Home Politica Alloggi via dei Pellegrini, caos tra i settori Servizi Sociali e Patrimonio: chi la vuole cotta e chi la vuole cruda
Alloggi via dei Pellegrini, caos tra i settori Servizi Sociali e Patrimonio: chi la vuole cotta e chi la vuole cruda

Alloggi via dei Pellegrini, caos tra i settori Servizi Sociali e Patrimonio: chi la vuole cotta e chi la vuole cruda

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Da una parte c’è la Asl e il settore Servizi Sociali del Comune di Viterbo, dall’altra il settore Patrimonio, entrambi con due relazioni diverse sulla stessa cosa: “L’abitabilità e le norme igienico sanitarie” dei nove appartamenti in via Dei Pellegrini assegnati ad altrettante famiglie come edilizia popolare. Per Asl e Servizi Sociali l’abitabilità non c’è, per il Patrimonio sì.\r\n\r\nDue visioni differenti ma, soprattutto, cinque famiglie bloccate nel centro di una disputa, che non si sa bene né come e né quando potrà ricomporsi, determinando una totale incertezza su dove queste famiglie debbano essere allocate: se a via dei Pellegrini, dove hanno risieduto finora, o presso le nuove abitazioni del serpentone di Bagnaia, da poco ultimate e assegnate.\r\n\r\nSecondo l’assessorato dei Servizi Sociali, guidato da Alessandra Troncarelli (Pd), che ha recepito la relazione stilata dalla Asl e inviata nel 2014 che certifica “la non abitabilità degli appartamenti di via dei Pellegrini”, quelle famiglie devono essere trasferite in via cautelativa a Bagnaia. L’assessorato ai Servizi Sociali ha già predisposto gli atti per questo spostamento, anche se non sono ancora stati perfezionati i contratti.\r\n\r\nDiversa visione quella del Patrimonio, guidato da Luisa Ciambella (Pd), oggi non presente, che nella terza commissione consiliare di stamattina, dove la questione è approdata all’esame dei consiglieri su sollecitazione dell’ex sindaco Giulio Marini (FI), ha presentato una relazione redatta in seguito ai sopralluoghi effettuati dal 13 al 20 febbraio  negli appartamenti di via Dei Pellegrini finiti nel il mirino della Asl.\r\n\r\nEbbene per i tecnici comunali del settore Patrimonio: “Gli appartamenti non presentano deficit strutturali e non necessitano, pertanto, interventi di recupero”. “Quando ho letto le considerazioni della Asl ho avuto molte perplessità”, dice un’impiegata del settore Patrimonio, spiegando anche che  “quando gli alloggi sono stati presi in consegna dal Comune sono stati certificati come regolarmente eseguiti e dichiarati in ottimo stato”. Non solo: “prima dell’assegnazione sono stati eseguiti anche altri interventi tra cui quello sull’impianto di riscaldamento per 50 mila euro”.\r\n\r\nBocce ferme, dunque, esattamente a metà campo, quello dei Servizi Sociali e quello del Patrimonio.  Ulteriori sopralluoghi sarebbero stati effettuati anche prima della relazione della Asl su precisa segnalazione di un inquilino, ma gli uffici comunali giunti sul posto non avrebbero riscontrato la necessità di eseguire degli interventi, rilevando, invece, “un cattivo utilizzo degli alloggi”, da parte di chi li abita, tanto da creare i “disagi segnalati”.\r\n\r\nDiverso approccio, invece, quello del settore dei Servizi Sociali che sulla scorta delle segnalazioni degli inquilini si è rivolto alla Asl chiedendo una relazione, per un costo di 850 euro, approdata poi alla dichiarazione di non abitabilità del 2014 e quindi alla decisione di oggi di trasferire delle famiglie al serpentone di Bagnaia.\r\n\r\n“Una grande confusioneattacca Sergio Insogna (Gal) – non è concepibile che invece di collaborare e integrarsi, due diversi settori dello stesso Comune si facciano gli sgambetti, a rimetterci poi è sempre  il cittadino”.\r\n\r\nLa fotografia che ne esce è quella di una macchina amministrativa dove la mano destra non sa cosa fa quella sinistra e ognuno va per conto suo, percorrendo strade diverse anche sulle stesse pratiche con risultati, come in questo caso, spesso in contrasto. Il triste spaccato trova conferma nelle stesse affermazioni della dipendente comunale: “Abbiamo appreso della vicenda degli appartamenti di via Dei Pellegrini attraverso la stampa,  e l’otto febbraio abbiamo scritto una mail al dirigente dei Servizi Sociali per attivarci. Abbiamo potuto visionare le determina solo il 13 febbraio, poiché pur essendo state acquisite dalla procedura informatica interna, non sono state visibili fino a quella data”.\r\n\r\nChi vuole andare a fondo della questione è certamente Giulio Marini (FI), basito per le risultanze della stessa relazione: “Il fine lavori degli alloggi in via dei Pellegrino è avvenuto sotto la mia amministrazione comunale – dice -. È stato fatto un collaudo ed accertata la condizione di abitabilità degli appartamenti nel 2012. Non capisco cosa sia avvenuto nei due anni successivi  per indurre la Asl a emettere una relazione critica sulle condizioni igienico sanitarie e sull’abitabilità”.\r\n\r\nSul punto chiede lumi anche Paolo Simoni (Oltre le Mura): “Se fosse vero ciò che dice la Asl, andremo a ricercare le responsabilità di chi ha causato questa situazione o ha rilasciato l’abitabilità.  Abbiamo speso 750 mila euro per ristrutturare gli alloggi di Via dei Pellegrini”.\r\n\r\nClaudio Ubertini (FDI), invece, si chiede perché “dal 2014, quando la Asl ha redatto la sua relazione, solo oggi si decide di trasferire queste famiglie”.\r\n\r\nL’assessore ai Servizi Sociali, Alessandra Troncarelli (PD) puntualizza: “Io non ero ancora assessore”, e spiega la motivazione della sua decisione: “Evitiamo un altro caso italiano, in cui per non essere intervenuti prima, ci si riduce a constatare danni irreparabili dopo. Sulla base della relazione della Asl abbiamo ritenuto prendete delle precauzioni”.\r\n\r\nIl caso italiano che, invece, per ora, trova conferma ed emerge dalla vicenda degli alloggi di via dei Pellegrini, è senza dubbio quello dell’ennesimo mal funzionamento della macchina amministrativa di un ente pubblico.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.