Home Cultura Trinità: una mostra per raccontare Egidio da Viterbo

Trinità: una mostra per raccontare Egidio da Viterbo

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Il magnifico complesso della Trinità apre nuovamente le porte e torna a incontrare il pubblico con un’iniziativa di eccezione: “Egidio (1469 – 1532) L’uomo, il teologo, l’umanista e la sua terra”, una mostra che sarà organizzata nel chiostro e resterà aperta dal 18 giugno al 24 luglio 2016.\r\n\r\nIn calendario anche due eventi collaterali: il 19 giugno alle ore 18,00 nella Sala del Cenacolo John W. O’Malley terrà una Lectio Magistralis su Egidio da Viterbo e il 24 giugno alle ore 19 gli incursori digitali di Instameet abbatteranno le barriere fisiche della distanza e con migliaia di scatti permetteranno a chiunque, anche se dall’altra parte del mondo, di entrare nel meraviglioso contesto della Trinità con l’iniziativa #incredibletuscia instameet della community.\r\n\r\nLa mostra celebra l’avvento del cinquecentesimo anniversario della Riforma Protestante del 1517, di cui Egidio Antonini, meglio conosciuto come Egidio da Viterbo, fu uno dei massimi esponenti.\r\n\r\nEgli rappresentò una figura di primaria grandezza nel panorama del Rinascimento italiano, diventando un autorevole punto di riferimento culturale. In seno a quel vasto movimento di riforma che investì la Chiesa, in un momento di riscoperta del filone platonico e neoplatonico, Egidio da Viterbo fu uno dei più autorevoli interpreti di quel sentore di rinnovamento, attivo protagonista, insieme al cardinale Reginald Pole, alla nobildonna Vittoria Colonna, all’umanista Marcantonio Flaminio, di quel gruppo conosciuto come Ecclesia Viterbiensis. \r\n\r\nQuella di Egidio da Viterbo è quindi una figura dal calibro che trascende i confini locali, per collocarsi al centro di un’epoca storica che anche a Viterbo impresse la sua impronta: il Rinascimento.\r\n\r\n“Egidio è una figura di grande importanza”, ha esordito padre Mario alla conferenza stampa di presentazione di stamattina nella sala del consiglio comunale di Viterbo, “è stato l’anima dell’umanesimo cristiano, ispiratore della riforma della Chiesa”, ha proseguito, “Il Concilio di Trento è stato lo spartiacque tra il mondo che c’era prima e quello che è venuto dopo, in seno al quale tutto, intendo le varie correnti religiose, è stato ridimensionato”.\r\n\r\nAlla presentazione della mostra anche il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, padre Pietro, la presidente della Pro Loco, Irene Temperini, il direttore generale di Confartigianato, Andrea De Simone, l’assessore alla Cultura, Antonio Delli Iaconi, e la consigliera comunale Maria Rita De Alexandris.\r\n\r\nAlle ore 10 del 18 giugno si aprirà una sequenza di pannelli grandi un metro e venti per un metro e trenta con tema il Medioevo, Viterbo la Città dei Papi, il miracolo di Maria SS. Liberatrice, per poi proseguire, dal sesto pannello, con la vita di Egidio da Viterbo, la sua famiglia, i suoi studi, che iniziò proprio alla Trinità, e i suoi luoghi dello spirito.\r\n\r\n“Egidio ebbe una vita vivacissima non solo all’interno della chiesa, ma anche nell’ambito di circoli umanistici”, spiega padre Pietro, “amava molto la solitudine che incontrava soprattutto in alcuni luoghi suoi preferiti: Eremo di Lecceto, in provincia di Siena, l’isola Martana e Soriano nel Cimino a Viterbo”.\r\n\r\nDue pannelli della mostra metteranno uno davanti all’altro Egidio e Martin Lutero, legati entrambi da molte analogie.\r\n\r\nL’ultimo pannello sarà, invece, dedicato al rapporto di Egidio con Cabala e Corano. “Egli era molto interessato a entrambi”, spiega ancora padre Pietro, “aveva anche amici musulmani, alcuni dei quali si convertirono. La sua fu la quinta traduzione esistente del Corano in lingua latina. Appassionato molto anche di Cabala, va rilevata la sua ampia veduta che gli consentì, in un’epoca lacerata dal grande conflitto tra Cristianesimo e Impero Ottomano, di mantenere quella prospettiva superiore e globale che sta alla base della sua grandezza”. Altri due pannelli avranno come tema Egidio e gli asini di Soriano, ed Egidio e la Cappella Sistina.\r\n\r\n“Un sentito ringraziamento al convento della Trinità per questa iniziativa che offre una lettura tanto puntuale e calzante di una figura così importante per la città di Viterbo”, ha detto il sindaco Michelini. “Dovremmo recuperare il senso positivo del termine Riforma, come elemento connaturato al nostro essere, poiché in ogni età storica è insita la spinta verso  il rinnovamento”. “La mostra su Egidio è l’ultima di un anno di iniziative interessanti che abbiamo contribuito a organizzare nel complesso della Trinità”, ha detto la presidente della pro Loco, Irene Temperini, “Il mio augurio più sentito è che questo magnifico posto, anche dopo che padre Pietro sarà tornato a Roma, continui a mantenere le sue porte spalancate, come è stato finora. Ringrazio per questo padre Pietro per  l’accoglienza e l’apertura dimostrata.” Un auspicio che fa proprio anche la consigliera Maria Rita de Alexandris. “Viterbo è una città medioevale, ma non solo. Dobbiamo riappropriarci anche dell’altra sua anima, altrettanto considerevole e presente, che è quella rinascimentale, della quale Egidio è certamente un’icona importante”, ha aggiunto l’assessore alla Cultura Antonio Delli Iaconi. “Un’altra interessante occasione di riscoprire un luogo importante, quanto sconosciuto”, ha concluso il direttore generale di Confartigianato, Andrea de Simone, “qui si possono respirare i profumi del passato, l’atmosfera di un altro tempo, all’interno di un contesto contemporaneo”.\r\n

Tiziana Mancinelli

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(In foto, da sinistra: Andrea de Simone – direttore generale Confartigianato, Irene Temperini, presidente Pro Loco, padre Mario, il sindaco Leonardo Michelini, padre Pietro, l’assessore alla Cultura Antonio delli Iaconi)

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.