Home Attualità Daspo e sicurezza a Prato Giardino. Anche viale Trento in “lista”. Michelini: “Spesso è bivacco di migranti. Comunicheremo ai centri di accoglienza le misure in arrivo”
Daspo e sicurezza a Prato Giardino.  Anche viale Trento in “lista”. Michelini: “Spesso è bivacco di migranti. Comunicheremo ai centri di accoglienza le misure in arrivo”

Daspo e sicurezza a Prato Giardino. Anche viale Trento in “lista”. Michelini: “Spesso è bivacco di migranti. Comunicheremo ai centri di accoglienza le misure in arrivo”

0
0

La presa di posizione del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza inizia da Prato Giardino: l’area verde, di grande rilevanza storica, ma anche urbanistica, essendo collocata al centro della città, crocevia dell’itinerario di tantissimi ragazzi che ogni mattina vanno a scuola, ma anche di famiglie, o più semplicemente cittadini alla ricerca di “un’isola” verde tra il cemento di città, sarà presto oggetto di misure speciali.

L’area è anche finita al centro di ripetuti interventi da parte delle forze dell’ordine, finalizzati alla repressione di “fenomeni di spaccio” all’interno di un quadro oramai di indicibile degrado non solo ambientale, ma anche dal punto di vista della sicurezza. L’area, recentemente, spicca tra le mete privilegiate,  ma non è l’unica, di un quotidiano “bivacco”.

A confermarlo è lo stesso sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini: “C’è un quotidiano e generale bivacco a Prato Giardino, come riferiscono anche gli stessi visitatori.  Mi dicono che spesso sono i migranti a stazionare lì. Sono stati fatti anche dei verbali, e individuate pure situazioni di spaccio”.

Il fenomeno, oramai sempre più evidente e preoccupante, in pieno centro cittadino, ha fatto scattare l’adozione di misure speciali all’interno del tavolo del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico che si è tenuto lunedì.

Il primo atto concreto sarà una “modifica del regolamento comunale – dice Michelini – per l’introduzione del Daspo. Il migrante che sarà segnalato, sarà automaticamente accompagnato fuori dalla città e perderà tutti i requisiti di rifugiato politico”. Per finire sotto la tenaglia del Daspo basterà: “rendersi autori di comportamenti in qualche modo perseguibili”. Tra questi anche “il bivacco”, dice il sindaco. Ovviamente lo stazionamento di aggregazioni più o meno numerose, o di singoli, dovrà assumere delle connotazioni tali da far scattare da parte delle Forze dell’ordine i dovuti provvedimenti di allontanamento. “Le misure che stiamo per adottare saranno comunicate anche ai gestori dei centri di accoglienza – continua il primo cittadino – Il fine di queste misure è sensibilizzare il migrante a comportamenti più urbani, con la previsione di norme repressive che possono scattare in caso contrario”.

Tra i “punti sensibili” a Viterbo non ci sarà solo Prato Giardino, ma anche tutti “i parchi e i giardini pubblici, così come le scuole e tutta l’area all’interno delle mura” spiega Michelini che starebbe considerando anche l’”inserimento, tra le zone sensibili, di Viale Trento”, situata anch’essa nel cuore della città, a pochi metri da Prato Giardino, dove si trova la stazione ferroviaria e la biblioteca provinciale. “Inseriremo tutte le zone previste dalla normativa – assicura Michelini – Il nuovo regolamento con l’inserimento delle misure di sicurezza stabilite  dal ministro Minniti è allo studio in commissione e presto approderà in consiglio comunale – afferma il sindaco Michelini -. Mi auguro che al più presto possa essere adottato. Esso, con il recepimento della nuova normativa sulla sicurezza, darà la possibilità al sindaco, e ancora di più alla Questura, di adottare le dovute misure a fronte di certi comportamenti”. Già da oggi, invece, a Prato Giardino potrebbe arrivare il “taglio delle siepi richiesto dalla Questura – informa il sindaco – per migliorare la visibilità nel parco cittadino. Intensificheremo anche il numero delle telecamere, migliorando il collegamento con la Questura. Avremo maggiore sorveglianza da parte delle forze dell’ordine e della polizia locale, ma anche personale in borghese”.

In merito alla presenza di migranti in città, Michelini commenta: “Debbono essere impegnati in attività lavorative socialmente utili, senza corrispettivo. Devono aderire a un progetto di integrazione fatto anche di impegno civile. Nella riunione del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico – dice il sindaco – ho spinto molto affinché i gestori si confrontino con Prefettura e Comune per proporre soluzioni di utilizzazione per finalità sociali”.

Alla domanda se questo modello di accoglienza funzioni o meno, Michelini risponde: “Così non c’è integrazione. E anche il numero limita il processo di integrazione.

Ma anche se fossero pochi, non si può pensare che possano inserirsi, lasciandoli tutto il giorno al telefonino. Forse c’è un’integrazione parziale: insegnano loro la lingua e le norme civili. Ma dobbiamo fissare delle regole.

Ci deve essere un impegno per finalità sociali, vanno occupati durante il giorno. Credo che ora ci sarà un cambio di passo. Il Prefetto, o chi per lui, chiamerà i gestori per attivare con i sindaci dei progetti di utilità sociale”.

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

 

© Riproduzione riservata

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.