Home Nazionale Bigiotti, Porcari, Mazzola, Marchetti: i candidati della Tuscia nella lista del presidente Zingaretti si presentano.
Bigiotti, Porcari, Mazzola, Marchetti: i candidati della Tuscia nella lista del presidente Zingaretti si presentano.

Bigiotti, Porcari, Mazzola, Marchetti: i candidati della Tuscia nella lista del presidente Zingaretti si presentano.

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Viterbo – Francesco Bigiotti, Chiara Porcari, Mauro Mazzola, Paola Marchetti: sono questi i quattro candidati consiglieri della Tuscia alla Regione Lazio con la lista del presidente, Nicola Zingaretti. Oggi la presentazione al Caffè Letterario a Viterbo. Se anche “soffia un vento forte di destra”, dice il vice presidente della regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, la Regione Lazio ha buone chance di rivelarsi un territorio “contro corrente”. E se alle elezioni nazionali per il centrosinistra si metterà male, la regione Lazio con presidente Nicola Zingaretti, “potrebbe essere un laboratorio per ricostruire il centrosinistra”. Per la sfida alla Pisana, il Pd ha il vento in poppa, considerando che gli avversari di centrodestra non hanno ancora nemmeno issato la vela. “Anche se non hanno ancora un candidato presidente, restano un avversario insidioso”, dice Smeriglio facendo riferimento alla tendenza favorevole alla destra che si respira in tutta Europa.  “È facile imputare la colpa delle nostre difficoltà all’ultimo immigrato sbarcato ieri sera a Lampedusa – prosegue -. Ma non è così. C’è una percezione di insicurezza che non rispecchia i dati reali”. Uno dei temi forti  su cui punterà la Regione Lazio di Zingaretti sarà il territorio e non a caso nella lista del presidente figurano persone provenienti proprio da amministrazioni locali, con qualcuno che può vantare un qualcosa di addirittura “miracoloso” nella gestione del proprio comune, come il sindaco di Bagnoregio, Francesco Bigiotti, capace di lanciare in tutto il mondo il meraviglioso borgo di Civita di Bagnoregio. Quasi una presenza scontata, la sua, nella competizione regionale, portatore di un’esperienza di governo territoriale che ha oramai valicato da tempo i confini provinciali, ponendosi veramente all’attenzione della realtà internazionale. “Ci sono perché con il coraggio si cambia il mondo, ma anche i territori – dice Bigiotti -. Lo abbiamo dimostrato in piccolo in questi anni, partendo dall’idea che il cittadino deve restare sempre l’obiettivo e il beneficiario ultimo della politica,  e dalla consapevolezza di possedere qualcosa di prezioso, con grandi potenzialità di sviluppo. Così è nato il modello Civita e siamo riusciti a creare ricchezza. È successa una cosa semplicissima. Consci del fatto di avere in mano qualcosa di valore, abbiamo veicolato la sua bellezza attraverso l’arte e la cultura. In questo modo lo abbiamo fatto conoscere in Europa e al mondo. È stato recepito in maniera quasi immediata”. Il modello Civita e il maggior interprete, il sindaco Francesco Bigiotti, assumono rilievo nel contesto regionale, per il cambiamento che potrebbero innescare negli altri piccoli comuni del Lazio, circa 8 mila, rispetto ai quali Bagnoregio con i suoi “3.700 abitanti”, spiega Bigiotti, è similare. “Quello che è successo a Bagnoregio ci ha posizionato al primo posto assoluto in Europa per il terzo anno consecutivo. Cinque anni fa – prosegue Bigiotti – eravamo intorno ai 40 mila visitatori, oggi siamo arrivati a 850 mila. Numeri che testimoniano una crescita oramai consolidata, da cui è derivata una ricchezza materiale per il territorio in termini di servizi, occupazione, riduzione delle tasse. Non sto a elencare tutto ciò che abbiamo fatto con le risorse che ci ha portato il modello Civita. Ma pensate che ora c’è un accesso per i disabili che qualche mese fa non esisteva;  un presidio fisso di primo soccorso; in collaborazione con l’Asl e la Regione abbiamo aperto una casa salute, dove il Comune ha fatto la sua parte con interventi economici di 90 mila euro, abbiamo assunto personale per il consultorio, siamo stati sinergici alla scuola pubblica”. M anon è tutto: “I cittadini di Bagnoregio non pagano i parcheggi, né la mensa, sia nelle scuole e asili pubblici, sia in quelli privati; ogni anno diamo un assegno alle famiglie meno abbienti con un reddito al di sotto di 15 mila euro”. Un autentico  “Paese delle meraviglie”. “Riusciamo a fare tutto ciò – h spiegato ancora Bigiotti – con la ricchezza prodotta dal modello Civita. Ma questo può avvenire anche in altri comuni.  È un esempio replicabile perché il territorio laziale possiede borghi molto belli. Tutto ciò può essere sviluppato e messo in rete”.

Il territorio è uno dei punti fondamentali del programma di Zingaretti, tanto da annunciare, fin d’ora, la presenza, in caso di vittoria alle elezioni, di un assessorato ai piccoli comuni. Accanto a Bigiotti gli altri candidati: Chiara Porcari, medico radiologo all’ospedale Andosilla di Civita Castellana, Paola Marchetti, ex coordinatore provinciale di Sinistra e Libertà ed ex vice sindaco di Bassano Romano, Mauro Mazzola ex sindaco Tarquinia ed ex presidente della Provincia di Viterbo.

“La donna è una figura che si divide tra famiglia e amministrazione – dice Paola Marchetti -. Essa riesce a mettere delicatezza e sensibilità in quello che fa, caratteristiche che vanno oltre il sentimento maschile. Con questa lista e con l’amministrazione Zingaretti è stata data attenzione alla presenza delle donne come valore aggiunto. Questo ci ha consentito una sorta di rivalsa verso un’esperienza disastrosa di una presidenza donna, impersonata da Renata Polverini. Credo che la regione di Zingaretti abbia fatto cose importanti per i giovani e la formazione. Ma c’è sicuramente ancora molto da fare”.

Chiara Porcari parla, invece, della sua esperienza in Sanità che l’ha portata a lavorare anche in Veneto, acquisendo in questo modo  una misura di confronto con una “realtà fatta di efficienza e produttività”. Anche lei ha le idee precise su cosa fare se entrerà alla Regione Lazio. Ne accenna una: “Il turismo lento, una tematica che ha anche risvolti importanti per la salute”. Mauro Mazzola, invece, sarà della partita per “evitare di tornare indietro e restituire la Regione a chi ha fatto i danni”.

“Abbiamo fatto un alista che non è solo una sommatoria di singoli candidati e delle loro preferenze – ha detto Smeriglio –  ma che abbia un progetto preciso, per questo c’è una forte presenza di amministratori rispondente alla nostra focalizzazione sui territori”.

Smeriglio non è preoccupato dell’election day e dal clima particolarmente favorevole che tira a destra: “Siamo fuori dalle dinamiche nazionali – dice – dai rumori di fondo delle polemiche. Lo abbiamo fatto per cinque anni.  Siamo partiti che c’era Monti al governo e Alemanno come sindaco di Roma. Si sono avvicendati 4 presidenti di consiglio, 3 sindaci nella capitale e un commissario prefettizio, ma la giunta e l’amministrazione Zingaretti hanno proseguito a lavorare senza una polemica, senza uno straccio di competizione tra le liste. Non c’è stato un comunicato stampa di un capogruppo della coalizione che mettesse in difficoltà il presidente. Tutta questa panna montata non fa bene alla politica. La nostra campagna elettorale in questi 45 giorni sarà così: Lazio, Zingaretti, progetti, candidati. Nessuna polemica. Non accetteremo dossieraggio da chi non ha idee sul Lazio e passa tempo a guardare la vita e le opere di Zingaretti, sperando di trovare qualche inciampo”. E se il candidato di centrodestra  è ancora in modalità: “Non pervenuto”, c’è la candidata del Movimento Cinque Stelle da non sottovalutare, considerando anche il forte consenso di cui il movimento gode nel paese. “Dalla candidata dei Cinque Stelle, Lombardi, oltre alla sua ossessione per Zingaretti, vorremmo sapere cosa intende fare sul Lazio – è il grido di guerra (politica) di Smeriglio alla pentastellata – a 45 giorni dalla elezioni non c’è uno straccio di programma. Del centrodestra, invece, non abbiamo capito  i confini, ma solo che le donne devono tornare a casa a occuparsi della famiglia”. Smeriglio tocca poi i cavalli di battaglia di questa campagna elettorale: “Municipalismo, territori, beni culturali, green economy, settore, quest’ultimo, dove potrebbe diventare un fulcro importante l’università degli Studi della Tuscia. E inoltre: sanità, turismo, cultura, valorizzazione dei piccoli Comuni con deleghe potenti assegnate a un apposito assessorato.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.