Home Politica Consiglio comunale: un luogo pubblico intitolato a Nadia Benedetti e un premio alle imprese all’estero

Consiglio comunale: un luogo pubblico intitolato a Nadia Benedetti e un premio alle imprese all’estero

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Religione, terrorismo, scontro culturale: ognuno dà la sua lettura all’attentato avvenuto a Dacca, lo scorso 1 luglio, dove hanno perso la vita dieci italiani, considerando il bambino che portava in grembo Simona Monti, una delle vittime. Tra di esse anche una viterbese: l’imprenditrice Nadia Benedetti. Solo su un punto c’è totale accordo: si tratta di un evento che travalica ogni barlume di umanità, completamente scomparsa dalla coscienza di chi ha perpetrato la strage. Torturati, mutilati e infine lasciati morire dopo lunghe ore di terribile agonia. Nessun colpo di grazia, rivela l’autopsia. L’Isis ha rivendicato la strage. Le vittime sono state sottoposte a un macabro rituale ad opera di un gruppo di terroristi giovanissimi, provenienti da famiglie benestanti: figli di imprenditori, personaggi in vista. Rampolli con un futuro brillante davanti, buttato via in quella fatidica sera in cui hanno giustiziato senza pietà persone “colpevoli” di non sapere i versi del Corano. E la matassa si complica. Quel filo di sangue che abbiamo visto dipanarsi finora tra gli strati poveri ed emarginati che crescono ai confini della nostra civiltà moderna, in quartieri di periferia, ora ha preso un’altra, imprevedibile, direzione, annodando in un destino di morte anche gli eredi delle classi più agiate. E’ l’ombra scura del terrorismo che si allarga, sfuggendo a ogni previsione, attraversa  le diverse classi, oltre i confini geografici e politici, penetra come un liquido infiammante in ogni più piccola crepa del nostro sistema, per incendiarsi  nella routine quotidiana in ogni  angolo di mondo, nella nostra normalità, a caso, in un bar, in un cinema in un ristorante. Il messaggio è chiaro: nessuno è al sicuro. Oggi, sette luglio 2016, l’eco di quell’onda di terrore è entrato nel consiglio comunale di Viterbo, con il ricordo di Nadia Benedetti. La seduta si è tenuta per discutere unicamente le iniziative da adottare per rendere omaggio alla memoria dell’imprenditrice viterbese scomparsa nella tragica notte di Dacca. Il sindaco Leonardo Michelini ha proposto un premio da istituire insieme alla locale Camera di Commercio per le imprese italiane che operano all’estero,  per ricordare così l’intraprendenza, il coraggio, e la volontà di Nadia Bendetti, anche lei un’imprenditrice che ha trascorso quasi tutta la sua vita fuori l’Italia per far crescere la sua azienda. Votata all’unanimità l’intitolazione a Nadia Benedetti e alle vittime del terrorismo “religioso” una via, una piazza o un luogo pubblico. Sul termine religioso si è aperto un dibattito con il consigliere Giulio Marini che ha chiesto di toglierlo, perché secondo lui si tratterebbe esclusivamente di un atto terroristico di tale  bestialità da non poter essere ricondotto  a nessuna ‘sacralità’ nemmeno quella espressa dal Corano che,  secondo la sua lettura,  non parlerebbe di uccidere. Di opinione diversa il consigliere Arduino Troili “non volevo intervenire – ha detto il consigliere del Pd – però l’intervento di Marini mi ha indotto a farlo. Il Corano parla poco di amore. Uccidono secondo un rituale. Predicazione, conversione, spada è il loro credo.  Loro hanno lo scopo di distruggere i nostri valori. Colpiscono turisti e imprenditori. I musulmani non si integrano. Conoscevo Nadia – ha proseguito -.  Era una Donna speciale. Una macchina produttiva con una grande capacità di trasformare ogni sua idea in organizzazione e lavoro”. Stesso ricordo quello coltivato da Luigi Buzzi (FdI): è la prima concittadina che muore in un modo così barbaro – ha detto – l’ho conosciuta a venti anni e già era perfettamente integrata nell’azienda di famiglia. Sapeva che per crescere doveva portare la sua azienda all’estero. Lo ha fatto con successo esportando il made in Italy e creando lavoro. Questa non è una guerra religiosa, ma pseudo religiosa, può colpire ovunque, al bar, al ristorante, nella metropolitnaa, al cinema”. “Una guerra alla globalizzazione e all’accettare l’altro”, l’ha invece definita la consigliera Melissa Mongiardo (Pd). Ha ricordato, invece, le vittime che ogni giorno il terrorismo miete in ogni angolo di mondo il consigliere Sergio Insogna (Gal): “le stragi sono diventate un problema quotidiano nel mondo. La politica ha delle responsabilità. Deve essere più chiara e meno ipocrita, invece di andare a braccetto con chi vende armi. Siamo tutti pronti a metterci la bandiera francese – ha proseguito – ma dimentichiamo che ogni giorno in Africa ci sono migliaia di bambini che vengono massacrati, ma non rendiamo omaggio alla loro memoria nello stesso modo”. Interventi per esprimere cordoglio per la strage di Dacca anche da parte della consigliera Antonella Sberna (FI), Daniela Bizzarri (Pd), Mario Quintarelli (Pd) Paolo Moricoli (Mo.Ri.). Chiara Frontini (Viterbo2020) ha invece aperto un interrogativo che tocca il cuore del fenomeno terrorismo. “Perché ragazzi benestanti con una vita davanti, piena di soddisfazioni e obiettivi allettanti, hanno buttato tutto dalla finestra? I terroristi che abbiamo visto all’opera negli ultimi attentati erano di seconda, terza generazione, europei. Cosa è successo perché si trasformassero in assassini? Noi che abbiamo una funzione istituzionale dobbiamo essere consapevoli del fatto che possiamo influenzare i giovani, e dobbiamo farlo in modo positivo, per evitare che anche intorno a noi possa germogliare il seme della violenza”. Le conclusioni sono toccate al sindaco che ha proclamato il lutto cittadino e lanciato la proposta del  premio per le aziende italiane all’estero in memoria di Nadia Benedetti. “Non possiamo arretrare rispetto ai valori che abbiamo conquistato nei secoli – ha detto Michelini -.Dobbiamo diventare consapevoli del fatto che, purtroppo, il terrorismo è entrato nella vita quotidiana e che sempre più spesso dobbiamo fare i conti con questi atti terribili. Ma non dobbiamo rinnegare l’importanza dell’integrazione. Questa è la risposta che dobbiamo dare al terrorismo. Questi sono crimini contro i valori, contro l’umanità e contro un progetto economico. Gli italiani uccisi erano tutti imprenditori. Lo era Nadia. Una cittadina speciale. Una che ha creato una struttura importante in un momento difficile e in un paese complicato. Era consapevole del pericolo ma non ha rinunciato al suo progetto”. In sua memoria domani, venerdì 8 luglio, è stata dichiarata giornata di lutto cittadino, in occasione delle esequie.  “Interpretando i sentimenti della popolazione viterbese, profondamente colpita dall’efferato e vile atto terroristico – si legge nella delibera sottoscritta dalla giunta di Palazzo dei Priori – l’amministrazione comunale intende manifestare a livello istituzionale la propria corale partecipazione al dolore dei familiari e della Città tutta. Una giornata di lutto cittadino in segno di cordoglio e di vicinanza dell’intera Città alla famiglia Benedetti, per la prematura e tragica scomparsa di Nadia”. La giornata di lutto si svolgerà secondo la seguente modalità: bandiere a mezz’asta o abbrunate nelle sedi degli uffici pubblici, un minuto di silenzio negli uffici comunali e prima dell’inizio di ogni manifestazione pubblica, culturale o sportiva, in programma sul territorio comunale. Gli esercenti commerciali avranno la facoltà di sospendere la propria attività durante le esequie.\r\n\r\nAll’apertura della seduta un minuto di silenzio in memoria delle vittime dopo il discorso del presidente del consiglio, Marco Ciorba, che ha ricordato tutti i nove italiani uccisi: Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. Un pensiero è stato rivolto al piccolo che Simona Monti portava in grembo e che non vedrà mai la luce. La decima vittima della strage di Dacca.\r\n\r\n \r\n

Tiziana Mancinelli

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.