Home Politica Parco canile, associazioni: «Ringraziamo i consiglieri che hanno fatto scelta di buonsenso, da altri sparate indecorose»

Parco canile, associazioni: «Ringraziamo i consiglieri che hanno fatto scelta di buonsenso, da altri sparate indecorose»

0
0

Il parco canile è salvo, ma il canile municipale in località Novepani ancora no. All’indomani dell’approvazione dell’ordine del giorno a firma di Francesco Serra (Pd) e Maria Rita de Alexandris (Viva Viterbo), sposato poi anche da tutta l’opposizione, che ha definitivamente sancito l’indirizzo di realizzare un parco canile a Novepani, il futuro dei cani ospitati nella struttura pubblica inizia ad apparire più roseo. Non si può dire, però, lo stesso del loro presente, sul quale incombe la mannaia delle prescrizioni Asl.\r\n\r\n«L’azienda sanitaria locale, infatti, a giugno del 2016 ha intimato al Comune di fare degli interventi per regolarizzare il canile – raccontano i rappresentanti delle associazioni: Francesco Sterpa, Alessia Buzzavo, Roberta Filoscia, e Antonella Bruni del servizio veterinario locale – A distanza di quasi un anno, nulla, però è stato fatto. Il termine ultimo concesso dalla Asl è giugno 2017. Se a questa data il Comune non avrà regolarizzato il canile, c’è il serio rischio che esso possa dover chiudere, con il conseguente trasferimento dei cani in altre strutture a spese sempre del Comune».\r\n\r\nSe da un lato, quindi, i rappresentanti delle associazioni festeggiano l’approvazione del parco canile, per cui dicono:  «Vogliamo ringraziare i consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno portato avanti questa battaglia»  dall’altro lanciano un grido di allarme.\r\n\r\nLa situazione attuale del canile di Bagnaia non sarebbe proprio delle migliori. «Da settembre 2016 – dice Francesco Sterpa di Amici Animali – non arrivano più gli antiparassitari. Qualche giorno fa mi hanno rassicurato, dicendomi che dovremmo averli per aprile ».\r\n\r\nCi sono poi le prescrizioni della Asl alle quali il canile municipale deve essere tempestivamente adeguato. «È da giugno – continua Sterpa – che la Asl ha detto al Comune di fare degli interventi sul canile per regolarizzarlo, siamo ad aprile 2017 e Palazzo dei Priori non ha ancora fatto nulla. Si tratta, tra l’altro, di interventi risibili. Se non saranno effettuati a giugno, il canile rischia di essere chiuso. Dove andranno i cani? Non ci sono altri canili pubblici. Bisognerebbe ricorrere ai privati, pagando quei servizi che oggi, invece, i volontari fanno gratis».\r\n\r\nProprio su quest’ultimo aspetto,  le associazioni hanno sentito l’esigenza di fare chiarezza in merito ad alcune dichiarazioni fatte da alcuni consiglieri comunali nella seduta di martedì scorso. «Sono rimasta basita – dice Alessia Buzzavo di Mi Fido di Fido – quando ho sentito il sindaco Leonardo Michelini parlare di gestione onerosa alle associazioni di volontariato. Ma non è possibile dire una cosa del genere. I volontari non hanno un costo, prestano la loro attività gratis. Il Comune ha la gestione diretta del canile municipale di Bagnaia, e dispone di tutto ciò che può necessitare ai cani, dal mangime al servizio veterinario. Anche con il parco canile la gestione rimarrà come è adesso, devono semplicemente continuare a fare quello che hanno sempre fatto. Le associazioni di volontariato faranno volontariato. Bisogna fare chiarezza su queste cose, perché in consiglio comunale abbiamo ascoltato da alcuni consiglieri delle affermazioni che ci hanno lasciato sbigottiti».\r\n\r\nMolto scalpore ha suscitato, per esempio, l’affermazione   di Christian Scorsi (Pd) che ha parlato di «una gestione pubblica che costa al Comune circa 800 mila euro all’anno».\r\n\r\n«Sparano numeri sballati – dice ancora Buzzavo –  facendo pensare all’opinione pubblica che si spendano tutti questi soldi per il canile di Bagnaia. I consiglieri dovrebbero essere i primi a dare le informazioni corrette».\r\n\r\nLa cifra spesa annualmente per il mantenimento dei cani, infatti, non riguarda solo il canile di Bagnaia, ma anche una serie di canili privati e, comunque, la cifra citata da Scorsi sembrerebbe un generoso arrotondamento in eccesso di quella più volte comunicata da assessori e consiglieri.\r\n\r\n«Parlano e straparlano con assoluta ignoranza, intesa come non conoscenza, a volte nemmeno giuridica, delle cose – dice Antonella Bruni –  Ho visto il consiglio in streaming e purtroppo mi sento di dire che è stato uno spettacolo indecoroso. Non ci dobbiamo abituare alla mediocrità generalizzata di questo momento storico. Vedere gente inconcludente che parla e straparla, che gestisce l’istituzione assembleare come una riunione condominiale, credo debba indignarci tutti.  Il parco canile, purtroppo, ci ha dato la fotografia di  alcuni amministratori senza nessuna conoscenza delle dinamiche amministrative e procedurali, né delle materie sulle quali  si presentano a discutere in consiglio. Supplisce, però, il delirio di onnipotenza alla “Marchese del Grillo: io so io e voi non siete niente”.  Bisognerebbe ricordarsi più spesso  continua Bruni – che l’amministrazione pubblica, in tutte le sue forme, è pagata dai cittadini. Sono loro il datore di lavoro del sindaco, dell’assessore Ciambella e di tutti gli altri. Ho sentito delle boutade incredibili, solo per fare colpo sulla gente, si sono sparati 700, 800 mila euro buttati lì solo per impressionare l’opinione pubblica e arrivare al luogo comune: ‘con tanta gente che muore di fame”. La gente è impoverita anche grazie all’insipienza di amministrazioni come questa. Per favore, quindi, non facciamo come Miss Italia, che vuole risolvere la fame del mondo, perché alcune dichiarazioni che ho sentito, stanno su questo livello. Siamo molto felici per l’ordine del giorno che è stato votato e per questo ringraziamo quei consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno permesso di ottenere questo risultato. La città, tramite il consiglio, ora si è espressa, ha detto alla giunta cosa deve fare. Noi vigileremo. Intanto, però, è importante riuscire a mantenere in vita il canile, provvedendo alle necessità basilari».\r\n\r\nAnche Bruni torna sull’urgente necessità di «adeguare il canile alle prescrizioni della Asl» e sottolinea l’importanza che in «questo nuovo corso » avviato dall’approvazione dell’ordine del giorno sul parco canile, «le associazioni animaliste vengano coinvolte e rese partecipi, mettendole, così, nella condizione di portare il loro contributo anche di idee e indicazioni, a partire dall’attivazione della consulta, altrimenti non ha senso che il sindaco affermi che siamo una risorsa».\r\n\r\n«Le persone non si incontrano in piazza» dice Bruni relativamente all’ultimo confronto con l’assessora Ciambella in piazza del Comune durante una manifestazione organizzata dai volontari per sollecitare la realizzazione del parco canile. «Un segno formale di ulteriore decadimento – prosegue –  non si è mai visto un assessore, un rappresentante istituzionale, ricevere per strada le persone. Ci auguriamo che in futuro le associazioni possano essere ascoltate nelle sedi opportune, e che non si ritenga una gentile concessione».\r\n\r\nRiguardo alla discussione che si è tenuta in consiglio comunale, Roberta Floscia, presidente di Musi Sereni, si sofferma sul project financing: «Il Comune – spiega – delega un ente o un privato a fare un qualcosa, in questo caso costruire un canile. Ovviamente il privato investe dei soldi sui quali si attende un utile dalla gestione del canile. Le entrate economiche, per lui, sono i soldi che il Comune paga per il mantenimento dei cani.  In una gestione privata, piuttosto che pubblica, di questo tipo, chi ci assicura che l’imprenditore per massimizzare l’utile non cerchi di aumentare i cani ospitati, per esempio non favorendo le adozioni, e diminuire le spese, ossia minore quantità e qualità dei servizi? Non andrà solo a discapito degli animali. Nel project financing saranno i cittadini a pagare per i cani ospitati. La battaglia che stiamo facendo è nell’interesse anche di tutti loro».\r\n\r\n«I consiglieri che hanno lottato per parco canile, hanno fatto una battaglia di buon senso – aggiunge Francesco Sterpa -. La loro è stata una scelta di civiltà, tenendo anche conto di tutta la legislazione che sta fiorendo in questo campo nella direzione di favorire la nascita di strutture più moderne, rispetto ai canili tradizionali. Non sono convinto che abbiamo risolto tutto, ma nel consiglio comunale di martedì abbiamo fatto un primo passo. Speriamo che non ci siano ripercussioni o ripicche da parte di chi si sente sconfitto. Fare politica significa anche non arrivare a questi ultimatum generali, si discute e ci si vede prima, cercando di trovare un punto di incontro » dice Sterpa riguardo all’ostinazione con cui, fino alla fine, è stato portato avanti un muro contro muro dai pochi contrari verso i tanti favorevoli alla realizzazione del parco canile.\r\n\r\nSterpa torna anche sul vincolo idrogeologico: «Sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di Troili, probabilmente nessuno lo ha informato dell’esistenza dei certificati che attestano l’inesistenza del rischio di inquinamento delle acque».\r\n\r\n \r\n\r\n(In foto da sinistra: Roberta Filoscia, Antonella Bruni, Alessia Buzzavo)\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.