Home Attualità Da sedici anni un calendario ci racconta la Tuscia: “Assi della Tuscia” i personaggi e gli eventi che hanno fatto la storia di questa terra

Da sedici anni un calendario ci racconta la Tuscia: “Assi della Tuscia” i personaggi e gli eventi che hanno fatto la storia di questa terra

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I giorni a cavallo tra un anno che se ne va e uno che arriva, sono sempre i più indicati per tracciare un bilancio del passato e fissare nuove prospettive per il futuro. E quando la visuale si allarga, passando da quella personale del singolo, a quella collettiva di un’intera città, ecco che può delinearsi un sorprendente affresco di memorie, disegnato anno dopo anno, fino a profilare il volto di un’epoca e poi di un’altra ancora, sullo sfondo della quale scorrono personaggi emblematici, aneddoti, scorci di vita vissuta, costumi, eventi felici ma anche drammatici, l’evoluzione del profilo urbano della città, quasi fosse un film di animazione. \r\n\r\nSenza nemmeno accorgersene, ecco materializzarsi una straordinaria macchina del tempo: la sua chiave di accensione gira con lo scorrere, una dopo l’altra, delle pagine di un voluminoso, libro, datato. E mentre girano, quei fogli rilasciano nell’aria quel sapore di altri tempi che ti proietta indietro, mentre il passato diventa presente.\r\n\r\nQuelle pagine, infatti, appartengono alla raccolta di sedici edizioni di “Assi della Tuscia” un calendario ormai storico che racconta Viterbo nelle sue molteplici sfaccettature, un’iniziativa alla quale quest’anno, il nostro giornale, nato negli ultimi mesi del 2016, ha aderito come media partner, condividendone la parte rivolta alla valorizzazione della storia del territorio e delle tradizioni locali come il Trasporto della Macchina di Santa Rosa, San Pellegrino in Fiore, e dei personaggi che si sono distinti per meriti sportivi, sociali e culturali.\r\n\r\nUn’idea nata nel 2000 da un gruppo di amici, appassionati di sport, durante una cena. Da quell’incontro è uscita la prima edizione del calendario, realizzato dall’associazione “Vecchie Glorie” presieduta da Ezio Piergentili, coadiuvato da Luciano Siddi,  Paolo Pini ed altre persone.\r\n\r\n“Assi della Tuscia” non è un calendario qualunque. È un mosaico che mette insieme molteplici volti della città di Viterbo, e nel farlo, riesce a penetrare quella sua anima profonda che si è alimentata in ogni epoca, negli angoli cittadini, di momenti di vita quotidiana collettiva, con le sue tradizioni e i suoi costumi, quella stessa anima che possiamo percepire in personaggi diventati famosi, o in quei cittadini comuni sui quali la viterbesità ha scavato i solchi inconfondibili del suo profilo più autentico e schietto che è diventato esso stesso ragione di notorietà.\r\n\r\nLa prima edizione di “Assi della Tuscia” ha avuto un taglio esclusivamente sportivo, aprendosi immediatamente, negli anni successivi, ad altre visuali del mondo viterbese, tutte racchiuse nel libro che raccoglie le sedici edizioni di calendari.\r\n\r\nNel 2000 il calendario ci ricorda le imprese del viterbese Luciano Tola, classe 1961, arbitro di basket in Serie A, chiamato ad arbitrare nel 1999 la finale Varese Benetton. C’è poi Sante Ranucci, nato a Montefiascone nel 1933, che si distingue nel ciclismo, conquistando il titolo di Campione Mondiale Dilettanti su strada. Nel 1955 Luigi Malè, viterbese classe 1929, diventa Campione d’Italia nei pesi leggeri. Tra le pagine di “Assi della Tuscia” c’è anche Daniele Goletti e Mauro Valentini, calciatori viterbesi approdati alla serie A.\r\n\r\nIn serie A1 di basket, invece, “Assi della Tuscia” ricorda la Bata, anch’essa tra i protagonisti della prima edizione del calendario, insieme al viterbese Livio Trapè, montefiasconese nato nel 1937, che conquista l’Oro nel ciclismo alle Olimpiadi di Roma nel 1960.\r\n\r\nCarlo Danna, nato a Viterbo nel 1944, resta nella storia per il bronzo individuale  nel 1977 nel tiro a volo e per il titolo di campione del mondo a squadre. Un altro calciatore lascia la sua firma nell’Olimpo viterbese che esce fuori mese dopo mese da “Assi della Tuscia”: è Angelo Peruzzi, nato nel 1970 a Blera, che esordisce in serie A il 31 dicembre 1987, nella formazione della Roma contro il Milan. Peruzzi annovera tra i suoi traguardi anche 26 presenze nella Nazionale.\r\n\r\nNel 2003 “Assi della Tuscia” affianca alla cronaca sportiva la rubrica “Musica e musicanti” e anche qui Viterbo ha le sue eccellenze: “La fabbrica di Stelle”, “Mechilli e i Pub’s”, i “Limousine” in testa alle classifiche italiane con “Camminerò solo”,  Santino e Alberto Rocchetti  di Montalto di Castro che hanno il privilegio di suonare con Vasco Rossi. Santino calca addirittura il prestigioso palco di Sanremo nel 1977.\r\n\r\nPassa un anno e “Assi della Tuscia” amplia ancora l’orizzonte entro al quale guardare la città, ed ecco spuntare un’altra interessante pagina di storia locale: “Carri e carrettini”, strumenti di lavoro all’ombra dei quali crescono figure intramontabili di personaggi che incarnano la tempra di questa città,  autentica, forte, schietta, come il peperino in cui è scolpita. Dei carretti che hanno “limato” i sanpietrini dei vicoli viterbesi, quello più rappresentativo è indubbiamente quello appartenuto ad  Alfio Pannega che campeggia sulle pagine di “Assi della Tuscia”.\r\n\r\nNel 2005 il calendario riporta un altro evento viterbese: “Il veglione della stampa” al Teatro dell’Unione che elegge ogni anno miss stampa, e che ospita in un’edizione addirittura la popolare Patty Pravo.\r\n\r\nArriva poi la tematica  “Sindaci e presidenti” che, tra le altre, reca la foto del sindaco Silvio Ascenzi che accompagna Papa Giovanni Paolo II in visita a Viterbo nel 1984, mentre sullo sfondo si nota la figura discreta e onnipresente di Giulio Andreotti. Tra i sindaci “famosi” c’è anche il viterbese Luigi Petroselli che sarà primo cittadino di Roma dal 1979 al 1981.\r\n\r\nDalla politica alla Chiesa:   nel 2007 entra nel mosaico variegato di “Assi della Tuscia” anche il tema “Papi e Cardinali” dove domina il ricordo di Alessandro Farnese, Papa Paolo III, dal 1534 al 1539, e  Adriano V papa morto a Viterbo il 18 agosto 1276. Per “Papi e Cardinali”c’è anche la foto di Pietro La Fontaine, cardinale nel 1916, patriarca di Venezia nel 1915, anch’egli nato a Viterbo nel 1860.\r\n\r\nNel 2008 un’altra pennellata di storia viterbese è offerta da una serie di ritratti “di strada”, quelli che forse incarnano maggiormente l’espressione originaria dello spirito di questa terra, con la rubrica “Personaggi e Interpreti” che si va ad aggiungere al mosaico già ricco che “Assi della Tuscia” ha tracciato in questi otto anni.\r\n\r\nTra i “Personaggi e interpreti” indimenticati che si sono conquistati un posto di primo piano nella popolarità e nei racconti dei cittadini ci sono: “Pizza e cacio”, “La Caterinaccia”, madre di Alfio che segna un altro punto di notorietà per la famiglia Pannega, ma anche “Peppe tramontana”, “Schigino”, “Scarciofoletto”.\r\n\r\nPersonaggi che diventano, e sono ancora oggi, la bandiera più popolare della viterbesità. Gli anni passano e i temi aumentano. Nel 2009 “Assi della Tuscia” decide di raccontare “fotograficamente” anche: maestri, barbieri e parrucchieri, vecchi negozianti, anche loro cellule pulsanti del tessuto cittadino.\r\n\r\nNell’affresco umano che poco a poco ne scaturisce, è racchiuso il volto di  un’intera terra, che viene raccontata anche nelle sue ferite più profonde e nella forza di rimarginarle. Nel 2011 il calendario  “Assi della Tuscia” riporta le drammatiche immagini dell’alluvione di Tarquinia nel 2009, il crollo del ponte tra Sutri e Capranica nel 1960, il  “nevone” del 1956, il terremoto di Tuscania nel 1971.\r\n\r\nCon Roberto Vittori la Tuscia solleva gli occhi dalle macerie e rivolge lo sguardo verso l’alto. La foto autografata dell’astronauta di Bomarzo resta a documentare la sua missione nello spazio nel calendario 2016. Vittori verso le altezze infinite dell’universo e Alice Sabatini, di Montalto di Castro, verso quelle della scena nazionale con la conquista del titolo di Miss Italia. È lei che ha aperto il  calendario “Assi della Tuscia” 2016, mentre regina indiscussa di gennaio 2017 è  la macchina di Santa Rosa Gloria in Excelsis di Raffaele Ascenzi, realizzata dal costruttore Fiorillo. L’edizione 2017 del calendario si focalizza, quindi sul Trasporto, al quale si aggiunge quest’anno quello delle minimacchine, e San Pellegrino in Fiore, a dimostrazione che, per quanto sia stata ricca e intensa la storia del passato, Viterbo  ne avrà sempre mille da raccontare.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\nGalleria fotografica di immagini del calendario\r\n\r\nMateriale fotografico fornito da Assi della Tuscia\r\n\r\n(In foto Ezio Piergentili con la copia del calendario 2017)\r\n\r\n \r\n\r\nChi vuole avere una copia del calendario gratuitamente può inviare una mail a info@quintaepoca.it\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.