Home Politica Salvini: “Ho un sogno, un sindaco leghista per Viterbo. Bagno di folla per il segretario della Lega nonostante il freddo polare”
Salvini: “Ho un sogno, un sindaco leghista per Viterbo. Bagno di folla per il segretario della Lega nonostante il freddo polare”

Salvini: “Ho un sogno, un sindaco leghista per Viterbo. Bagno di folla per il segretario della Lega nonostante il freddo polare”

0
0

(Viterbo) – Il clima è di quello polare, con temperature prossime allo zero, ma la gente scende ugualmente in piazza del Comune ad accogliere Matteo Salvini in visita ieri a Viterbo. Prima di arrivare sul grande palco allestito di fronte a Palazzo dei Priori, il segretario nazionale della Lega si è recato presso le terme ex Inps, accompagnato dal senatore Umberto Fusco che ha fatto gli onori di casa, oltre che come neo parlamentare leghista, anche in veste di coordinatore provinciale di Viterbo. Presente anche il prefetto di Viterbo Giovanni Bruno.

Saltata la visita a Prato Giardino per le forti raffiche di tramontana, Salvini ha fatto rotta direttamente verso piazza Verdi per inaugurare la nuova sede della Lega tra due ali di folla che lo hanno avvolto in un affettuoso abbraccio. All’interno dei locali Salvini ha ricevuto in dono dal gruppo locale del partito un bozzetto della macchina di santa Rosa, Volo d’Angeli. Ma è dal palco di piazza del Comune che arriva la notizia. “Ho due sogni”, dice Salvini, “ritornare qua il 3 settembre da presidente del consiglio, anzi, chiediamo aiuto pure a santa Rosa per questo, ed eleggere in questo comune un sindaco della Lega. Qualcuno che riporti finalmente un po’ di ordine e tranquillità”. Sul palco arriva anche il coordinatore regionale del Lazio Francesco Zicchieri e i neo parlamentari del Lazio.

Altro tema caldo, che riscalda il clima in piazza, è il futuro del governo: “La settimana prossima cercheremo una maggioranza – spiega Salvini – Partiremo dal programma del centrodestra che ha vinto le elezioni. È chiaro che non mi vedo assolutamente al governo con Renzi da una parte e la Boschi dall’altra”. Applausi della piazza. “Una volta al governo immagino di prendere il calendario e ogni mese fare un riforma”, prosegue dal palco di piazza del Comune, ribandendo la sua contrarietà a un governo di larghe intese. “Andare tutti insieme al governo – spiega – vuol dire non fare un bel nulla”. Salvini rilancia, poi, i punti del suo programma che anche a Viterbo lo hanno portato a incassare alti consensi dall’elettorato, attestandosi nella Tuscia intorno al 20%, con comuni della Provincia arrivati ben oltre tale cifra. “Voglio dire agli amici di sinistra che non siamo razzisti – continua –  voglio solo controllare chi entra a casa mia. Non possiamo accogliere tutti. Per i bambini e le mamme che scappano dalla guerra casa mia  è anche la loro. Ma voi quanti siriani vedete in giro per Viterbo? Io vedo solo tanti trentenni, belli, robusti, con telefonini e scarpe da tennis che stanno tutto il giorno al computer e, magari, a tempo perso,  in attesa di pagarci le pensioni, spacciano e rubano. Bisogna distinguere le persone perbene da quelle che non lo sono. Noi siamo così razzisti da aver eletto il primo senatore di colore nella storia della Repubblica Italiana. È arrivato dalla Nigeria, ha aperto un’impresa, ha messo su famiglia e ora chiede regole”.

Il pensiero di Salvini, poi, torna alla piazza, con tante persone dritte, intirizzite dal freddo, strette le une alle altre sfidando le forti raffiche di tramontana per ascoltare il leader leghista: “Chi lo avrebbe pensato che solo due o tre anni fa – dice –un giovedì sera, freddo di marzo, sareste stati qua a sentire cosa dice Salvini”. Una fiducia che Salvini ha intenzione di ripagare realizzando i punti del suo programma: “Non vedo l’ora di andare al governo per cancellare una delle leggi più tragiche e sbagliate degli ultimi 50 anni, la legge Fornero che sta rovinando milioni di italiani e togliendo il futuro a tanti giovani”. E se l’Europa storcesse il naso al riguardo, Salvini sa già cosa fare:  “O cambiano le regole europee o cambiamo noi il nostro modo di stare in Europa. Non dobbiamo morire di regole europee. Nei giorni dopo il voto leggevo che la Merkel era preoccupata. Bene. Vuol dire che gli italiani hanno dato un buon voto. Quando la Merkel è contenta le fregature sono dietro l’angolo. Se l’Europa ci chiederà di alzare le accise e l’Iva, noi faremo il contrario. Le sette accise più vecchie sulla benzina, quelle di 80 anni fa, le toglieremo. Non risolveremo i problemi dei cittadini di Viterbo, ma è un segnale di buonsenso, di giustizia con cui rimettiamo un po’ di soldi nelle tasche dei cittadini. L’esatto contrario di quello che è avvenuto in questi ultimi anni”. Salvini ringrazia Viterbo per il 20% circa dei consensi espressi per lui: “Sono qua perché è mio dovere, e piacere, ringraziare la città per questa quantità incredibile di voti per me e per la Lega”. Salvini ribadisce poi il diritto “alla legittima difesa sempre e comunque. “Se qualcuno entra in casa mia – dice – ho diritto di difendermi”. Ancora applausi. . Non dimentica la riforma della scuola: “Il Pd ha devastato la scuola, deresponsabilizzando.  Non si possono bocciare i bambini alle elementari e alle medie, a prescindere da quello che fanno. Ma che modello educativo è, quello per cui anche se non studi, non fai i compiti, insulti la maestra, puoi stare tranquillo, perché siamo in Italia e la scuola ti promuove lo stesso?”. Salvini conclude con il suo motto principale: “Prima gli italiani”. “Se c’è una casa, un lavoro, penso prima ad aiutare gli italiani, poi tutto il resto del mondo”. E partono gli applausi. Salvini si congeda da piazza del Comune con “Viva Viterbo, viva la Lega, e un bacione a santa Rosa”. Nonostante il freddo intenso, resta molto tempo sul palco per fare selfie con numerose persone prima di avviarsi a cena insieme a militanti e sostenitori. (articolo in aggiornamento).

 

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

© Riproduzione riservata.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.