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Viterbo Ambiente e Comune di Viterbo: la guerra dei cassonetti

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«Non lo chiamate dossier», dice l’assessore all’Igiene urbana del Comune di Viterbo, Maurizio Tofani (Oltre le Mura). Piuttosto una relazione. Comunque la si voglia definire, resta l’ennesima grana per il Comune di Viterbo sul trattamento dei rifiuti. La Viterbo Ambiente che gestisce il servizio ha scritto a Comune, Prefettura, Procura un fascicolo per dire che lo «sconvolgimento del sistema» nei primi tre mesi del 2017 sarebbe imputabile a un ordine di servizio emesso dalla dirigente del Comune di Viterbo, Mara Ciambella. Ieri, in commissione consiliare, la responsabile amministrativa ha informato i consiglieri comunali sull’accaduto.\r\n\r\n«La proprietà della Viterbo Ambiente – spiega – aveva presentato un’offerta economica e progettuale, mettendo dei punti ben precisi, peggiorativi rispetto all’interpretazione del capitolato dell’igiene urbana». La dirigente fa anche un esempio: «È stabilito che i rifiuti abbandonati debbano essere rimossi. In merito la ditta precisa che dovrà essere fatto durante l’anno, fissando 52 interventi. In pratica stabilisce un numero. La verità è che il capitolato d’appalto è molto vago. Il primo anno è stata messa a punto la situazione effettiva presente nelle zone “A”, “B”, “C” per modulare le isole di prossimità e il numeri di cassonetti. Nel 2013 Comune e società hanno lavorato per quantificare tutto questo. Nel gennaio 2014 il Comune ha fatto un ordine di servizio per dire che le isole di prossimità erano 50 come da offerta progettuale presentata dalla ditta. Viene fatto un elenco delle isole e messi i cassonetti. La raccolta dei rifiuti viene fatta un giorno per carta, uno per il vetro e tre volte a settimana per l’indifferenziato a partire da gennaio. Senza nessuna disposizione da parte degli uffici comunali, ma solo per buona volontà della ditta, si decide poi di portare i passaggi per l’indifferenziata da tre a sei giorni su sette. In alcune isole di prossimità la società decide anche di aumentare i cassonetti presenti. Gli uffici comunali non ratificano, né smentiscono tutto ciò.  Le cose funzionano abbastanza bene». Tutto cambia con l’indagine sulla Viterbo Ambiente e l’interdittiva antimafia sulla ditta che gestisce il servizio di igiene urbana.  «È stata  rimossa la società Gesenu – spiega Ciambella – e rinnovato il consiglio di amministrazione  della Viterbo Ambiente. A questo punto la nuova proprietà ha comunicato al Comune di Viterbo di voler ripristinare l’offerta  economica e progettuale iniziale, che l’ente ha accettato, chiedendo di essere pagati per il servizio prestato in più, insieme agli arretrati 2014, 2015, 2016. In caso contrario ripristineranno la situazione progettuale iniziale. Quello che la Viterbo Ambiente ha fatto in più, però, non è stato mai richiesto dal Comune di Viterbo – precisa Ciambella – e da parte di esso non c’è stata nemmeno accettazione. Davanti a questa posizione della ditta abbiamo, quindi, fermato le carte, chiedendo di ripristinare la situazione del 2014, derivante da un atto di monitoraggio fatto da Viterbo Ambiente e dagli uffici comunali concordando, infine, un numero di cassonetti e passaggi compatibilmente all’offerta tecnica con la quale hanno vinto la gara. Quello che ha fatto la ditta nel 2015 e nel 2016 l’ha deciso di sua iniziativa, non è mai stato concordato con il Comune. Con la nuova società, quindi, si sta ripristinando la situazione iniziale che scaturiva dal monitoraggio: tre passaggi erano previsti dall’offerta tecnica, mentre il numero di contenitori che abbiamo stabilito nel 2014 era maggiore in alcune isole e pertanto li stanno togliendo. I cittadini scrivono tutti i giorni. La ditta sta tornando alla posizione inziale del progetto con cui ha vinto la gara: per continuare a mantenere sei passaggi su sette e il numero di contenitori dobbiamo pagare il pregresso e il nuovo servizio per l’indifferenziata, circa 75 mila euro». I conti della ditta non risparmiano nemmeno i viterbesi: «Hanno detto che i nostri rifiuti sono maggiori di quanti ne dovrebbe produrre  una comunità come la nostra», ha concluso l’assessore Maurizio Tofani.\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.