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Caso Fipronil: sequestrate uova in provincia di Viterbo e Ancona

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Uova sequestrate nella provincia di Viterbo nell’ambito dei controlli sulla contaminazione da Fipronil. Lo ha annunciato stamattina il comandante del Nas, generale Adelmo Lusi, nel corso di una conferenza stampa a Roma.

«Abbiamo svolto più di 250 accessi a stabilimenti e allevamenti di produzione di uova, centri di distribuzione, di assembramento – ha detto Lusi –  e abbiamo sequestrato più di 91 mila chilogrammi di uova”. L’operazione è stata condotta insieme alle “aziende sanitarie locali regionali».

«In provincia di Viterbo – informa Lusi – abbiamo proceduto al sequestro, perché positive alle analisi e ai rilievi compiuti precedentemente, 53 mila uova destinate ad alimentazione umana e 32 mila uova destinate ad alimentazione animale”. Un altro caso nelle ultime ore si è verificato “in provincia di Ancona, dove sono state sequestrate 6 mila uova in un allevamento con 12 mila galline ovaiole», aggiunge Lusi.

Il Fipronil è pericoloso per l’uomo se ingerito in grandi quantità. In merito Lusi tranquillizza: “Per essere nocivo deve essere assunto in grandi dosi, almeno 7 uova contaminate al giorno”.

 

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La nota stampa dei Nas: Uova contaminate dal fipronil, primi esiti dei controlli dei NAS

Le attività di controllo svolte dai Carabinieri dei NAS, attualmente in piena fase esecutiva sul territorio nazionale, hanno fatto emergere due positività di uova contaminate per presenza della sostanza insetticida denominata fipronil che si aggiungono alle altre due comunicate dal Ministero della Salute.
Le prime verifiche sono iniziate nella prima metà di agosto, a seguito dell’attivazione del sistema di allerta europeo (RASFF) per la presenza, nel circuito commerciale di alcuni Paesi del Nord Europa, di uova e prodotti derivati, risultati contaminati dal citato insetticida, il cui uso è vietato negli allevamenti di animali impiegati per produzioni alimentari destinate al consumo umano.
Il Ministero della Salute, Autorità nazionale e punto di contatto italiano per la sicurezza alimentare, ha da subito predisposto un piano di verifiche articolato su più fasi.
Una prima azione ha riguardato il rintraccio di prodotti pericolosi o sospetti provenienti dall’estero, eseguita in coordinamento tra i Carabinieri dei NAS, gli Uffici di Sanità veterinaria in area doganale, gli UVAC (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari), le Regioni e le ASL, al fine di intercettare e bloccare le merci sospette prima della loro distribuzione.
Una seconda fase sta interessando un monitoraggio sull’intera filiera del comparto degli ovoprodotti, dagli allevamenti di galline ovaiole e centri di imballaggio delle uova, fino ai prodotti finiti presenti in vendita nei supermercati, passando per gli ovoprodotti e i semilavorati utilizzati nel settore alimentare, includendo anche la carne di pollo.
I Carabinieri dei NAS hanno partecipato attivamente a tutto il sistema integrato di controllo nazionale, sia nel rintraccio dei flussi commerciali di prodotti esteri a base di uova, indicati come contaminati (sequestrando ovoprodotti liquidi o in polvere nonchè preparati per omelette e dolci destinati principalmente alla ristorazione etnica), sia nelle fasi di campionamento di prodotti nazionali disposto dal Ministero della Salute. In tale ambito, i NAS hanno eseguito, congiuntamente alle ASL ed anche in autonomia, 253 accessi ispettivi presso allevamenti, centri di distribuzione e lavorazione delle uova, industrie e laboratori di produzione di prodotti dolciari, salse e paste all’uovo, sequestrando cautelativamente oltre 91.000 kg di uova e ovoprodotti (di cui 106 Kg penalmente), in attesa dei responsi analitici dei 107 campioni conoscitivi inviati ai laboratori degli Istituti Zooprofilattici di Teramo e Roma, di cui si è in attesa degli esiti.
Con riferimento ai campioni effettuati dai NAS, i suddetti laboratori, al momento, hanno rilevato due positività al fipronil riconducibili, una in uova prodotte in Provincia di Viterbo, e una in pasta all’uovo prodotta in Provincia di Macerata.
Sono già stati operati immediati accessi presso le strutture interessate e i relativi capannoni adibiti ad area di conduzione delle galline ovaiole al fine di bloccare i lotti contaminati, ricostruirne la filiera di distribuzione e disporre immediate misure restrittive nella gestione aziendale.
Inoltre, sono in atto, su disposizione della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, ulteriori ispezioni mirate, eseguite insieme alle autorità sanitarie regionali, atte a verificare presso allevamenti la possibile detenzione illecita di farmaci o sostanze non autorizzate indebitamente utilizzate e procedere al campionamento di matrici ambientali (uova in guscio, pelle e grasso, mangimi e acque di abbeveraggio).
Nelle verifiche svolte nelle ultime ore conseguenti alla positività accertata dai  NAS di Viterbo e Ancona, gli interventi hanno consentito di sequestrare complessivamente 60.000 uova per consumo umano, 32.200 uova destinate all’alimentazione zootecnica, tre capannoni per allevamento con 26.000 galline ovaiole ed un centro di imballaggio uova.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.