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Incendio Casale Bussi: colonna di fumo, il sindaco Michelini emette ordinanza per la tutela della salute pubblica

Incendio Casale Bussi: colonna di fumo, il sindaco Michelini emette ordinanza per la tutela della salute pubblica

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In preda alle fiamme l’impianto di smaltimento rifiuti “Ecologia Viterbo srl” di Casale Bussi, in zona Teverina, Viterbo. Sul posto sono immediatamente giunte squadre della Vigilanza Privata, Carabinieri e Vigili del Fuoco che sarebbero tuttora al lavoro. L’incendio sarebbe esploso intorno all’una di notte e ha dato luogoalla formazione di una gigantesca colonna di fumo probabilmente tossica, in merito alla quale il comune di Viterbo ha immediatamente emanato un’ordinanza per la tutela della salute pubblica. Il Comune è anche al lavoro per garantire la prosecuzione dello smaltimento dei rifiuti che, a causa dei danni che sarebbero stati riportati ai macchinari e alla chiusura della struttura, non potrà temporaneamente essere garantito.

Di seguito il testo dell’ordinanza emessa dal sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini:

A seguito dell’incendio sviluppatosi nella notte presso lo stabilimento “Ecologia Viterbo S.rl.” di Casale Bussi, in zona Teverina a Viterbo, in conseguenza del quale si è sprigionata una consistente colonna di fumo, il sindaco Leonardo Michelini – di concerto con gli organi della Asl preposti – ha emesso l’ordinanza sindacale n°44 del 04/06/2017.

L’ordinanza, predisposta in situazione di emergenza e in via precauzionale, è finalizzata alla tutela della salute pubblica e, in particolare, dei cittadini residenti nelle zone circostanti l’origine dell’incendio.

Le varie disposizioni contenute nell’ordinanza citata tengono conto della forza e della velocità dei venti, come comunicati dall’Aeronautica militare.

L’ordinanza 44 dispone, nello specifico:

  1. ai cittadini residenti nelle zone circostanti l’origine dell’incendio, per un raggio di 1 Km, di mantenere la chiusura delle aperture delle abitazioni, delle attività commerciali, industriali e di servizi, al fine di prevenire un possibile passaggio di inquinanti;
  2. di non utilizzare gli impianti di aerazione forzata se non prima di aver provveduto alla sostituzione e alla manutenzione dei filtri;
  3. limitare allo stretto indispensabile gli spostamenti nell’area interessata di persone e animali d’affezione;
  4. per quanto riguarda il polo ortofrutticolo che ricade all’interno del raggio di 1 Km, il divieto di lasciare in luogo aperto i prodotti alimentari, trasferendoli immediatamente dal mezzo di trasporto a locali chiusi;
  5. il divieto di raccolta, vendita e consumo dei prodotti ortofrutticoli coltivati nella zona di riferimento, fino all’esito degli accertamenti che saranno eseguiti dagli organi competenti;
  6. il divieto di pascolo e razzolamento di animali e, parimenti, il divieto di nutrire detti animali con foraggi provenienti dall’area interessata o rimasti esposti alla ricaduta dei prodotti della combustione;
  7. i prodotti ortofrutticoli derivanti da coltivazioni nei terreni posti al di fuori della predetta area, ma in zone immediatamente limitrofe, dovranno essere sottoposti prima della consumazione ad accurato lavaggio in acqua corrente potabile;

 

 

 

                                        

 

                                         

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.