Home Politica Covid19, Marini: “Crisi sanitaria consumerà questo governo. Draghi sarà la carta della ricostruzione”.
Covid19, Marini: “Crisi sanitaria consumerà questo governo. Draghi sarà la carta della ricostruzione”.

Covid19, Marini: “Crisi sanitaria consumerà questo governo. Draghi sarà la carta della ricostruzione”.

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Viterbo, 31 marzo 2020 – Tra i convinti sostenitori di un esecutivo a guida Mario Draghi per il dopo Covid19 che possa ricostruire l’economia italiana dalle macerie prodotte dal virus, c’è sicuramente Forza Italia, con Silvio Berlusconi, e la Lega con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Gli fanno eco i vertici locali, tra cui Giulio Marini, politico di vecchia data, con diversi anni di parlamentare sulle spalle sia al Senato, sia alla Camera. Era l’epoca del governo Berlusconi, che si esaurì nella parentesi  dell’esecutivo tecnico di Mario Monti.  Un capitolo di riforme lacrime e sangue che costò al Paese enormi sacrifici e che ancora oggi, Marini, ricorda come un triste capitolo della politica italiana, sia per come Monti arrivò, sulla scorta di uno spread che aveva preso il volo, sia per quello che portò, prima tra tutti la riforma socialmente dolorosa delle pensioni. Il popolo italiano, insomma, non ha un bel ricordo dei governi tecnici, e solo a sentirne parlare, immagina scenari terrificanti di sacrifici e austerità. Non sempre, però, è così. All’epoca, infatti, “Mario Monti ricevette l’incarico di salvaguardare gli equilibri economico finanziari dell’Europa, secondo le regole che si era data, e, dunque, quelle dell’austerità e il rigore”,  spiega Marini che di Monti non fu mai un sostenitore. “Ma un governo tecnico che riceva dal Parlamento italiano un mandato diverso – spiega –  dovrebbe operare dentro binari di altro tipo”. E quelli tracciati da Mario Draghi nell’intervista al Financial Times il 26 marzo, circa la necessità di aumentare la spesa pubblica, sottoscrivendo ulteriore debito pubblico, non solo vanno in direzione opposta all’austerity europea, sposando la politica economica espansiva di matrice leghista, ma hanno tutta l’aria di essere il manifesto politico di una figura che si candida a un ruolo di guida del Paese, tant’è che poche ore dopo la pubblicazione dell’intervista è arrivata la benedizione di Salvini in Senato a un esecutivo Draghi. Stando alle varie indiscrezioni, però, l’arrivo dell’economista, gradito anche al Presidente Sergio Mattarella e a Matteo Renzi avverrebbe a crisi sanitaria finita, proprio nel momento in cui l’Italia dovrà rimboccarsi le maniche e ricostruire, mattone su mattone, la propria economia. “A quel punto – dice Marini – servirà una figura autorevole e preparata. Senza nulla togliere a quelli che già ci sono. Mario Monti  – prosegue –  è stato un Presidente del Consiglio che aveva un compito da assolvere: il  salvataggio finanziario dell’Europa, quota parte riguardava l’Italia a discapito degli italiani. Monti si è, dunque,  mantenuto nei parametri che voleva l’Europa. Oggi la situazione è completamente diversa. O l’Europa capirà che siamo in un contesto differente di allora, e che non stiamo solo salvando l’Italia, ma tutto il sistema e l’economia internazionale messo in difficoltà da una crisi planetaria, o chi governa sarà costretto dagli italiani a fare scelte diverse”. Sui tempi di un eventuale avvicendamento Conte – Draghi, Marini non ha dubbi: “Il percorso che sta facendo Conte con il suo governo in questa crisi sanitaria va completato, Draghi può essere la soluzione successiva quando l’emergenza epidemiologica sarà terminata, per rilanciare il Paese. Fare un cambio in questo momento, sarebbe la cosa più stupida che si potrebbe fare. Oggi c’è un governo che sta governando una crisi e deve terminare il suo percorso. Se ci saranno le condizioni e lo spazio per un esecutivo diverso  che abbia capacità  tecniche di diversa natura, che rilanci l’Italia, sarà dopo la crisi. L’attuale governo, a mio parere, non sarà in grado di ricostruire l’Italia. La tragica crisi che ha dovuto portare sulle spalle lo consumerà. Ha avuto la disgrazia di incorrere in una vicenda epocale dalle conseguenze disastrose. Non avrà più energie per la ricostruzione. Come puoi rilanciare un Paese con un governo finito. La crisi economica, ora, si avverte ancora in modo leggero, ma tra qualche giorno  esploderà. Il governo della ricostruzione dovrà sostenere veramente l’Italia, e se non si riuscirà a concludere un accordo favorevole al nostro Paese in Europa, ci aspetta un disastro colossale. Serviranno le migliori eccellenze in campo, le professionalità giuste e un governo che abbia una freschezza per affrontare con vigore la nuova sfida, quella economica, che, forse, sarà pure peggio di quella sanitaria.  Agli occhi del mondo dovremo presentarci con il meglio che abbiamo, e Mario Draghi è sicuramente una figura di spicco e spessore”. Marini fa un passaggio sull’erogazione degli aiuti decisi dal governo in questi giorni di 4 miliardi e 300 milioni per i buoni spesa ai cittadini in difficoltà. “Hanno spostato la responsabilità dal governo ai sindaci – dice –  I soldi stanziati sono quelli che sarebbero stati comunque trasferiti ai Comuni durante l’anno come avviene di prassi. Li hanno solo pagati in anticipo di qualche mese, ma non saranno sufficienti per sostenere l’Italia e i bisogni degli italiani”.

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.