Home Attualità Rsa, il Consiglio di Stato apre un ombrello a difesa dei beni dei malati. L’opposizione chiede i dati del rimborso

Rsa, il Consiglio di Stato apre un ombrello a difesa dei beni dei malati. L’opposizione chiede i dati del rimborso

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Rsa, non si è mai smesso di parlarne, dal momento delle sforbiciate ai contributi pubblici. Nell’epoca dei tagli, nemmeno i malati la fanno franca. L’austerità, del resto, non guarda in faccia a nessuno. E così dopo la riduzione del contributo della Regione al sostenimento della retta, anche il Comune di Viterbo aveva adottato la famosa delibera 142/2015 che restringe il campo degli aventi diritto all’aiuto comunale. Un errore. Ribadito proprio in questi giorni dal Consiglio di Stato che ha stabilito come unico criterio per la determinazione dei beneficiari dei contributi pubblici comunali il reddito Isee, indipendentemente dal patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto dalle  famiglie. Che ora esultano, dopo le tante proteste. La delibera di giunta comunale “affondata” dal Consiglio di Stato prevede, in particolare, che il Comune non concorre al pagamento della quota per la parte di propria pertinenza, nel caso in cui: “rimanga  in disponibilità  del ricoverato  un patrimonio immobiliare e/o mobiliare; qualora non rimanga in disponibilità del ricoverato un patrimonio immobiliare e mobiliare  ma vi siano   parenti tenuti all’obbligo di prestare gli alimenti  ai sensi dell’art. 433 del Codice Civile” recita la delibera 142/2015. Si salva “la casa di abitazione in cui il ricoverato aveva la residenza al momento del ricovero”, solo sela stessa sia ancora casa di residenza di coniuge e\o figli del ricoverato e lo sia da almeno  due anni prima della richiesta di ricovero”. E proprio questo sarebbe stato il disposto che ha spinto il Consiglio di Stato a bocciare la delibera aprendo un ombrello di protezione sui beni del malato.\r\n\r\n“La delibera della giunta comunale – dice il consigliere comunale Giulio Marini – contiene una previsione di rivalsa sul patrimonio del malato. La sentenza principalmente parla di un errore sulla salvaguardia da parte del Comune nella delibera di giunta, poiché va a rifarsi sulle proprietà immobiliari, mobiliari ed economiche del paziente”. Il Comune su questo, però, non può legiferare, ma si deve attenere alla normativa vigente che richiama come unico requisito per l’erogazione del contributo comunale per la retta Rsa  solo il reddito Isee e non il patrimonio personale. “Il Comune ha fatto il primo sbaglio quando non ha presentato ricorso alla modifica del  welfare operata dalla Regione Lazio – prosegue Marini -. Invece di salvaguardare il proprio diritto e quello dei malati non ha fatto nulla, ha subìto in silenzio, senza difendere i pazienti e i dipendenti di Rsa.  Al contrario, dopo quattro mesi ha deliberato contro l’interesse dei ricoverati nelle strutture, mettendo in atto una coercizione sul patrimonio dei malati. In sostanza si dice: se non hai i soldi per pagare, mi rifaccio sul tuo patrimonio. Il Consiglio di Stato è intervenuto, chiarendo al Comune che non può legiferare, ma si deve attenere alla normativa Isee”. Per quanto riguarda la mozione di sfiducia Marini afferma: “I dati riguardo a quanto dovrà pagare il Comune ancora non si conoscono, tanto più che non è stata nemmeno presentata la rendicontazione 2015 alla Regione. Aspettiamo di capire quale effetto ci sarà sul bilancio per valutare una mozione di sfiducia. Ho già richiesto la convocazione di una commissione per conoscere i dati”.\r\n\r\nData l’incertezza sulla misura dell’impegno che graverà sul Comune di Viterbo,  Forza Italia, resta cauta. “Aspettiamo di vedere le carte – conferma anche il capogruppo Claudio Ubertini – di capire bene cosa dice la sentenza e cosa vuole fare la maggioranza. La decisione del Consiglio di Stato potrebbe avere un forte impatto sul bilancio. Ma ancora non lo sappiamo. C’è, tuttavia, da considerare che la sentenza non riguarda solo il 2015, ma anche buona parte del 2016. Risorse che si dovranno reperire”. A conti fatti con consuntivo 2015 approvato e bilancio di previsione 2016 approvato si parlerebbe di debiti fuori bilancio. Ubertini ipotizza al riguardo anche un ritorno della Regione Lazio sui suoi passi.\r\n\r\n“È la cronaca di una morte annunciata – interviene Luigi Buzzi capogruppo di Fratelli d’Italia– più volte in consiglio comunale abbiamo aperto accese discussioni su questo argomento, cavalcando le ragioni dei pazienti di Rsa. Abbiamo sollecitato l’attenzione dell’amministrazione sul fatto che non poteva ignorare i loro diritti e che prima o poi la cosa sarebbe esplosa. Il sindaco dice che la delibera non era ancora stata applicata, ma l’indirizzo l’ha dato e ora dovrà correre ai ripari. Non ci sono accantonamenti in bilancio per questa spesa e quindi saranno debiti fuori bilancio. Noi avevamo cercato di riportare la maggioranza sulla via della ragione, ma non ci hanno dato retta. Questa coalizione non ascolta le minoranze”. Sulla mozione di sfiducia anche Buzzi resta cauto: “Non ne abbiamo ancora parlato, non saprei”.\r\n\r\nSul versante della maggioranza, pare che non tutti fossero d’accordo con l’adozione della  delibera 142. Una parte del Pd avrebbe più volte espresso la propria contrarietà ai criteri introdotti dalla decisione dell’esecutivo di Palazzo dei Priori.\r\n\r\nIntanto sull’argomento si esprime anche il gruppo Gal che abbandona i toni pacati e grida al “disastro amministrativo del sistema di governo Michelini”. “Mancava la perla dell’illegittimità di una delibera di giunta – dicono i consiglieri Insogna e Moltoni – Il “saggio” Sindaco in questi tre anni non si è fatto mancare nulla, ma soprattutto non ha fatto mancare atti dannosi alla Città e ai cittadini, decisioni e scelte amministrative ispirate dall’arroganza e dalla presunzione che è la linea guida di quasi quattro anni di malgoverno.\r\n\r\nSe avesse utilizzato la sua saggezza, quella messa in atto con gli arroganti e i prepotenti che hanno spazio e campo libero in città, a tutela dei cittadini virtuosi, più deboli e indifesi, probabilmente avrebbe evitato tante figuracce e tutelato maggiormente famiglie, giovani, anziani, lavoratori che si sono trovati e si trovano ancora di fronte a situazioni di forte disagio sociale ed economico.\r\n\r\nIl fallimento è sotto gli occhi di tutti e ancora ci si aspetta un atto di responsabilità e di pentimento di questi errori amministrativi, un sindaco serio, che ama la sua città, che campa del suo, di fronte a questa debacle complessiva ed irreversibile darebbe dignitosamente le dimissioni.\r\n\r\nCosì lui torna a campare del suo e la città torna a respirare.\r\n\r\nStare arroccati a fare ulteriori danni, continuare a vivacchiare alla giornata con una maggioranza risicata e traballante significa avere una presunzione senza limiti.\r\n\r\nUn sindaco che non si rende conto dei drammi sociali ed esistenziali in cui versano tante famiglie e tanti cittadini di ogni età e ceto, un sindaco che invece di stare loro vicini e cercare di fare battaglie per  la loro dignità personale, li lascia soli e prende le distanze.\r\n\r\nUn sindaco che si disimpegna cercando solamente di far quadrare il  suo bilancio amministrativo e non pensa minimamente al disastro economico dei bilanci familiari degli assistiti e dei parenti vittime di scelte regionali non condivisibili.\r\n\r\nCi chiediamo e tantissimi cittadini si chiedono che sindaco è ?\r\n\r\nLa delibera di giunta incriminata è un atto preciso ed una scelta amministrativa che rimane fino a quando non verrà ritirata, serve urgentemente un regolamento adeguato e conforme alla legge, ma rimane il problema economico che pesa sul bilancio del comune.\r\n\r\nNoi invitiamo il saggio sindaco a fare una cosa saggia: si dimetta e ammetta saggiamente la propria inadeguatezza a rivestire un ruolo importante e fondamentale per la tutela e la salvaguardia  degli interessi della collettività cittadina.\r\n\r\nSe ci sarà un’ ulteriore mozione di sfiducia per il sindaco,  la firmeremo anche e soprattutto per il suo bene”\r\n\r\n \r\n\r\nTi.Ma.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.