Rimbalza da “Il Giornale” di oggi la notizia della possibilità di una “cellula islamista” a Viterbo. Ad accendere i riflettori sulla Città dei papi era stata la presenza di Driss Oukabir, fratello di Moussa, uno dei presunti attentatori di Barcellona, a Viterbo nel 2014, ospite di “un’impiegata”. A questo punto il quadro diventa confuso: intervistata da alcune testate giornalistiche, la donna avrebbe rilasciato dichiarazioni in alcuni casi “discordanti” che avrebbero spinto gli inquirenti ad effettuare ulteriori indagini. Si arriva così all’ipotesi lanciata proprio oggi da “Il Giornale” della possibilità dell’esistenza di una cellula islamista a Viterbo. Le notizie riportate dall’autorevole testata, si spingono oltre, per arrivare al “carcere di Viterbo”, dove, secondo “Il Giornale”, a quanto riferirebbero “fonti vicine alla polizia” avverrebbero “diversi contatti tra imam e musulmani che, poi, vengono radicalizzati. Le cronache citano di alcuni casi di espulsioni dalla città laziale”. Alcuni di questi sarebbero passati proprio dal “carcere di Viterbo”. La testata cita al riguardo un 29enne marocchino che “inneggiava ai terroristi islamici”. C’è poi il caso di un “sedicente cittadino libico, Karim Sassi, segnalato come soggetto radicalizzato” grazie ai dettami di un “ex detenuto tunisino”. Infine Hmidi Saber “arrestato perché affiliato ad Ansar Al-Sharia”, anch’egli transitato dal “carcere di Viterbo”.
Secondo Il Giornale a Mammagialla ci sarebbe “una nutrita comunità musulmana legata al centro di preghiera islamica di via Garbini“. Gli inquirenti, spiega il Giornale, starebbero indagando per capire se nella Città dei papi possano esserci dei contatti “dell’attentatore legati al mondo del terrorismo islamico“.
