Home Politica Presentazione ufficiale del Movimento Animalista a Viterbo, Bruni: “Dal 2011 governi imbarazzanti sull’animalismo”

Presentazione ufficiale del Movimento Animalista a Viterbo, Bruni: “Dal 2011 governi imbarazzanti sull’animalismo”

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Presentazione ufficiale del Movimento Animalista di Michela Vittoria Brambilla oggi (11 novembre ndr) in tutti i comuni capoluogo d’Italia.

Anche a Viterbo: “stesso giorno, stessa ora”, scandisce la responsabile provinciale, Antonella Bruni, nell’odierna conferenza stampa, al suo fianco il coordinatore regionale Daniele D’Annibale che, tra le tante province “ha scelto di venire a Viterbo”, dice Bruni  dando subito un segnale chiaro dell’importanza del gruppo locale. Sono intervenuti anche il coordinatore comunale di Forza Italia, Giovanni Arena e i consiglieri comunali azzurri Giulio Marini e Antonella Sberna. Il coordinatore comunale della Lega, Enrico Contardo, ha mandato i suoi saluti.

Con la nascita del Movimento Animalista: “Abbiamo colmato un vuoto che riguarda i nostri amici più deboli, gli animali – dice D’Annibale – ci sono tantissime cose che non vanno sia a livello nazionale, sia regionale”. Interessarsi di animali, significa anche pensare alle persone, tantissime, che ne hanno almeno uno.  “La legge 189 del 2004, varata sotto il governo Berlusconi, uno dei pochissimi in Italia a preoccuparsi della tutela degli animali, era fino a qualche anno fa una norma all’avanguardia – spiega D’Annibale – Ora non più. Ci sono nuove consapevolezze. Difficilissimo vedere andare in galera qualcuno che abbia ucciso un animale”. Da qui la necessità di intervenire sul quadro normativo, e quindi entrare nelle istituzioni. “Non ci occuperemo solo degli animali in senso stretto. Vogliamo riformare una serie di situazioni a livello politico e nazionale che miglioreranno organizzazione, regolamenti e leggi. Il nostro programma è molto vasto. Tocca molti punti importanti per una nuova politica – prosegue -.  Per questo ci auguriamo che le nostre idee entrino sempre di più nelle case degli italiani che pensano sia necessario un cambiamento non solo per i diritti degli animali, ma di tutte le categorie più deboli. Ci sono milioni di persone in Italia che vivono sotto la soglia di povertà. Per molte di esse un animale è spesso l’unico affetto che hanno.  Le istituzioni abbandonano queste persone e anche i loro animali. Noi vogliamo intervenire anche in queste situazioni”, prosegue D’Annibale, prima di bacchettare il governo in carica. “La legge nr. 34 del 1997 prevedeva una sanzione di 51 euro per il proprietario di un cane non microchippato – spiega-.  Il Pd a fine luglio ha portato questa multa a 308 euro. Noi avremmo preferito una campagna di sensibilizzazione prima di bastonare. È ora di smetterla di mettere le mani in tasca agli italiani, senza mai aiutarli, ma facendo finta di fare gli animalisti senza risolvere i problemi”.  Il Movimento animalista la pensa diversamente.  Noi veniamo dal basso, io faccio volontariato da 29 anni e sono una guardia zoofila. Nel mio staff c’è gente che lavora con gli animali, che gestisce rifugi, che fanno i veterinari. Sappiamo quali sono le criticità del settore e vogliamo intervenire”.

Andiamo a colmare un vuoto – spiega Antonella Bruni – la sensibilità animalista che pervade la società civile non ha avuto risposta dai governi degli ultimi anni. Nella migliore delle ipotesi abbiamo visto un atteggiamento di indifferenza, nella peggiore il sostegno a lobby contro interessate all’animalismo. Non vogliamo più delegare questa materia, vogliamo occuparcene direttamente. A Viterbo abbiamo fondato questo movimento con associazioni e persone che da anni lavorano sul territorio. La nostra presenza nelle istituzioni ci permetterà di intervenire sulle cose che non funzionano. Agire sul quadro normativo è fondamentale, altrimenti gridiamo alla luna, senza riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. I governi che si sono succeduti dal 2011 sono stati imbarazzanti. Abbiamo assistito addirittura alla depenalizzazione decisa dal governo Renzi  per i reati più gravi verso gli animali. Non c’è più nessun tipo di punizione. Guardiamo il caso del cane Angelo che pure ha trovato un magistrato molto attento e rigoroso, ma ha potuto applicare solo quello che gli era consentito. Di più non c’era. Noi vogliamo più giustizia per tutti per avere un paese  e una città migliore. Siamo un partito moderato e liberale. Questo non significa che le nostre idee non siano ferme e decise. Come dice il presidente Tajani non c’è bisogno di strillare”, afferma Bruni.

Il Movimento animalista eredita il lungo attivismo della sua leader Michela Vittoria Brambilla, e in tal senso non può considerarsi nato ieri. “L’onorevole – spiega Bruni – solo nell’ultima legislatura ha presentato 45 proposte di legge, tra cui la modifica del Codice penale per i delitti contro gli animali, la detraibilità delle spese sostenute per cure veterinarie. Avere un cane oggi non è un lusso. Per molti è un affetto, a volte l’unico. Dobbiamo garantire un minimo di assistenza sanitaria soprattutto alle persone meno abbienti che ne hanno uno.  Più del 60% dei pensionati hanno un animale d’affezione. Dobbiamo dare loro una riposta, non possiamo spolpare i cittadini. L’onorevole Brambilla ha anche proposto norme per la riabilitazione con l’utilizzo del cavallo, e per riconoscerlo come animale d’affezione. Ci sono proposte anche per la modifica della macellazione. Ora è consentito all’interno dei mattatoi la possibilità di macellare senza lo stordimento, consentendo così la macellazione islamica, contraria al nostro modo di pensare. Chi viene nel nostro paese deve rispettare le nostre leggi, sennò non ci viene, non è obbligato. Se viene qui e si comporta bene, lo accogliamo. Non vedo perché le nostre strutture, regolate dal nostro ordinamento, debbano lasciare spazi di questa natura, contrari al nostro modo di vedere”.

A monte del processo di riforma giuridica perseguita dal Movimento animalista c’è l’elevare a rango costituzionale la qualità di animali quali essere senzienti.

Chi uccide un animale non solo offende il senso comune, ma spezza una vita. È questo il passo avanti che vogliamo fare”, dice D’Annibale.

Scende sul piano locale Antonella Bruni: “Sul randagismo nessun progresso. In prima linea ci sono le associazioni. Mi Fido di Fido e Musi Sereni quest’anno sono riuscite a fare tra le duecento e le trecento adozioni con tanto di controllo post affido e un lavoro costante. I Comuni devono uscire dal concetto che tutto ciò che si muove nel mondo della società civile e dell’associazionismo  sia il nemico”, dice ancora Bruni, correndo con il pensiero alla realizzazione del parco canile, a loro dire fermo al palo, nonostante  il voto favorevole del consiglio comunale. C’è poi l’argomento della caccia per la quale, per ora, si parla di correttivi, pur non escludendo  l’idea di arrivare in futuro alla sua totale abolizione. I punti per ora previsti sono: “Divieto di caccia con richiami vivi, il rinnovo del certificato medico di idoneità alla caccia  per gli over 60, l’incremento della tassazione regionale per il rilascio all’abilitazione dell’esercizio venatorio. Chiunque deve poter andare nei boschi senza il timore di venire impallinato”, dice D’Annibale, quindi “caccia vietata nel week end”, è la proposta, considerando che si tratta anche di un’attività “inquinante – prosegue – pensate alle tonnellate di piombo rilasciate in natura ogni anno. Per non parlare dei 130 morti negli ultimi cinque anni per incidenti di caccia, ma si continua a fare finta di nulla per incassare la quota di iscrizione. Tutto ciò è inaccettabile”. C’è poi la questione della sperimentazione animale: “Ci sono dati orribili al riguardo”, commenta Bruni, mentre D’Annibale precisa: “pensate che i topi utilizzati come cavie hanno la fase Rem, cioè sognano”. Per gli animali, insomma, ce ne sono di cose da fare, “pensiamo anche al settore della moda”, dice Bruni. Animalismo vuol dire anche habitat e quindi ambiente: “L’Italia – dice D’Annibale è il paese europeo che è cresciuto di meno nel 2015 per investimenti in ricerca sulle energie rinnovabili”. L’animalismo, dunque, non mancherà di aprire questioni politicamente interessanti.

 

Tiziana Mancinelli

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.