarkozy”. Sulla Libia Tajani plaude all’operato di Berlusconi: “Aveva fatto bene a stringere un accordo con Gheddafi. Dopo l’iniziativa della Francia abbiamo il caos”. Bloccare la rotta, stringere accordi e, terzo punto, per risolvere l’emergenza immigrazione  “realizzare un grande piano Marshall che solo l’Europa può fare spendendo decine e decine di miliardi di euro per contrastare il cambiamento climatico, la povertà, la carestia il terrorismo in questi paesi”, -prosegue Tajani che avverte:  “Se non faremo questo, nel 2050 con due miliardi e mezzo di africani avremo milioni di persone che si sposteranno e non potremo bloccarli in nessun modo. Ci accadrà quello che è successo all’esercito romano, travolto dall’invasione da Oriente.  Se non vogliamo distruggere il nostro modello di società, l’Europa non può fare finta di nulla e non guardare cosa sta accadendo nel Mediterraneo”. Con questo Antonio Tajani si congeda, ricordando che Viterbo è l’unico capoluogo della regione Lazio che va al voto quest’anno e la vittoria del centrodestra sarebbe un segnale significativo. Il presidente del Parlamento europeo lascia Viterbo prendendo, ovviamente, quell’ascensore realizzato con i fondi europei che collega piazza San Lorenzo e il parcheggio di Valle Faul rivolgendo un ultimo elogio all’ex sindaco Giulio Marini per la “spesa fatta”. Prima di arrivare a piazza delle Erbe, Tajani si era anche recato al monastero di santa Rosa per un saluto in forma privata alle suore.

 

Tiziana Mancinelli

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.