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La politica pensa alle elezioni e l’erba cresce

La politica pensa alle elezioni e l’erba cresce

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VITERBO – Da una parte c’è la politica che discute, cerca consensi, mostra forte vitalità, concentrata, sembrerebbe, a farsi più giudicare per quello che farà, piuttosto che per quello che dovrebbe avere già fatto, dall’altra c’è una città abbandonata. L’immagine di una “realtà” fuori dalla “bolla” delle speculazioni della politica. Una città distante, silenziosa, indifferente, rassegnata, divorata in ogni angolo da un manto erboso che cresce a dismisura, inghiotte marciapiedi, scala i muri, quasi volesse estinguere il mondo civilizzato. È vero, sono giorni di pioggia, e la vegetazione cresce a dismisura. Ma non era possibile intervenire? Lo spettacolo offerto da zone centralissime della città, è semplicemente irritante. Nel giardinetto di via Vicenza il verde selvaggio ha addirittura quasi ricoperto le panchine. Lo spettacolo non cambia se si prosegue verso via Genova. Qui grosse chiome d’erba rigonfie sono fuoriuscite dalle aiuole e mangiano rapidamente metri di marciapiedi. Anche gli spazi verdi all’interno dello spartitraffico assomigliano sempre più a una giungla che si ribella al cemento e si libera, come impazzita, dalle maglie delle geometrie urbane, per andare a formare un quadro di bizzarra natura al traffico cittadino.   Proseguendo verso il Murialdo è tutta un’esplosione di verde scomposto. Il giardinetto di fronte al Comando della Polizia municipale pare più un parco avventura, nel senso che non sai a cosa vai incontro addentrandoti nella fitta macchia verde, che un sicuro parco cittadino dove portare i figli o il cane. Uno spettacolo indecoroso che andrebbe spiegato, prima di impegnarsi in promesse future su ciò che, sembrerebbe, non si è in grado di assicurare come la più semplice e ordinaria manutenzione cittadina.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.