Home Politica Prato Giardino, Marini: “Il consiglio stanzia 100 mila euro, la giunta non esegue”. Torna l’idea di un’area di sgambatura per cani, bocciata anni fa.
Prato Giardino, Marini: “Il consiglio stanzia 100 mila euro, la giunta non esegue”. Torna l’idea di un’area di sgambatura per cani, bocciata anni fa.

Prato Giardino, Marini: “Il consiglio stanzia 100 mila euro, la giunta non esegue”. Torna l’idea di un’area di sgambatura per cani, bocciata anni fa.

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Tra il dire e il fare c’è di mezzo: il bilancio comunale. Di belle parole per Prato Giardino se ne sono spese molte. Ma di euro molti meno. Ed è questo il problema della villa comunale nel centro cittadino. È sempre centrale nei discorsi degli amministratori, ma non nelle politiche di bilancio. E quello finanziario è il vero terreno dove emergono le reali “priorità” che stanno a cuore all’amministrazione comunale in carica, tanto da metterci, oltre la faccia, pure i soldi. Guardando i capitoli di bilancio di questi anni, appare chiaro che la riqualificazione di Prato Giardino non è in cima alla lista delle cose da fare. Della reale cifra necessaria al suo completo recupero: vegetazione, arredo, impianto idraulico, si sono visti solo spiccioli. Semmai ci fosse bisogno di provarlo,  basti pensare ai 100 mila euro che un consiglio comunale straordinario dell’anno scorso aveva deciso, all’unanimità, di destinare al recupero del parco. Cifra “evaporata” verso altri “argomenti” di bilancio e mai spesa per ciò che aveva indicato il consiglio comunale. È l’analisi impietosa che evidenzia Giulio Marini, consigliere comunale di opposizione, nonché ex sindaco di Viterbo: “Su Prato Giardino il consiglio comunale ha bocciato l’esecutivo. Nel 2016 un consiglio straordinario decise di stanziare 100 mila euro per la manutenzione straordinaria del parco. Una decisione votata all’unanimità, sindaco compreso, a cui la giunta non ha mai dato seguito. E il presidente della giunta è sempre il sindaco. Se l’esecutivo disattende la volontà unanime del consiglio, cosa stiamo a fare noi consiglieri? È vero che non c’è una sanzione amministrativa per la giunta che non mette in atto ciò che dice il consiglio. Ma una sanzione politica, sì. Ed è che il consiglio comunale boccia la giunta. Quei 100 mila euro non sono mai stati spesi né appostati”, continua Marini.

Se quei soldi fossero finiti nella riqualificazione di Prato Giardino, forse oggi il parco comunale offrirebbe meno zone d’ombra, favorevoli a situazioni oltre il confine della legalità. Non a caso la Questura ha chiesto, secondo quanto riferito dal sindaco Michelini, taglio di siepi e installazione di telecamere. Ma la vera condanna di Prato Giardino è stata il degrado ambientale che ha allontanato progressivamente dall’area i cittadini, le iniziative culturali, le aggregazioni di persone impegnate in qualcosa di socialmente positivo e di valorizzazione del luogo. A poco, a poco, è diventata un’area abbandonata, sempre più deserta, e dunque, un luogo ideale per chi può mettere in atto indisturbato, al riparo dagli occhi della comunità civile, comportamenti contro la legge, l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo è il presente di Prato Giardino. E alla luce di esso, risuonano di altre valenze certe idee scartate in passato, spingendo a rivalutare certe posizioni come quella, per esempio, di  bocciare un’area di sgambatura per cani che, invece, oggi avrebbe assicurato una frequentazione continuativa del parco da parte di chi ha un animale. “Era stata promossa una petizione per la realizzazione di un’area per la sgambatura dei cani – dice Francesco Simoncini ex consigliere comunale delegato al benessere degli animali durante il mandato Marini – non fu mai approvata perché alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza si opposero al progetto. Forse temevano che si accumulasse sporcizia”, dice Simoncini, prospettando un timore che, visto con il senno del poi, alla luce della situazione in cui versa Prato Giardino ora, risuona di un eco beffardo e tristemente ironico.  “C’era stata una delibera con il mandato Gabbianelli che vietava l’ingresso ai cani alle aree verdi attrezzate per bambini e ai luoghi di interesse storico – dice Simoncini -. Ero riuscito a far decadere il vincolo comunale, ma al momento di votare la delibera per l’area di sgambatura a Prato Giardino, il consiglio comunale non approvò. È mancata la volontà politica. Alla luce delle situazioni che si verificano oggi a Prato Giardino, mi chiedo se quel progetto, oggi, si sarebbe potuto rivelare un deterrente”.

Il “senno del poi”, del resto, è sempre il miglior consigliere, se esistesse una macchina del tempo. Ma indietro non si torna. Per il futuro, però, l’area di sgambatura per cani potrebbe tornare attuale, come idea per riportare gente a Prato Giardino e riaccendere i riflettori della vita cittadina sul parco. Lo chiede l’associazione Mi Fido di Fido: “Visto che si parla molto di restyling di Prato Giardino – dice il presidente Cristiano Zappi – perché non riconsiderare l’idea di realizzare un’area per la sgambatura dei cani? All’epoca in molti sostenemmo la petizione popolare per il progetto”.  Alla luce del destino di abbandono a cui è andato incontro in questi anni  Prato Giardino, anche l’ex sindaco Giulio Marini riconsidera l’idea: “Approvammo un’area di sgambatura per cani alla Grotticella – dice -. Purtroppo questa amministrazione non ha dato seguito al progetto. Su Prato Giardino c’era il problema del vincolo della Sovrintendenza – ricorda Marini – la villa comunale è un bene storico. Forse all’epoca è mancato anche un certo tipo di approccio culturale. Il vincolo è sulle opere fisse. Pensando però a una realizzazione che sia consentita dai vincoli, rispettosa dell’ambiente, che riesca, anzi a valorizzarlo, l’area di sgambatura potrebbe tornare attuale. Sicuramente è un’idea che favorirebbe la frequentazione del parco da parte di numerose persone, dato che in molti hanno un cane. Si potrebbe realizzare in una zona secondaria del parco, dove i proprietari possano condurre in tutta tranquillità il proprio cane senza disturbare altri fruitori dell’area. Credo che oggi si possa riconsiderare l’idea, anche alla luce di soluzioni più moderne frutto di un’altra sensibilità ambientale. Considerando quante persone possiedono un cane, a mio avviso la presenza di un’area di sgambatura  potrebbe ripopolare il parco velocemente”. E chissà, quindi, che non sia il miglior amico dell’uomo a restituirgli questo prezioso spazio cittadino.

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

 

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.